Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ne hanno presi quattro, quindi, che si accingevano a ripetere l'11 settembre 2001. Ciò è potuto accadere perchè un computer intelligente ha decifrato i loro messaggi ed ha trasferito l'informazione utile alla polizia per costruire la trappola in cui sono caduti. Chi è esperto di sistemi intelligenti, sa anche da quale computer è partita l'informazione che ha salvato l'America da un nuovo disastro o perlomeno quale è il sistema che ha funzionato ancora una volta nel capire (ecco perchè è¨ intelligente) l'informazione occultata da simboli confusivi e ancipiti, fortunatamente ricorsivi, perchè il terrorismo digita come qualsiasi altro utente con ricorsività inevitabili e quindi intelligibili e quindi computabili e quindi trasferibili a chi di dovere. Studiare ogni giorno le tecniche, le regole, i mezzi, le strategie del Male e farlo non solo su computer, che non è mestiere di tutti, ma imparando ad ascoltare e a individuare la ragione dei fatti e a trasferire via mail o in rete le informazioni anche apparentemente banali o incerte a siti israeliani laici come il centro Wiesenthal o altri che si trovano in rete, questo deve essere il contenuto della religiosità della Legge di oggi, del nostro secolo. Non litanie, ma informazioni. Non purezze cosmiche, ma intelligenze attive. "Tienila in alto ed Essa Ti farà stare fra principi e regnanti" è scritto nella parabola Gianneo e i dottori del Talmud. Si riferiva alla Legge di Mosè e dei veri giudei, quelli che non riconoscevano altra autorità al di fuori della Legge e per questo combatterono i romani, cioè i fascisti del tempo. Fra di essi certo non c'erano i sapientoni del Sinedrio che vendettero ai romani i patrioti migliori con mistificazioni liturgiche, come oggi mistifica in favore del Male chi predica la falsa carità per l'imam che pontifica in codice nella moschea le norme e la tecnica per preparare il disastro prossimo venturo.