Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il Marocco si rivolge a Obama per contrastare Al Qaeda nel Maghreb La cronaca di Dimitri Buffa
Testata: L'Opinione Data: 20 maggio 2009 Pagina: 6 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «229 parlamentari americani scrivono a Obama: risolvere la questione Marocco - Polisario per battere Al Qaeda nel Maghreb»
Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 20/05/2009, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo " 229 parlamentari americani scrivono a Obama: risolvere la questione Marocco - Polisario per battere Al Qaeda nel Maghreb ".
Non solo Israele e Palestina. Anche il Marocco si rivolge a Obama per risolvere una volta per sempre le dispute sull’ex Sahara spagnolo che da anni lo vedono opposto al Fronte Polisario e all’Algeria, che poi è la vera parte in causa nel conflitto territoriale. Una lettera di 229 esponenti del Congresso americana, rigorosamente bipartisan, è l’ultimo atto, o il penultimo si sa come vanno queste cose, per tentare di risolvere l’annosa questione. Che è come dire: ritracciare i confini tra Algeria e Marocco, assicurare a quella regione la massima autonomia, senza però disintegrare il territorio marocchino e mettersi d’accordo una volta per tutte per concentrarsi tutti insieme per combattere la vera minaccia terroristica nella regione che porta il sinistro nome di “Al Qaeda nel Maghreb”. “Rimaniamo convinti che la posizione americana a favore dell’autonomia del Sahara occidentale sotto sovranità marocchina, sia l’unica soluzione possibile” si legge tra l’altro nella lettera, alludendo alla politica degli Stati Uniti su questo tema, che è rimasta invariata durante i vari Governi Clinton e Bush. “Vi invitiamo a sostenere questa stessa politica e a precisare, attraverso le parole e i fatti, che gli Stati Uniti lavoreranno in modo tale da consentire che il processo dell’Onu continui e di sostenere questo quadro negoziale, come unica opzione realistica di compromesso, in grado di porre fine a questo annoso e increscioso conflitto”. “L’ostacolo il più temibile” che intralcia gli sforzi degli Stati Uniti e quelli dei suoi partners nella Regione, è infatti - secondo la lettera firmata dalla maggior parte dei membri del Congresso- “il problema irrisolto del Sahara Occidentale” che dura da più di tre decenni. Nel 2007, il Marocco aveva avanzato una proposta di compromesso mirante a risolvere pacificamente questa disputa, garantendo l’autodeterminazione di quel territorio controllato dagli ex terroristi del Polisario, che agiscono come longa manus dell’Algeria, attraverso l’autonomia per gli abitanti della regione. Quest’iniziativa, ritenuta “seria e credibile” dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha incoraggiato l’avvio di negoziati diretti tra il Marocco e il Fronte Polisario, appoggiato dall’Algeria. Tuttavia, al termine delle quattro sessioni dei negoziati, pochissimi passi in avanti sono stati compiuti e ciò, nonostante l’appoggio della comunità internazionale alla proposta marocchina. Risultato? Ci sono civili e militari marocchini prigionieri da anni nei campi di detenzione di Tindouf, di fatto gestiti da paramilitari algerini, e soprattutto i terroristi islamici scorazzano indisturbati in tutta l’area che continua a essere terra di nessuno. Ora quindi anche il Marocco si rivolge a “Santo Obama” e per avere più forza di persuasione si fa sponsorizzare da ben 229 congressmen, equamente (o quasi) divisi tra democratici e repubblicani.
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