Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ma Naomi Klein, se la guarda la mano destra ogni tanto ? 19/07/2009
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Ma Naomi Klein, se la guarda la mano destra ogni tanto ? "
Naomi Klein
«Quando l'illusione di una normalità occidentale viene minacciata, quando i concerti rock non arrivano più, quando le orchestre sinfoniche non arrivano, quando un film che vorresti vedere non arriva al festival del cinema di Gerusalemme perché la gente che lo ha prodotto ha deciso di non venire, allora si comincia a minacciare la stessa idea della essenza dello stato di Israele!». Bel proclama, no? O almeno originale! Il disegno strategico della fine di Israele attraverso il razionamento del rock. Sapete chi è l'autore? Un qualche clerico iraniano? Un palestinese con la cintura imbottita di tritolo nel guardaroba? Un neonazista altoatesino, di quelli che rifondano la Hitlerjugend in Val Venosta? No, sbagliato, non potevano immaginare qualcosa di così futile. L'autore è una giornalista canadese sulla trentina, nota al mondo per ricavato un'industria molto redditizia dal rifiuto della marche commerciali e averne in sostanza ricavato una sua marca di successo commerciale, chiamata "No logo". Sì, è Naomi Klein, cui la verità ci costringe anche ad accreditare un'origine ebraica. Con fatica, con rabbia. Sapete cosa ho pensato io leggendo queste parole? Ai suoi nonni, che forse hanno scampato la Shoà per un pelo o purtroppo ne sono stati divorati. Ai loro nonni e a tutti quei loro avi che hanno sfidato i pogrom e le persecuzioni, pur di tener viva la loro identità ebraica. A quelli che hanno rischiato davanti all'Inquisizione, che hanno visto linciare i loro parenti, che sono morti di fame, che sono vissuti chiusi nei ghetti come bestie in gabbia. Sempre dicendo alla fine del seder di Pessach: "L'anno prossimo a Gerusalemme". Sempre, a ogni matrimonio, generazione dopo generazione, pronunciando la promessa: "se non mi ricorderò di te, Gerusalemme, che mi si secchi la mano destra." Generazione dopo generazione. Tanti sforzi per produrre una così, che sogna di estirpare Israele togliendogli film dai festival e concerti rock dalle piazze. Che miseria, lei e quelli come lei, che vergogna... Ma non solo per la cattiveria dell'obiettivo, anche per la ridicola piccineria dei mezzi... che ottusa questa Klein (e che stupidi i suoi simili ebrei filopalestinesi, in Italia e nel mondo). Come sono addirittura più rispettabili i terroristi veri che ammazzano e non chiacchierano, ma rischiano la loro vita, rappresentano delle passioni vere, rispetto a questa maestrina furbetta che dice scemenze politically correct; lo fa dalla Cisgiordania dopo esservi comodamente arrivata direttamente dall'aeroporto Ben Gurion, immagino con un volo in prima classe; e poi subito, figuriamoci, ripartita per la California o per un'università tedesca dove pontificare davanti ai suoi ammiratori: boicottare Israele, lottare contro il capitalismo, que viva Castro, Kim Il Song Y Hamas.