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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa - Adnkronos Rassegna Stampa
09.06.2009 Continuano Le trattative con il Vaticano per le agevolazioni fiscali in Israele
Semplice incidente, niente di particolare

Testata:La Stampa - Adnkronos
Autore: Giacomo Galeazzi - La redazione di Adnkronos
Titolo: «Prima il blocco dei conti, poi le scuse. Incidente tra Gerusalemme e Vaticano - Sequestro fondi del Vaticano. Israele : ' Errore di un funzionario'»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 09/06/2009, a pag. 23, l'articolo di Giacomo Galeazzi dal titolo " Prima il blocco dei conti, poi le scuse. Incidente tra Gerusalemme e Vaticano " e da il lancio ADNKRONOS dal titolo " Sequestro fondi del Vaticano. Israele : ' Errore di un funzionario'  ".

Israele e Vaticano mandano avanti trattative per agevolazioni fiscali alla Chiesa da quando hanno iniziato i loro rapporti diplomatici. Niente di nuovo ed eclatante, quindi. Tanto che persino ADNKRONOS ha minimizzato la portata dell'incidente. Ecco gli articoli:

La STAMPA - Giacomo Galeazzi : " Prima il blocco dei conti, poi le scuse. Incidente tra Gerusalemme e Vaticano "

CITTA’ DEL VATICANO
Giallo sull’asse Roma-Gerusalemme per il blocco dei beni ecclesiastici nel pieno dei negoziati fra Santa Sede e Israele sulle questioni fiscali e giuridiche legate alle proprietà della Chiesa in Terra Santa. Non è chiaro se sia stato un errore burocratico del fisco che esige in automatico il pagamento di tasse arretrate o se invece non sia un segnale «intimidatorio» alla Santa Sede per la sua politica di mediazione in Medio Oriente: l’unica certezza è che ieri i fondi della Chiesa in Terra Santa sono finiti sotto sequestro.
E’ stata una giornata convulsa, iniziata con l’ordine notificato dal ministero delle Finanze al delegato della Custodia di Terrasanta, padre David Jaeger. «Un provvedimento senza precedenti - spiega Jaeger -. Pretendendo unilateralmente il pagamento delle imposte a negoziato aperto, ha messo in crisi i rapporti tra Israele e Vaticano a poche settimane dalla visita del Papa in Terrasanta». Alla fine il sequestro rientra e il negoziato bilaterale per la definizione dei rapporti economici e fiscali, che si trascina da 16 anni, andrà avanti, anche se salta la prima riunione in calendario.
Il governo Netanyahu chiarisce subito che si è trattato di «un errore tecnico» e di un «malinteso» e annuncia l’immediata revoca del provvedimento. L’ambasciata israeliana presso la Santa Sede ribadisce che il sequestro di fondi «non sarà effettuato» e che «la situazione rimane immutata». Prova a placare le polemiche la diplomazia vaticana. Il nunzio in Israele, Antonio Franco, derubrica il provvedimento a routine: «E’ una sorta di promemoria inviato dal governo senza reali pretese di pagamento». Secondo il Custode di Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa, «forse si è trattato dell’iniziativa di qualche funzionario solerte, poi tempestivamente bloccata». Quindi, nessun incidente, «nulla è cambiato e il negoziato va avanti», anche se c’è chi ammette, da una parte e dall’altra, che il cammino sarà tutto in salita, malgrado gli sforzi del Vaticano per rinsaldare i rapporti con Israele (culminati nella visita papale).
I rapporti tra Vaticano e Israele fanno riferimento a un Accordo fondamentale siglato nel 1993, che demandava a successive intese attuative la definizione dei singoli aspetti. Tra i temi al centro delle trattative (affidate a una commissione bilaterale che alterna sessioni plenarie con i capi delegazione a incontri operativi tra funzionari), le esenzioni fiscali accordate alla Santa Sede in Terrasanta prima della nascita dello Stato di Israele e un’adeguata risposta alle domande sullo status giuridico delle istituzioni ecclesiastiche in Israele, la concessione più rapida dei visti d’ingresso per i frati della Custodia che provengono da altre nazioni mediorientali, il dono dei luoghi-simbolo della storia cristiana alla Santa Sede, come il presidente Peres ha promesso al Papa. I comunicati congiunti hanno parlato di «importanti progressi» proprio sulla questione fiscale, ma evidentemente nella parte israeliana non tutti la pensano allo stesso modo.

ADNKRONOS - " Sequestro fondi del Vaticano. Israele : ' Errore di un funzionario' "

Città del Vaticano - (Adnkronos/Ign) - Una breve nota dell’ambasciata chiude la vicenda relativa alla notizia di un provvedimento di blocco a un'istituzione cattolica in Terra Santa: “La situazione rimane immutata”. Padre Pizzaballa: “Nessun caso, tutto chiarito”

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