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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Ugo Volli
Cartoline
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Non c'è nulla che predispone di più a odiare qualcuno che il senso di colpa nutrito nei suoi confronti 08/07/2009

Sapete quali sono le nazioni più antisemite d'Europa oggi? Le statistiche dicono: in primo luogo la Spagna e in secondo, piuttosto distanziata, la Polonia. Si dà il caso che si tratta di due dei paesi d'Europa in cui ci sono meno ebrei, da quando ne sono stati sradicati con la forza, rispettivamente nel 1492 e durante la Shoà. Difficile capirne dunque la ragione, dato che è probabile che la grande maggioranza dei cittadini di quei paesi non abbia mai incontrato di persona un ebreo in vita sua. E' vero che non c'è nulla che predispone di più a odiare qualcuno che il senso di colpa nutrito nei suoi confronti, ma per gli spagnoli è passato mezzo millennio dalla sanguinosa pulizia etnica e i polacchi si possono raccontare come fanno quasi tutti di essere stati vittime anche loro, e non anche complici della distruzione degli ebrei che vivevano entro i loro confini. Ed è vero anche che la santa regina Isabella ha cacciato non solo gli ebrei ma anche i musulmani, ma oggi la Spagna è assai schierata dalla parte di Eurabia, nonostante le bombe islamiste di Madrid, o forse anche a causa di queste. Certe volte la paura può più della vendetta. Sono discorsi sgradevoli, lo ammetto, e difficili da svolgere sensatamente, anche perché i popoli sono fatti di individui che la pensano ciascuno a modo suo, per fortuna. Non tutti gli spagnoli sono antisemiti (le ultime statistiche parlano "solo" di un po' più della metà) e così per i polacchi. Mi scuso con la metà che non c'entra. Resta però il problema di un atteggiamento collettivo. La causa più facile da vedere, se non la più influente è la responsabilità dei media. Guardate questa vignetta del giornale più "autorevole" e progressista di Spagna, "El Pais": è una velenosa mescolanza di antisemitismo e di odio per Israele. Anche se "El Pais" somiglia a "Repubblica" e a "Le Monde" nelle sue posizioni di fondo, non sarebbe concepibile che questi giornali pubblicassero qualcosa del genere. Ma non ci dicano, per favore, che l'antisemitismo rinasce "per colpa di Israele". E' l'antisemitismo di fondo che determina modi e contenuti dell'odio per Israele, l'"ebreo degli Stati".

Ugo Volli


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