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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.05.2009 A Istambul processo allo scrittore Gürsel. ''Ha offeso l’Islam''
Ma lui non si presenterà

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 maggio 2009
Pagina: 17
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Processo allo scrittore turco Gürsel. ''Ha offeso l’Islam''»
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Domani si apre a Istanbul il processo contro lo scrittore turco Nedim Gürsel, accusato di «insulto ai valori religiosi della popolazione» in base al­l’articolo 216 del nuovo Codi­ce penale: «Nel romanzo Le fi­glie di Allah — spiega l’autore — racconto la nascita del­­l’Islam, metto il profeta Mao­metto al centro della storia, e faccio parlare anche i suoi ne­mici, i Quràysh, che rifiutano il monoteismo e continuano ad adorare al-Lat, al- Uzzâ e Manât, le dee preislamiche del­la Mecca chiamate le figlie di Allah». Gli islamisti sono scan­dalizzati dal titolo stesso del romanzo: secondo il Corano Allah non è stato generato e non ha generato, non può ave­re figli.
Gürsel, 58 anni, professore di letteratura turca alla Sorbo­na e ricercatore di letteratura comparata al Cnrs di Parigi, na­turalizzato francese, rischia da 6 a 12 mesi di prigione. Ha scritto una lettera aperta al pre­mier Tayyip Erdogan in cui gli
ricorda un suo recente procla­ma: «La Turchia non è più un Paese dove si processano gli scrittori». Invece, dopo il caso del premio Nobel Orhan Pa­muk, tocca ora a Gürsel difen­dere se stesso e la libertà di espressione in un’aula di tribu­nale.
Le figlie di Allah, uscito l’anno scorso in Turchia, ha venduto circa 30 mila copie ed è tuttora in vendita nelle libre­rie turche; dopo l’estate sarà pubblicato in Francia da Seuil. Gürsel è tradotto in molti Pae­si europei tra cui l’Italia ( Un’in­fanzia turca, L’ultimo tramway, Il romanzo del con­quistatore).
Nella sua lettera aperta al premier, Gürsel accu­sa la Direzione degli affari reli­giosi del governo di avere emesso un rapporto negativo sul suo romanzo citando passi scandalosi creati con un «ta­glia e incolla» in mala fede: nel libro non esiste affatto il passaggio incriminato «le amanti di Allah sono distese completamente nude», ma «in Paradiso c’erano vergini che at­tendevano i martiri e gli amati servitori di Allah».
Proprio in questi giorni esce in Francia il nuovo saggio dello scrittore,
La Turquie, une idée neuve en Europe, vi­brante e a questo punto un po’ paradossale appello all’ingres­so della Turchia in Europa. «Gli sforzi di noi laici per una Turchia agganciata all’Occi­dente sono continuamente messi in discussione da fanati­ci islamisti sempre più aggres­sivi », dice Gürsel, per il quale si sta mobilitando il mondo delle lettere francese (dallo scrittore di best-seller Marc Lévy alla casa editrice Seuil al critico di Le Monde Pierre As­souline). Domani lo scrittore non si presenterà da imputato a Istanbul. Preferisce rispetta­re gli impegni presi e interve­nire a Lille, dove assieme a Martine Aubry, Jacques Delors e Tommaso Padoa-Schioppa, tra gli altri, parlerà di «Europa e multiculturalismo».

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lettere@corriere.it

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/05/2009, a pag. 17, l'articolo di Stefano Montefiori dal titolo " Processo allo scrittore turco Gürsel. «Ha offeso l’Islam»

 

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