Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Le accuse contro Israele, punto per punto con risposta 26/07/2009
Eravamo in dubbio se pubblicare queste e-mail ( sono due, inviate una dopo l'altra, per comodità le abbiamo riunite), perchè sono pura espressione di propaganda. L'autrice, si firma Alice, parla per slogan, sembra il risssunto di un discorso della Morgantini. Poi abbiamo pensato che questi slogan fanno parte del povero bagaglio degli odiatori di Israele, per cui ci siamo armati di buona volontà pedagocica e abbiamo risposto punto per punto. Forse non servirà ad Alice, ma almeno a far conoscere, attraverso un breve riassunto, la nostra posizione.
Sono stata nel vostro amato Israele e anche nei territori palestinesi occupati da Israele. Cosa sapete dirmi per giustificare un muro (alto 8-9 metri, mentre quello di Berlino era di 3) construito nei territori palestinesi (non sul legittimo confine di Israele, ma nei territori occupati militarmete) , come giustificate il fatto che la città di Qualquiliya (di 46000 abitanti , il 60% sotto i 18 anni) è tutta circondata dal muro, con una sola uscita e ci sono degli orari in cui i chuck point chiudono e quando sono chiusi la popolazione civile non può uscire? Come giustificate il fatto che a Hebron 220000 palestinesi vivono sotto il controllo di 400 coloni protetti da 1500 militari circa, cioè 4 soldati ogni colono? (Questo c'è scritto anche sulle guide turistiche), vi sembra tutto legittimo solo perchè c'è la tomba di Abramo e Sara? Come giustificate il fatto di aver fatto un santuario a Baruch Goldstein che ha ammazzato 29 mussulmani in preghiera oltrettutto di spalle. E come giustificate il fatto che in un villaggio palestinese i bambini vanno a scuola accompagnati dai militari perchè i coloni dell'insediamento vicino picchiavano o prendevano a sassate i volontari (anche italiani) che accompagnavano i bambini a scuola (e di questo ci sono le foto). Avete le strade che attraversano territoti palestinesi riservate agli israliani, i palestinesi con le targhe verdi passano in quelle sotto, Israele usa anche le bombe al fosforo per bombardare Gaza dove ci sono un milione e mezzo di civili che dal '92 non possono uscire, le bombe al fosforo e altre armi sono vietate dal regolamento internazionale. Molti militari hanno confessato di aver usato dei civili come scudo umano. Abbiate il coraggio di dire che siete a favore dell'apartheid, dei ghetti, degli insediamenti coloniali (che usano l'80% dell'acqua, mentre hai villlaggi palestinesi rimane il 20%) invece che negare tutto questo ammettete che siete a favore di tutte queste cose e spiegate perchè non volete ammettere che i palestinesi (parlo dei civili) hanno diritto a vivere e ad avere uno stato come tutti i popoli, come è giusto che ci sia lo stato di Israele. Cosa vi da il diritto di negarne uno anche a loro? E invece che insultare la gente, argomentate quello che dite, insultare è tipico di chi non sa controbattere e non ha niete di sensato da dire. Tenete anche presente che queste cose non le ho inventate io, le ho viste e me le hanno dette membri dell'oun, medici e avvocati che lavorano in quei territori, alcuni israliani stessi che come sicuramente sapete hanno scritto molti libri su questo argomento e i soldati di breaking the silence. E dato che siete tutti adulti sapete benissimo che escludere l'organo di stampa israliano dalla federazione internazionale dei giornalisti fa parte del boicottaggio e boicottare un paese non vuol dire discriminarlo, ma esprimere un forte dissenso verso la sua politica. Voi conoscete un altreo modo per esprimere dissenso a parte quello di scrivere ariticoli e liberi che tanto vengono assolutamente ignorati da Israele? E' molto comodo mettere in mezzo la discriminazione in tutto ciò che non sia a favore di israele e accusare quelli che non sono d'accordo con la sua politica di antisemitismo. Essere contro la politica di uno stato non vuol dire per niente essere contro tutti i suoi cittadini o discriminarli. Ma sono convinta che voi lo sapete benissimo. Solo che insultare e usare la scusa della discriminazione è comodo e serve a tappare le bocche e aggirare il problema. Chi sostiene che le persone israliane e quelle palestinesi dovrebbero avere gli stessi diritti compresto quello ad uno stato non discrimina uno dei due ma li ritiene entrambi uguali nei diritti. Non è obbligatorio sostenere che tutto quello che fa Israele sia giusto. Alice
- Non si può paragonare un muro che serviva a trattenere i cittadini che volevano fuggire dalla tirannide comunista verso la libera Germania, con una barriera ( "muro" per circa il 5% soltanto della sua lunghezza) che dimostra la propria efficacia per impedire le infiltrazioni di terroristi che vogliono compiere stragi in Israele. - Ad Hebron gli ebrei hanno vissuto per migliaia di anni. Ci vuole spiegare Alice per quale ragione se ne dovrebbero andare via? Già nel 29 gli arabi hanno massacrato gli ebrei residenti a Hebron (ed allora non vi erano né stati che "non si riconoscevano", né territori occupati). Come giustifica questo? Non pensa che sia piuttosto da condannare che dei soldati debbano proteggere cittadini che vivono in casa loro, senza far nulla di male? - Goldstein: in Israele i criminali sono considerati tali da tutte le amministrazioni pubbliche, e così vale anche per Goldstein, al quale lo stato non ha dedicato nessun monumento. Al contrario in Palestina, sia i moderati del Fatah, sia gli estremisti di Hamas e di Hezbollah ,onorano tutti i terroristi martiri e anche gli attentatori usciti illesi dalle loro azioni criminali. - Quando lei parla dei militari che accompagnano a scuola i bambini palestinesi (proprio come devono fare talora anche per quelli ebrei, in altre zone) dovrebbe riconoscere che Israele, da unico stato democratico della zona, assicura a tutti i propri cittadini i diritti fondamentali, tra i quali quello dell'istruzione. Istruzione che non è assicurata in pari modo dai due regimi palestinesi (basta vedere i programmi televisivi per bambini dei quali si è occupata spesso IC, normalmente diffusi dalle TV palestinesi). - Non ci risultano strade aperte solo agli israeliani o ai palestinesi. Al contrario ci risulta che in quasi tutti i paesi islamici non possono neppure entrare cittadini di qualsiasi paese che si siano macchiati del "reato" di aver un visto di Israele sul passaporto. - Di frontiere chiuse, nel mondo, ve ne sono tante, e il mondo, come pure la nostra lettrice, non se ne preoccupa. Ma se anche l'Egitto, dopo aver abbandonato la striscia di Gaza al suo destino con la firma del trattato di pace con Israele, tiene chiusa la propria frontiera coi fratelli palestinesi, non viene nulla in mente alla nostra lettrice? Non la fa pensare che Israele, unico caso al mondo, tramite la frontiera "chiusa" fa pervenire ai propri "nemici" di Gaza elettricità e centinaia di camion con ogni genere di beni? - Bombe al fosforo: certamente Alice è stata sul posto e si è bene informata; peccato che le sue fonti discordino da quelle ufficiali internazionalmente riconosciute. - Quando poi la lettrice parla di "armi vietate dal regolamento internazionale", si è chiesta se i 10.000 razzi sparati da Gaza sono "ammessi dal regolamento internazionale"? Come mai non ne parla? - Dichiarazioni dei militari: vuole la nostra lettrice permettere di arrivare alla conclusione delle inchieste, che in Israele sono sempre rapide e rigorose? Quante volte queste hanno smentito le iniziali accuse? E comunque stia tranquilla la nostra lettrice: in Israele, se colpevoli, anche i politici e i militari vengono condannati, senza tanti complimenti. - IC non è mai stata "favorevole a nessun tipo di apartheid, di ghetto, di colonialismo". Nessuno ci potrà accusare. - Acqua: Israele, firmando il trattato con la Giordania, ha rapidamente trovato anche un accordo sul difficile problema della spartizione dell'acqua; coi palestinesi si potrà arrivare ad un simile accordo quando anche da loro avranno un leader autorevole (come il defunto re Hussein) che voglia realmente firmare un accordo con Israele. - Stato Palestinese: i governi israeliani tutti, i cittadini israeliani (nella grande maggioranza), e anche IC, sono desiderosi di veder nascere uno stato palestinese che viva a fianco dello stato di Israele in pace; il problema è che non pare che i palestinesi siano disponibili ad avere uno stato che conviva in pace con Israele. Basti vedere, a questo proposito, come anche il "moderato" Abu Mazen si faccia sempre fotografare accanto a carte che rappresentano uno stato palestinese che occupa tutto il territorio ad ovest del Giordano, e dal Libano ad Eilat. E così dice anche nei suoi discorsi in lingua araba. Non ci sembra che in tal modo voglia riconoscere lo stato di Israele, d'altronde dichiaratamente riconosciuto "non accettabile" sia da Fatah sia da Hamas in quanto stato ebraico. - Come vede le nostre risposte, a differenza di quanto da lei sostenuto, non contengono alcun insulto (sarebbe bene che la lettrice, invece di accusare a vuoto, portasse dei fatti specifici). Quanto poi agli israeliani che forse ha incontrato, e che la pensano come lei, si rassicuri: anche noi li incontriamo nei nostri viaggi in Israele. Israele è uno stato democratico, a differenza di tutti quelli che lo circondano, e vi è libera circolazione anche per le idee più aberranti (pensi per esempio ai rabbini che sono andati ad abbracciare ed onorare Ahmadinejad: lei, lettrice Alice, che ne dice? O pensi all'associazione B'Tselem che, a distanza di anni, ha dovuto riconoscere di aver accusato falsamente l'esercito israeliano. Basta avere pazienza, ed informarsi a fondo di quel che succede nel mondo). - Quanto poi al problema del boicottaggio dei giornalisti israeliani, ebbene, cara lettrice, si informi meglio. Le sue parole sono perfino contraddette da quanto scritto da Siddi, segretario della Federazione, e da Serventi Longhi, rappresentante della stessa. In Israele non si è data grande importanza a questa ignominia. Ma protestano giustamente i giornalisti italiani che hanno scoperto, a cose fatte (pur essendo magari consiglieri della Federazione italiana), che anche loro italiani avevano votato per l'espulsione (e non per il boicottaggio, cara lettrice; le parole hanno un significato ben preciso). Il boicottaggio è tutta un'altra cosa. Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose col loro nome. Questi giornalisti, dei quali IC ha riprodotto gli articoli, hanno preso duramente posizione contro quello che non può trovare giustificazione in un paese civile. Infatti, a differenza di quel che lei falsamente scrive, in Israele viene pubblicato di tutto. I giornali israeliani accolgono anche articoli di giornalisti palestinesi, ed arabi in genere. Le risulta forse che ciò avvenga nei paesi arabi? Pensi solo all'Egitto che, pur in pace con Israele, ha nel proprio governo un ministro che promette di bruciare i libri di autori israeliani che eventualmente trovasse in una libreria. - Insomma, per chiudere la nostra risposta, cara Alice, non è obbligatorio sostenere che tutto quello che fa Israele è giusto, e su questo concordiamo con lei, ma non è neppure obbligatorio sostenere che tutto quello che fa Israele è sbagliato, o che tutto quello che fanno gli islamici è giusto (nella sua lettera non vi è traccia di nessuna critica verso alcunché di islamico). Ma è obbligatorio, da parte dei giornali, descrivere correttamente quello che avviene nel mondo; se questo non succede, IC è pronta a scriverlo e a stigmatizzarlo. Questo è il nostro impegno.