Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 01/07/2009, a pag. 21, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Sarkozy irrita Netanyahu: «Via Lieberman» " e due brevi da LIBERO e REPUBBLICA. Ecco gli articoli:
CORRIERE della SERA - Francesco Battistini : " Sarkozy irrita Netanyahu: «Via Lieberman» "
Contrariamente a quanto scrive Battistini, Lieberman non è " fautore del giuramento d’«ebraicità» di tutti gli arabi israeliani ". La sua era una richiesta di fedeltà allo Stato di Israele, non una campagna di conversione degli israeliani non ebrei.

GERUSALEMME — Già quand’era entrato nel cortile dell’Eliseo, mercoledì scorso, a Netanyahu non era sfuggito tanto garrire di bandiere del Qatar sui pennoni, riservate alla contemporanea visita parigina dell’emiro. «Perché quelle del Qatar sì e quelle d’Israele no?», avevano chiesto dalla delegazione del premier: «Perché Netanyahu non è un capo di Stato», s’erano salvati in corner dal cerimoniale. Ma quello era niente. Percorsa la passerella rossa, Bibi non sapeva che sorpresa gli avesse preparato Nicolas Sarkozy: la richiesta di licenziare in tronco Avigdor «Yvette» Lieberman, il ministro degli Esteri, per sostituirlo con la leader dell’opposizione, Tzipi Livni. «Te lo dico — sarebbe stato il consiglio del presidente francese —: devi sbarazzarti di quell’uomo. Buttalo fuori dal governo, prenditi la Livni. Con lei e con Barak, puoi fare la storia...». «Non esagerare, Lieberman è un’ottima persona...», avrebbe abbozzato Netanyahu. Sperando che la faccenda si fermasse lì e non provocasse quel che, una settimana dopo, si sta invece verificando: la furiosa reazione dell’interessato, una tensione inedita nelle relazioni tra Francia e Israele.
Liberarsi di Lieberman. Che a Parigi non piacesse l’immigrato russo al governo — leader del terzo partito alla Knesset, inviso agli americani, fautore del giuramento d’«ebraicità» di tutti gli arabi israeliani —, s’era capito a maggio, quando la visita di Netanyahu era stata rinviata e Yvette, pure lui, era stato ricevuto all’Eliseo: non da Sarkò, ma dal suo segretario generale. A tu per tu con Bibi, presenti due ministri e un deputato, Monsieur Le President è andato giù durissimo. E com’era già accaduto sul quotidiano Ma’ariv per il colloquio con Berlusconi, smentito, tutti i particolari sono stati rivelati su Canale 2 da Udi Segal, informato reporter israeliano. «Ho sempre ricevuto i vostri ministri degli Esteri — è stato l’esordio di Sarkozy —. Con quello là, semplicemente, non posso... ». Bibi: «Ma no, Lieberman è un pragmatico, in privato è meglio che in pubblico ». «In privato, anche Le Pen è una persona simpaticissima, ma non per questo ci faccio un governo». «No, Lieberman è un altro genere di persona, il paragone fra i due è inappropriato...». «Non voglio fare paragoni — avrebbe tagliato corto Nicolas —, capisco che hai una coalizione da mantenere. Mi aspetto che la Livni si dimostri responsabile e s’unisca al governo. Le dissi che ero dispiaciuto, quando non lo fece, e che pensavo fosse un errore. Perché tutte le volte che sento cosa dice quell’altro...». E a questo punto, riferiscono i testimoni, Sarkò si sarebbe messo le mani nei capelli.
Nessuno smentisce, stavolta. Quanto basta a scatenare Lieberman che non può accettare, dicono i suoi, d’essere appaiato al capo della destra francese, Le Pen, famoso minimizzatore delle camere a gas. Yvette telefona all’ambasciatore israeliano a Parigi, Daniel Shek, per chiedergli come mai debba sapere la storia dalla tv.
E poi sguinzaglia il suo portavoce, Tzami Moshe: «Queste dichiarazioni sono una grave e inaccettabile interferenza negli affari interni israeliani. Parole del genere sono poco professionali e dimostrano una certa stupidità. Ci aspettiamo una condanna da ogni organo dello Stato». Netanyahu si limita a ribadire «la sua grande stima ». Gli altri, a cominciare dal presidente Peres, tacciono. Sapendo bene che la Livni, lei, non vuole entrare al governo. Ma metà del suo partito, sì. E l’opposizione è pronta alla scissione.
LIBERO - La redazione titola l'articolo di Giusy di Lauro " Gaffe diplomatica di Parigi con Tel Aviv ". La capitale di Israele è Gerusalemme, non Tel Aviv. Un errore del genere ce lo saremmo aspettati dal Manifesto e non da Libero. Invitiamo i lettori a protestare per la scelta inappropriata del titolo.
La REPUBBLICA - Alberto Stabile si compiace nel suo articolo per le dichiarazioni di Sarkozy e si spinge a definire Lieberman " la componente estremista della coalizione di Netanyahu ". Lieberman è un estremista perchè tiene alla sicurezza del proprio Stato?
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