Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L'inarrestabile deriva filo islamica della Gran Bretagna Un musulmano che ha girato documentari sul 'Culto degli attentatori suicidi' fra i direttori della Bbc
Testata: Corriere della Sera Data: 13 maggio 2009 Pagina: 15 Autore: Fabio Cavalera Titolo: «Un musulmano a capo dei programmi religiosi della Bbc»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/05/2009, a pag. 15, l'articolo di Fabio Cavalera dal titolo " Un musulmano a capo dei programmi religiosi della Bbc ":
LONDRA — La scelta di Mark Thompson, il boss dellaBbc, è di quelle che possono segnare un’epoca nella storia della televisione pubblica. Che nelle reti inglesi e americane abbiano visibilità e importanza giornalisti di diverse etnie e fedi è un segnale di integrazione e di democrazia. Ciò che avviene nella miticaBbc è un controverso e dibattuto passo in avanti. Come tale non passa sotto l’etichetta di «normale avvicendamento ». Se infatti un musulmano, Aaquil Ahmed, si trasferisce daChannel 4, che pure è una rete di controllo statale, negli studi della «madre di tutte le televisioni» per diventarne responsabile dei servizi religiosi si può parlare di rivoluzione nel mondo dell’informazione anglosassone. Per il quarantenne Aaquil Ahmed è un ritorno a casa perché allaBbc si è formato prima di traslocare nel quartier generale diChannel 4 a Westminster dove lo avevano chiamato per governare il notiziario sempre religioso. Ma avere i galloni allaBbc è altra cosa. Per un motivo molto semplice:Channel 4 vive di autofinanziamento commerciale, laBbc invece riceve fondi governativi, dunque soldi dei contribuenti e le nomine vengono pesate col bilancino, nel solco di una tradizione di equidistanza e autorevolezza. Aaquil Ahmed è un professionista che aChannel 4 ha creato scandalo promuovendo trasmissioni di studio sul Corano o documentari sul «Culto degli attentatori suicidi», portando in prima serata approfondimenti e dibattiti sull’Islam: ha rotto consolidati schemi e, secondo la comunità cristiana, ha spezzato la linea dell’imparzialità, calcando troppo la mano a favore della fede musulmana. Ha indubbiamente rischiato e «provocato » ma ha pure commissionato importanti trasmissioni sul cattolicesimo, così il mercato e l’audience lo hanno premiato. Forse sono queste le ragioni che hanno convinto Mark Thompson a richiamarlo e ad affrontare la prospettiva di una bufera con la Chiesa Anglicana. Il contenzioso fra Rowan Williams, l’arcivescovo di Canterbury, e Mark Thompson è aperto da un po’ di tempo. I due si erano incontrati alla fine di marzo per spiegarsi e trovare un accomodamento politico. Era apparsa eccessiva la linea editoriale indicata dallaBbc, già lo scorso anno, di cancellare qualsiasi riferimento irrispettoso nei confronti dell’Islam (anche di natura satirica) lasciando invece maggiore libertà di espressione e di critica sulle altre religioni. Una diversità giustificata dal numero uno dellaBbc: «Nessuna religione è immune da discussione ma le sensibilità divergono, dobbiamo tenerne conto». Ed era apparso stonato, alle orecchie della Chiesa Anglicana, l’intervento riparatore di uno dei protagonisti di «EastEnders », popolarissima serie tv: il postino Ahmed ripreso in uno spuntino, durante il Ramadan, era stato costretto dai vertici dellaBbc a chiedere scusa a nome della televisione pubblica. Giusto rispetto di una minoranza o «arrendevolezza»? La nomina di Aaquil Ahmed, primo musulmano che avrà la responsabilità dei servizi religiosi nella televisione di Stato, crea nuovi imbarazzi e inquietudine. Che sia un atto innovativo e di coraggio o che sia una «leggerezza» per la storia della tv pubblica, non solo britannica, è comunque una data da segnare.
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