Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
André Aciman, Ultima notte a Alessandria 08/06/2009
Ultima notte a Alessandria André Aciman Traduzione di Valeria Bastia Guanda Euro 17,00
Questa è la storia dolce, ironica, drammatica di un esilio continuo, di una famiglia di ebrei con radici italiane e turche, mezzi commercianti e industriali, mezzi nulla facenti e un po’ truffatori, disincantati e senza suggestioni religiose, approdati in Egitto nel 1905 da Costantinopoli e cacciati al culmine dell’ondata nazionalista di Nasser. Nell’Ultima notte a Alessandria di André Aciman – voce narrante e protagonista perché il “clan” costretto a lasciare il Paese nel 1965, mentre lui ha 14 anni, è il suo – si respira il mondo scomparso delle metropoli egiziane poliglotte e polifoniche, con pochi tabù, quando le donne andavano al mare in costume, e arabi, cristiani e ebrei si incrociavano al mercato, al cinema, nelle scuole, nei concerti e le soirée. I personaggi sono degni di una scena teatrale. Lo zio Vili, “soldato, venditore, imbroglione, spia”, combattente a Caporetto nel ’17, poi fascistissimo, infine assoldato dai Servizi britannici durante la II Guerra mondiale: un camaleonte dai molteplici nomi, professioni, patrie. La mamma di André, sorda e solida, mai impaurita dalla sua menomazione, anzi, urlatrice di professione. Le nonne, matriarche nostalgiche e volatili. Molti altri. Una famiglia estesa, sempre riunita dalla guerra, stufa di avere le valigie in mano, eppure costretta a farlo man mano che avanzano le offese contro gli ebrei e infine, le espropriazioni. Fuori c’è il futuro, Israele, l’Inghilterra per ,lo zio Vili, la Francia per le zie, l’America per André.
Susanna Nirenstein L’almanacco dei Libri – La Repubblica