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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
13.05.2009 L'inarrestabile deriva filo islamica della Gran Bretagna
Un musulmano che ha girato documentari sul 'Culto degli attentatori suicidi' fra i direttori della Bbc

Testata: Corriere della Sera
Data: 13 maggio 2009
Pagina: 15
Autore: Fabio Cavalera
Titolo: «Un musulmano a capo dei programmi religiosi della Bbc»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/05/2009, a pag. 15, l'articolo di Fabio Cavalera dal titolo " Un musulmano a capo dei programmi religiosi della Bbc ":

LONDRA — La scelta di Mark Thompson, il boss della Bbc, è di quelle che possono se­gnare un’epoca nella storia del­la televisione pubblica. Che nel­le reti inglesi e americane abbia­no visibilità e importanza gior­nalisti di diverse etnie e fedi è un segnale di integrazione e di democrazia. Ciò che avviene nella mitica Bbc è un controver­so e dibattuto passo in avanti. Come tale non passa sotto l’eti­chetta di «normale avvicenda­mento ». Se infatti un musulma­no, Aaquil Ahmed, si trasferi­sce da Channel 4, che pure è una rete di controllo statale, ne­gli studi della «madre di tutte le televisioni» per diventarne responsabile dei servizi religio­si si può parlare di rivoluzione nel mondo dell’informazione anglosassone.
Per il quarantenne Aaquil Ah­med è un ritorno a casa perché
alla Bbc si è formato prima di traslocare nel quartier generale di Channel 4 a Westminster do­ve lo avevano chiamato per go­vernare il notiziario sempre reli­gioso. Ma avere i galloni alla Bbc è altra cosa. Per un motivo molto semplice: Channel 4 vive di autofinanziamento commer­ciale, la Bbc invece riceve fondi governativi, dunque soldi dei contribuenti e le nomine vengo­no pesate col bilancino, nel sol­co di una tradizione di equidi­stanza e autorevolezza.
Aaquil Ahmed è un professio­nista che a
Channel 4 ha creato scandalo promuovendo tra­smissioni di studio sul Corano o documentari sul «Culto degli attentatori suicidi», portando in prima serata approfondimen­ti e dibattiti sull’Islam: ha rotto consolidati schemi e, secondo la comunità cristiana, ha spez­zato la linea dell’imparzialità, calcando troppo la mano a favo­re della fede musulmana. Ha in­dubbiamente rischiato e «pro­vocato » ma ha pure commissio­nato importanti trasmissioni sul cattolicesimo, così il merca­to e l’audience lo hanno premia­to. Forse sono queste le ragioni che hanno convinto Mark Thompson a richiamarlo e ad af­frontare la prospettiva di una bufera con la Chiesa Anglicana. Il contenzioso fra Rowan Wil­liams, l’arcivescovo di Canter­bury, e Mark Thompson è aper­to da un po’ di tempo. I due si erano incontrati alla fine di mar­zo per spiegarsi e trovare un ac­comodamento politico. Era ap­parsa eccessiva la linea editoria­le indicata dalla Bbc, già lo scor­so anno, di cancellare qualsiasi riferimento irrispettoso nei con­fronti dell’Islam (anche di natu­ra satirica) lasciando invece maggiore libertà di espressione e di critica sulle altre religioni. Una diversità giustificata dal numero uno della Bbc: «Nessu­na religione è immune da di­scussione ma le sensibilità di­vergono, dobbiamo tenerne conto». Ed era apparso stonato, alle orecchie della Chiesa Angli­cana, l’intervento riparatore di uno dei protagonisti di «EastEn­ders », popolarissima serie tv: il postino Ahmed ripreso in uno spuntino, durante il Ramadan, era stato costretto dai vertici della Bbc a chiedere scusa a no­me della televisione pubblica. Giusto rispetto di una minoran­za o «arrendevolezza»?
La nomina di Aaquil Ahmed, primo musulmano che avrà la responsabilità dei servizi reli­giosi nella televisione di Stato, crea nuovi imbarazzi e inquietu­dine. Che sia un atto innovati­vo e di coraggio o che sia una «leggerezza» per la storia della tv pubblica, non solo britanni­ca, è comunque una data da se­gnare.

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