mercoledi` 14 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Corriere della Sera - Il Foglio - L'Unità Rassegna Stampa
26.05.2009 Test atomico per la Corea del Nord, ieri
Anche l'Iran continua il programma nucleare. Che fa Obama?

Testata:Corriere della Sera - Il Foglio - L'Unità
Autore: Franco Venturini - La Redazione del Foglio - Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Ricatti globali - Se Israele non ferma la minaccia iraniana - L'Iran avverte l'Italia: ' non fatevi condizionare da altri paesi'»

La Corea del Nord ha effettuato ieri un test atomico. Anche l'Iran continua il suo programma nucleare. Ahmadinejad ha, inoltre, dichiarato di non voler negoziare con i 5+1, ma solo con l'Aiea, senza permettere ai suoi ispettori di entrare in Iran, però. Non che la presenza degli ispettori cambierebbe di molto la situazione: l'Iran li ha sempre imbrogliati  sulla quantità di uranio in suo possesso...
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/05/2009, in prima pagina, l'editoriale di Franco Venturini dal titolo " Ricatti globali ", dal FOGLIO la notizia in prima pagina dal titolo "  Se Israele non ferma la minaccia iraniana" e dall'UNITA', a pag. 25, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo " L'Iran avverte l'Italia: ' non fatevi condizionare da altri paesi' " preceduto dal nostro commento. 
Ecco gli articoli:

CORRIERE della SERA - Franco Venturini : " Ricatti globali "

Per bussare alla por­ta di Obama la Co­rea del Nord ha scelto l’unico meto­do che conosce: il ricatto nucleare. Il test atomico di ieri è il primo dal 2006, quando alla Casa Bianca c’era ancora George Bush e Pyongyang voleva alzare la posta di un balbettante ne­goziato. L’anno dopo, in ef­fetti, si arrivò a un accordo molto vantaggioso per i nord-coreani. Ma poi nel mondo sono sorti nuovi problemi e soprattutto è ar­rivato Barack Obama.
Secondaria rispetto alle molte urgenze che attende­vano il nuovo presidente, la Corea del Nord si è senti­ta trascurata. Ecco, allora, il promemoria del 5 aprile: il lancio di un missile bali­stico a lunga gittata. In Oc­cidente, proteste e nient’al­tro. Forse, deve aver pensa­to il carissimo leader Kim Jong-il, serve un messag­gio più forte. È il turno del­l’esplosione sotterranea di un ordigno atomico.
La cronaca di queste ore ci riferisce di altre proteste, di altra indignazione, di al­tri impegni all’intransigen­za. Ma in realtà l’America e la comunità internazionale nascondono un segreto: la loro impotenza, oggi come ieri, davanti alle reiterate provocazioni di Pyong­yang.
La più parossistica e iso­lata dittatura comunista del pianeta ha l’atomica e un esercito di un milione di uomini, ma senza mas­sicci aiuti non è in grado di nutrire decentemente i suoi cittadini. Gli Usa di Bu­sh avevano pensato di per­correre questa strada. A Pyongyang arrivarono tan­ti generi di prima necessi­tà. Ma tutto quel ben di Dio, invece di indurre i ge­rarchi nord-coreani al prag­matismo, ebbe l’effetto con­trario: Pyongyang ruppe con Seul e cacciò gli ispetto­ri dell’Agenzia atomica pri­ma di rinnovare, per due volte, il suo solito ricatto. Evidentemente alla casta paranoica che governa la Corea del Nord serve anche quello status che soltanto l’attenzione dell’America può conferire e serve so­prattutto che il Paese conti­nui a essere un grande cam­po di concentramento pri­vo di rischi per il potere. Un potere misterioso, che dopo la malattia di Kim Jong-il potrebbe essere og­gi nelle mani di militari ol­tranzisti.
Il risultato è la sconfitta di tutti. Della Cina, che si vanta di esercitare su Pyon­gyang una certa influenza. Della Russia, che usa citare la sua mediazione con i nord-coreani come esem­pio di comportamento co­struttivo. Ma anche del­l’America di Obama, che ve­de aprirsi un nuovo fronte di crisi proprio mentre l’ira­niano Ahmadinejad restitu­isce al mittente l’idea di ne­goziare sull’arricchimento dell’uranio.
Proprio nei confronti dei programmi atomici del­­l’Iran e delle bombe atomi­che già esistenti nella Co­rea del Nord si è detto spes­so che gli Usa di Bush ab­biano applicato due pesi e due misure. È vero, per ra­gioni ovvie: l’Iran minaccia Israele e può far scattare la proliferazione nucleare nel grande forziere mondiale del petrolio, la Corea del Nord è inattaccabile per­ché garantita dalla Cina e non crea un pericolo di pro­liferazione in aree cruciali. Eppure Obama, malgrado queste differenze, dovrà porsi il problema. Forse è il caso che sia lui, per una vol­ta, a ritirare la mano che era stata tesa ai ricattatori di Pyongyang.

Il FOGLIO - " Se Israele non ferma la minaccia iraniana "

“Se Israele non ferma la minaccia iraniana, non lo farà nessun altro”, ha detto il premier israeliano Netanyahu. “Il vero pericolo è sottostimare la minaccia”, ha detto.

L'UNITA' - Umberto De Giovannangeli : " L'Iran avverte l'Italia: ' non fatevi condizionare da altri paesi' "

Un po' troppo asettico il commento di Udg. Ahmadinejad ritiene che Frattini abbia rinviato la sua visita in Iran perchè condizionato dagli Usa. In realtà l'ha rinviata in segno di protesta per l'ultimo missile testato dall'Iran, un missile dalla gittata di 2000 Km che, oltre a poter raggiungere Israele, sarebbe in grado di bombardare l'Italia. Ma, evidentemente, a Udg il pericolo iraniano sembra lontano e inesistente. E l'arrogante Ahmadinejad, che dà interpretazioni fasulle sulla mancata visita di Frattini, non merita commenti?
Solo una frase all'inizio dell'articolo, con la replica di Frattini al presidente iraniano. Senza commenti. Da che parte sta Udg? Ecco l'articolo:

Botta e risposta tra Roma e Teheran. Al centro un viaggio annullato, no, rinviato. Forse. «Non ci facciamo condizionare, abbiamo le nostre profonde convinzioni, ma abbiamo anche degli obblighi internazionali ed europei che dobbiamo mantenere». Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha risposto così al portavoce del ministero degli Esteri iraniano, secondo il quale l'Italia ha annullato la sua visita a Teheran perché «si è fatta influenzare da altri». «Continuiamo a ritenere - assicura il titolare della Farnesina - che l'Iran sia un partner importante per la stabilizzazione in Pakistan e Afghanistan». Il ministro ha quindi definito un «passo importante» il vertice trilaterale che ha avuto luogo a Teheran tra i presidenti afghano Hamid Karzai, iraniano Mahmud Ahmadinejad e pachistano Asif Ali Zardari. Alla domanda sulla possibilità che venga riorganizzata la sua missione a Teheran, Frattini ha risposto spiegando che ora l'Iran andrà al voto: «Aspettiamo le elezioni presidenziali, poi vediamo».
Le relazioni tra l’Iran e l’Italia «sono buone». Lo ha assicurato ieri il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad dopo l’annullamento di una visita del ministro degli Esteri Franco Frattini in Iran, il 20 e 21 maggio scorsi, che comunque secondo Teheran è solo «rinviata». Ma allo stesso tempo Ahmadinejad ha lasciato intendere di ritenere che la missione sia saltata per pressioni dall’estero sull’Italia, probabilmente riferendosi agli Usa. «Sappiamo che alcuni Paesi europei sono sotto la pressione di altri, ma non ce ne preoccupiamo molto», ha sottolineato Ahmadinejad, che parlava in una conferenza stampa in vista delle presidenziali del 12 giugno, in cui correrà per un secondo mandato. Frattini aveva negato poco prima che la visita fosse saltata a causa di pressioni esterne, rispondendo ad un analogo commento del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hassan Qashqavi, secondo il quale «l'Italia ha una grande civiltà e non dovrebbe lasciarsi influenzare da altri».
le due versioni
Ahmadinejad ha dato la sua versione del mancato arrivo in Iran di Frattini dicendo che il ministro italiano aveva chiesto di vederlo. «Poiché ero impegnato in una visita regionale, la missione di Frattini è stata rinviata, ma non è un problema grave», ha detto il presidente iraniano. Frattini aveva motivato l'annullamento del suo viaggio con la richiesta di Ahmadinejad di spostare l’incontro da Teheran a Semnan, la città dove il presidente si trovava in visita e dalla cui provincia, poche ore prima del previsto arrivo di Frattini, l'Iran aveva effettuato il lancio sperimentale di un nuovo missile in grado, potenzialmente, di colpire Israele. Una circostanza confermata in una intervista alla Cnn del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, secondo il quale l'Italia vuole il dialogo con l'Iran ma con tempi certi e in sintonia con la posizione del presidente Usa Barack Obama. «In altre situazioni siamo stati utili, così anche in questa, se ci viene richiesto, siamo disponibili a tentare di essere utili per il bene comune», ha aggiunto Berlusconi.

Per inviare la propria opinione a Corriere della Sera, Foglio e Unità, cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@corriere.it
lettere@ilfoglio.it
lettere@unita.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT