Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 14/08/2009, a pag. 25, l'articolo di Rachele Gonnelli dal titolo " Hrw: 'Gaza, spari sui civili con la bandiera bianca' Hamas a Obama: discutiamo ". Dal MANIFESTO, a pag. 8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Piombo Fuso, anche sulle bandiere bianche ". Ecco i due articoli, preceduti dal nostro commento:
L'UNITA' - Rachele Gonnelli : " Hrw: 'Gaza, spari sui civili con la bandiera bianca' Hamas a Obama: discutiamo "
Un altro rapporto di Human Right Watch su presunti crimini di guerra commessi da Tzahal durante l'operazione Piombo Fuso.
Come scrive Rachele Gonnelli, " HumanRight Watchè la stessa associazione umanitaria che per primaha denunciato i massiccio impiego di bombe al fosforo bianco a Gaza. ". Dal momento che questa accusa è stata smentita dalla Croce Rossa Internazionale, la credibilità di Human Rights Watch per quanto riguarda le sue accuse all'esercito israeliano è bassa.
Il rapporto di Human Rights Watch è tendenzioso e non oggettivo, poichè si basa esclusivamente su fonti arabe.
Ecco l'articolo:

Sono ancora profonde le ferite dell’operazione «Piombo Fuso» a Gaza compiuta dall’esercito israeliano tra il 27 dicembre e il 18 gennaio scorso. Ventitre giorni di guerra in cui sarebbero state numerose le violazioni della Convenzione di Ginevra a tutela delle popolazioni civili da parte dell’esercito di Tel Aviv ma non solo. Una delle voci che accusano - raccolte dall’ong internazionaleHumanRight Watch - è quella di Samar, una bambina di quattro anni ricoverata in un ospedale di Bruxelles. Non potrà più camminare, Samar, per una infezione al midollo che l’ha colpita dopo il proiettile israeliano che l’ha trapassata dalla schiena alla pancia. Malei sorride, è fortunata: può ancora parlare. La sua sorellina di 2 anni, Amal, lasciata agonizzante per due ore in attesa che all’ambulanza della Mezzaluna Rossa fosse accordato il permesso di andarla a prendere, non ce l’ha fatta. HumanRight Watchè la stessa associazione umanitaria che per primaha denunciato i massiccio impiego di bombe al fosforo bianco a Gaza. Ora denuncia 11 casi in cui i soldati hanno fatto fuoco su civili che sventolavano bandiere bianche. Più che bandiere, fazzoletti, pezze di stoffa bianca, per quello è comunque un chiaro, universale, segno di resa. Human Right Watch ha redatto una relazione, presentata ieri, di 63 pagine stilata sulla base di testimonianze, perizie balistiche e mediche. L’esercito israeliano replica che si tratta solo di «resoconti inaffidabili ». Il portavoce conferma che ogni violazione deunciata sarà sottoposta ad una inchiesta ma nel frattempo giudica inaffidabile il rapporto, sostenendo che spesso Hamas ha «fatto uso di civili che portavano bandiere bianche come copertura per azioni di guerra e per proteggersi dal fuoco di risposta». Human Right Watch non nega che Hamas abbia fatto uso di civili come scudi umani, anzi ha stilato un rapporto anche su questo. Nelle storie della guerra però tutto si mischia. Come in quella di Khaled Abd Rabbo, il padre di Samar. La mattina del 5 gennaio i carri armati di Tshal arrivarono alla porta della sua casa, dentro cui si erano asserragliati i 30 membri della famiglia. I soldati con i megafoni intimarono a chi era dentro di arrendersi. Uscirono la madre di Khaled, Suad di 54 anni, la moglie Kawthar di 26e le tre bambine di sette, quattro e due anni con i fazzoletti bianchi. Furono crivellate di colpi. Khaled e suo fratello Hasan aspettarono che la radio annunciasse le tre ore di tregua «umanitaria» per uscire a raccogliere i corpi. Successivamente Hamas gli ha imposto di fare da staffetta e di andare a raccogliere pistole e proiettili per i combattenti. La sua casa è stata spianata dai bulldozer. «Ora - dice Khaled - non ho più nulla».
Il MANIFESTO - Michele Giorgio : " Piombo Fuso, anche sulle bandiere bianche "
Michele Giorgio commenta in questo modo la risposta di Ehud Barak al rapporto di Human Rights Watch : " Poco dopo è giunto il commento del ministro della difesa Ehud Barak che ha attribuito ogni colpa al movimento islamico Hamas. Reazioni scontate, già ascoltate più volte in passato, che, peraltro, non tengono conto cheHrw punta l’indice anche contro Hamas accusandolo di crimini di guerra, per aver sparato razzi sulle città israeliane e per aver usato civili come scudi umani. ". Il fatto che Human Rights Watch abbia aperto un'inchiesta anche su Hamas è positivo, ma non implica che Israele debba accettare le accuse false a suo carico. La denuncia ad Hamas non dovrebbe essere una specie di contentino per convincere Israele a smettere di difendersi.
Poi Giorgio scrive : "Inchieste che hanno accertato l’utilizzo di armi proibite in zone densamente abitate – come le munizioni al fosforo bianco -, alle quali si sono aggiunte anche le rivelazioni fatte da soldati che hanno partecipato a «Piombo fuso» (raccolte in un rapporto presentato a metà luglio dall’associazione israeliana "Breaking the silence"). ". Anche Giorgio, come Rachele Gonnelli, ha "dimenticato" la smentita della Croce Rossa internazionale circa l'utilizzo di Israele di bombe al fosforo bianco. Giorgio rincara la dose riportando le accuse a Tzahal mosse da Breaking the Silence, rivelatesi false dato che tutte le dichiarazioni raccolte non erano basate su testimonianza diretta dei fatti descritti, ma su racconti.
Ecco l'articolo:
Michele Giorgio
Massacrati a sangue freddo dai soldati israeliani mentre camminavano sventolando stracci di colore bianco.Una sorte atroce, subita lo scorso gennaio a Gaza non da militanti armati di Hamas ma da civili, in maggioranza donne e bambini. A denunciarlo ieri, in un rapporto di 63 pagine, è stata l’organizzazione statunitenseHuman Rights Watch che anticipa di qualche settimana l’ampia relazione che presenterà la commissione guidata dal giudice sudafricano Richard Goldstone, incaricata dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani di indagare sulle violazioni e i crimini di guerra compiuti durante l’offensiva israeliana «Piombo fuso» contro Gaza (27 dicembre 2008- 18 gennaio), costata la vita a circa 1.400 palestinesi. «Si trattava di un gruppo di persone che sventolava magliette o foulard» sostiene Hrw, sottolineando che «tutte le prove disponibili indicano che le forze israeliane avevano il controllo dell'area, in cui in quel momento non era in corso alcuno scontro e non vi erano combattenti palestinesi tra i civili». L'organizzazione per i diritti umani ha dunque sollecitato le autorità israeliane ad aprire un'indagine per fare chiarezza su questi incidenti. Immediata la replica delle forze armate israeliane: il rapporto – ha comunicato l’ufficio del portavoce militare - si basa su «resoconti inaffidabili...L'esercito ha l'ordine di onorare la bandiera bianca, considerata un segno di resa ed ha l'ordine di non colpire chiunque la sventoli ». Poco dopo è giunto il commento del ministro della difesa Ehud Barak che ha attribuito ogni colpa al movimento islamico Hamas. Reazioni scontate, già ascoltate più volte in passato, che, peraltro, non tengono conto cheHrw punta l’indice anche contro Hamas accusandolo di crimini di guerra, per aver sparato razzi sulle città israeliane e per aver usato civili come scudi umani. Israele nega le ultime accuse, così come aveva respinto i rapporti dettagliati su quanto accaduto a Gaza resi pubblici nei mesi scorsi dalle organizzazioni per la tutela dei diritti umani e dalle agenzie umanitarie. Inchieste che hanno accertato l’utilizzo di armi proibite in zone densamente abitate – come le munizioni al fosforo bianco -, alle quali si sono aggiunte anche le rivelazioni fatte da soldati che hanno partecipato a «Piombo fuso» (raccolte in un rapporto presentato a metà luglio dall’associazione israeliana "Breaking the silence"). Forze armate eministero della difesa continuano a ripetere le operazioni a Gaza si sono svolte nel rispetto dei limiti imposti dalle convenzioni internazionali. Ciò però non emerge dal rapporto di Hrw che proclama di aver svolto indagini accurate. «Ognuno degli incidenti (riferiti) indica che i soldati israeliani hanno evitato di prendere le precauzioni necessarie per distinguere tra civili e combattenti prima di aprire il fuoco...peggio, imilitari hanno deliberatamente sparato contro persone che sapevano essere dei civili», ha spiegato Jowe Stork, vice direttore del deskmediorientale di Hrw. In un caso i soldati hanno sparato contro due donne e tre bambine alle quali avevano ordinato di uscire di casa, uccidendone due. Stork ha spiegato che il racconto dei testimoni è stato verificato con test balistici e con esami attenti delle ferite riportate dai sopravvissuti. In cinque dei sette casi documentati, i militari israeliani hanno aperto il fuoco su gruppetti di civili che camminavano sventolando la bandiera bianca. Infine l’organizzazione americana non manca di criticare le inchieste svolte sino ad oggi dagli israeliani. «Le indagini (dell’esercito) di solito sono fatte di domande rivolte da militari ad altrimilitari, senza prendere in considerazione testimonianze indipendenti», sottolinea Hrw. Intanto anche una italiana, Gabriella Giuliari, ha dovuto fare i conti con il nuovo «visto d’ingresso» introdotto dalle autorità israeliane per gli stranieri che vanno in Cisgiordania. Insegnante di Tai Chi,Giuliari il 25 di luglio si apprestava ad attraversare il confine tra Egitto e Israele, per raggiungere poi Nablus, dove ad attenderla c'erano i giovani palestinesi di un associazione locale, desiderosi di apprendere questa particolare forma di ginnastica. Invece al terminal israeliano l’hanno rispedita indietro, senza fornire spiegazioni. Da qualche tempo l’ amministrazione "civile" israeliana nei Territori occupati, concede (o rifiuta) visti che consentono di entrare solo nelle aree A e B della Cisgiordania (sotto controllo palestinese totale o parziale) e non più in quelle C (controllate solo dall’esercito israeliano). Con questo visto è possibile fare ingresso nello Stato ebraico solo dopo aver ottenuto un altro permesso del Cogat. In questo modo si filtrano (e si bloccano) imovimenti dei non residenti in Cisgiordania.
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