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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
01.08.2009 Difesa dal terrorismo, Obama non cambia linea
Il sistema va solo perfezionato

Testata: Il Foglio
Data: 01 agosto 2009
Pagina: 1
Autore: La Redazione del Foglio
Titolo: «Patriot Obama»

"Il piano del presidente contro il terrorismo è la riedizione di Bush con un leggero < cambio di tono > ", così IL FOGLIO di oggi, 01/08/2009 descrive la politica di Obama sul terrorismo. L'articolo è a pag.1, con il titolo " Patriot Obama":

 George Bush. Terrorismo, gli Usa non cambiano linea.

Washington. Il nuovo piano per la sicurezza nazionale dell’Amministrazione Obama è stato presentato dal New York Times come il “cambio di tono” nella gestione della sicurezza interna. Il segretario per la Sicurezza nazionale, Janet Napolitano, mercoledì ha annunciato a New York le nuove direttive che dovrebbero cambiare l’approccio duro di Bush sulla sicurezza deciso dopo l’11 settembre e sancito dalla creazione di un apposito dipartimento. Napolitano preme perché le operazioni di controterrorismo siano il più possibile gestite dai “fusion center”, i settantadue centri di intelligence in cui collaborano l’Fbi, le agenzie nazionali, quelle dello stato e anche i privati. Il segretario ha parlato dei centri come “top priority” del nuovo piano, come del resto lo erano per George Bush quando decise di crearli nel 2003. Il secondo pilastro per garantire la sicurezza dello stato è la partnership internazionale. Napolitano ha esplicitamente parafrasato Tom Ridge, il primo segretario del dipartimento di Bush, per spiegare che “i confini geografici degli Stati Uniti dovrebbero essere la nostra ultima linea difensiva, non la prima”. I terroristi, insomma, vanno individuati prima che mettano piede sul suolo americano. Approccio caro a Ridge che l’attuale segretario ha rafforzato stringendo nuovi accordi di cooperazione con tredici paesi. L’aspetto che più ha fatto discutere è il coinvolgimento dei civili. “Per troppo tempo abbiamo trattato i civili come una passività da proteggere invece che un valore per la sicurezza della nazione”, ha detto Napolitano, dimenticando quanto nello schema della precedente Amministrazione fosse importante la partecipazione della società civile. “Sono gli occhi e le orecchie del paese” è un’espressione ricorrente degli anni di Bush. Più che un cambiamento, il segretario è alla ricerca di maggiore efficienza nelle operazioni. Napolitano gestisce un dipartimento dove lavorano 200 mila persone (il terzo per numero di impiegati) e non ha intenzione di cambiare strategia: vuole soltanto sfruttare il potenziale di “un sistema che va perfezionato”.

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