Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il piano 'segreto' di Cheney per la guerra al terrorismo Ha evitato altri attentati contro l'occidente. Cronaca di Guido Olimpio
Testata: Corriere della Sera Data: 13 luglio 2009 Pagina: 11 Autore: Guido Olimpio Titolo: «Licenza di colpire, il piano segreto di Cheney»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/07/2009, a pag. 11, la cronaca di Guido Olimpio dal titolo " Licenza di colpire, il piano segreto di Cheney ", l'articolo più equilibrato sull'argomento.
Dick Cheney
WASHINGTON — Barack Obama ha ribadito più volte che preferisce «guardare avanti e non al passato». Formula per tenere negli archivi quanto fatto — di legale e illegale — dall’amministrazione Bush nella lotta al terrore e provare a mantenere quei sistemi che si sono rivelati utili. Come i raid dei Predator e certe azioni clandestine. Ma quel «passato » non ne vuole sapere di rimanere chiuso negli archivi dell’intelligence. E costringe la Casa Bianca ad occuparsi di due dossier delicati ed esplosivi. Il primo riguarda un programma di anti-terrorismo della Cia che è rimasto segreto per ordine del vice presidente Dick Cheney. Un piano, chiuso dal nuovo capo dell’agenzia Leon Panetta il 23 giugno, del quale il Congresso non è mai stato informato. Di cosa si tratta? Poiché era top secret bisogna affidarsi alle speculazioni. Fonti anonime citate dalNew York Times affermano che non sarebbe mai divenuto «completamente operativo», anche se è proseguito contraining e pianificazioni fino a quest’anno. Altre voci parlano di operazioni che hanno portato all’eliminazione di un gran numero di terroristi in Iraq. Un’azione che ha combinato forze speciali, apparecchiature sofisticate e tecniche non rivelabili. Un progetto così ambizioso da essere paragonato dal giornalista Bob Woodward — il primo a farne cenno — al programma che portò alla costruzione dell’atomica. Un altro cacciatore di scoop, Seymour Hersh delNew Yorker, ha alluso «al cerchio degli assassini». Elementi di Al Qaeda sarebbero stati uccisi in Paesi terzi da un’unità segreta delle «Special Operations ». Non dovevano rispondere a nessuno — ha detto il giornalista in un’intervista — tranne che a Bush e Cheney. Ma la storia, in realtà, sembra confermare quanto già si sapeva. Dopo l’11 settembre la Casa Bianca ha autorizzato la «liquidazione » dei terroristi e altre iniziative per contrastare i militanti. Come disse un alto funzionario della sicurezza: «Catturate Bin Laden, uccidetelo e portate la testa dentro una scatola piena di ghiaccio secco». Un sistema condotto sotto la supervisione di esperti legali. Ma le garanzie di ieri forse oggi non sono più accettabili. Membri democratici del Congresso annunciano un’inchiesta sul programma segreto. Mossa che si somma ad un’altra iniziativa, imminente, del responsabile della Giustizia Eric Holder. Alla fine del mese potrebbe essere nominato un procuratore speciale che dovrà indagare sulle torture commesse dagli agenti segreti sui detenuti qaedisti. Richieste in questo senso erano già emerse nel partito democratico ma la Casa Bianca aveva sempre resistito pur sacrificando il candidato di Obama alla guida della Cia, John Brennan, accusato dai liberal di essere coinvolto nelle violazioni. Ambienti governativi precisano, tuttavia, che l’inchiesta riguarderà solo quei casi dove gli 007 sarebbero usciti dai paletti fissati dai consulenti legali della presidenza Bush. A Washington si attendono forti tensioni con i repubblicani tutti a difesa di una strategia che, a loro giudizio, ha protetto il Paese da nuovi attentati. Con la battaglia che potrebbe poi estendersi ad altri temi. Gli osservatori non escludono che i repubblicani possano fare le barricate contro la riforma sanitaria.
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