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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio - Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.07.2009 Gates a Netanyahu : 'Vediamo allo stesso modo la minaccia nucleare iraniana'
Invece l'Ue non boicotterà l'insediamento di Ahmadinejad

Testata:Il Foglio - Corriere della Sera
Autore: La redazione del Corriere della Sera - La redazione del Foglio
Titolo: «Obama manda un team in Israele per prendere altro tempo sull'Iran - Ahmadinejad, l’Ue non boicotterà l’insediamento»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 28/07/2009, in prima pagina, l'articolo dal titolo " Obama manda un team in Israele per prendere altro tempo sull'Iran ". Dal CORRIERE della SERA, a pag. 16, l'articolo dal titolo " Ahmadinejad, l’Ue non boicotterà l’insediamento ". Ecco gli articoli:

Il FOGLIO - " Obama manda un team in Israele per prendere altro tempo sull'Iran "

 Robert Gates

Gerusalemme. La visita in Israele del segretario della Difesa americano, Robert Gates, ammorbidisce le durezze degli ultimi mesi. Ora il messaggio di Gates e del primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu, è: “Vediamo allo stesso modo la minaccia nucleare iraniana”. La settimana scorsa il segretario di stato, Hillary Clinton, aveva pronunciato una frase, poi rettificata, in cui si poteva leggere il declassamento della linea americana sul nucleare di Teheran a un mero e rassegnato contenimento. Ieri mattina il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha detto che nei confronti dell’Iran “ogni opzione è ancora sul tavolo”, compresa quella militare. Per non essere frainteso Barak lo ha ribadito tre volte. Con la visita ufficiale e il fitto lavoro dietro le quinte, gli Stati Uniti cercano di traghettare la grana iraniana almeno a dopo settembre, limite concesso a Teheran per una risposta sullo stato del proprio programma nucleare. Per alcuni l’America rimanda per mascherare lo stallo. “La politica americana sull’Iran è caduta in un limbo – spiega al Foglio il columnist di Haaretz Aluf Benn –, Obama ha fallito l’apertura con l’Iran e non riesce a offrire alternative valide all’ipotesi di un attacco israeliano. Per questo prende tempo”. Di Iran ha parlato anche il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, all’ultimo vertice dei ministri degli Esteri dell’Ue prima della pausa estiva: “Non ci sarà boicottaggio europeo alla cerimonia di inaugurazione di Ahmadinejad”. Fra Washington e Gerusalemme c’è fredezza sulle colonie in Cisgiordania, che Obama chiede siano congelate come precondizione per il processo di pace. L’inviato speciale per il medio oriente, George Mitchell, domenica ha avuto un colloquio amichevole con Barak e nei prossimi giorni avrebbe dovuto vedere il presidente palestinese, Abu Mazen, che ha glissato a causa della questione insediamenti. Gli sforzi di Mitchell rischiano di disperdersi in un vecchio circolo vizioso.

CORRIERE della SERA - " Ahmadinejad, l’Ue non boicotterà l’insediamento "

 Ahmadinejad

BRUXELLES — Non ci sarà boicottaggio europeo della cerimonia di insediamento del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. A riferirlo è il ministro degli Esteri Franco Frattini, al termine del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue. «Come ha detto il ministro inglese Miliband — ha proseguito Frattini —, noi vogliamo cambiare le politiche dell’Iran, non il regime». Per quanto riguarda la presenza alla cerimonia del 9 agosto, il responsabile della Farnesina ha detto che «non è ancora deciso chi andrà, se i numeri uno o i numeri due delle ambasciate, perché non sappiamo ancora le regole del protocollo». La voce europea si farà comunque sentire. I ministri hanno concordato una posizione «molto forte» sui diritti umani e chiesto la liberazione della cittadina francese Clotilde Reiss, imprigionata a Teheran.
«La mano tesa resterà almeno per i prossimi mesi» ha assicurato Frattini, che ha anche insistito sulla «necessità di impegnare l’Iran nella stabilizzazione dell’Afghanistan».

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