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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.08.2009 L'estremismo e l'ambiguità di Tariq Ramadan smascherati a Rotterdam
Il commento di Antonio Ferrari

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 agosto 2009
Pagina: 8
Autore: Antonio Ferrari
Titolo: «Tariq Ramadan alla tv iraniana: quando un filosofo diventa ambiguo»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/08/2009, a pag. 8, l'articolo di Antonio Ferrari dal titolo " Tariq Ramadan alla tv iraniana: quando un filosofo diventa ambiguo ". Consigliamo, inoltre, la lettura dell'articolo di Michelle Mazel dal titolo " Frère Tariq:  Discours, stratègie et méthode de Tariq Ramadan " nella sezione International di IC.
Ecco l'articolo di Antonio Ferrari :

Nell’era del dilagante revisionismo e del fascino della provocazione ad ogni costo, ben pochi si sottraggono alle lusinghe del potere mediatico. Persino coloro che ci hanno impartito lezioni su «Islam e libertà », e che oggi sembrano riprodurre, specularmente, il messaggio dei tanti predicatori che ci volevano convincere che l’Islam è all’origine di tutti i mali.
Brutta pagina quella che ha scritto Tariq Ramadan, filosofo, scrittore e islamologo svizzero di origine egizia­na, ma soprattutto censore di ogni for­ma di discriminazione. Brutta pagina al punto che il consiglio comunale di Rotterdam, che gli aveva affidato una speciale consulenza per favorire l’inte­grazione dei musulmani, ha deciso di licenziarlo in tronco.
Il problema non è tanto quello che il filosofo ha detto, ma quello che ha taciuto, non certo perché all’oscuro dei fatti. L’ambiguo guerriero dell’inte­grazione e della convivenza, dagli schermi dell’iraniana Press tv, e duran­te il programma «Islam and life», ha lanciato anatemi contro la discrimina­zione dei musulmani nelle università europee proprio nel momento in cui a Teheran si celebrava la vittoria-farsa o quasi-farsa del presidente Ahmadi­nejad. Ramadan ha dimenticato di ci­tare che proprio in quelle ore veniva uccisa Neda, la ragazza diventata sim­bolo della resistenza contro la tiran­nia. Ma non ha sicuramente dimenti­cato che la Tv da cui parlava era finan­ziata da un regime sordo al rispetto della volontà del popolo e dei diritti umani.
È stato un giornale olandese,
De Volkskrant , a segnalare per primo la scivolata del filosofo, e ben poco con­vincenti sono state le giustificazioni di Ramadan, che sostiene di condan­nare sempre repressioni e assassinii, lamentando poi la scarsa liberalità po­litica nei Paesi Bassi. Che lo scrittore, famoso per le sue provocazioni, fosse un personaggio scomodo si sapeva. Però stavolta ha attraversato la frontie­ra della decenza.

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