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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
27.04.2009 Ex militari di Gerusalemme i professionisti della sicurezza in mare
La cronaca di Gian Micalessin

Testata: Corriere della Sera
Data: 27 aprile 2009
Pagina: 12
Autore: Gian Micalessin
Titolo: «Ex militari di Gerusalemme i professionisti della sicurezza in mare»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 27/04/2009, pag. 15, l'articolo di Gian Micalessin dal titolo " Ex militari di Gerusalemme i professionisti della sicurezza in mare ".

«Usiamo gli israeliani perché sono i più bravi», sostiene il comandante Ciro Pinto. Ma anche i più favoriti, vien da aggiungere. A garantire la “bravura” delle agenzie di sicurezza israeliane è lo stesso sistema di difesa dello Stato ebraico che richiede alti livelli di addestramento per le forze convenzionali e standard elevatissimi per le forze speciali e le unità antiterrorismo. Così molti ufficiali e sottufficiali, una volta terminata la carriera, investono questa loro esperienza nella creazione di agenzie di sicurezza destinate ai più svariati settori.
Per la sicurezza marittima i “professionisti” più richiesti sono gli ex di “Shayetet 13”, l’unità speciale della marina corrispondente, come addestramento e competenze agli incursori italiani della Teseo Tesei. Protagonisti di decine d’operazioni segrete lungo le coste del Libano per colpire le basi palestinesi prima e quelle di Hezbollah poi, gli incursori della marina israeliana sono famosi per aver messo a segno veri e propri arrembaggi conclusisi con la cattura di navi cariche di armi. Il più celebre è quello del 2 gennaio 2002, quando gli incursori di Shayetet 13 si spingono a 500 chilometri dalle proprie acque territoriali per intercettare il cargo Karine A proveniente dalle coste iraniane e carico di armi destinate all’Autorità palestinese.
Oggi gli ex di Shayetet 13 sono i più ricercati da compagnie come la Silver Shadow, una delle agenzie di sicurezza israeliane specializzate nella forniture di squadre di “professionisti della sicurezza” addestrati alla difesa di yacht, mercantili e navi da crociera. “Guardie del corpo” del mare dello stesso tipo di quelle intervenute per difendere la Melody. Il vero vantaggio degli israeliani, però, è quello di poter contare su un sistema legislativo che considera perfettamente legale e addirittura incoraggia la fornitura di sistemi e squadre di sicurezza a clienti stranieri.
«La nostra società - spiegano alla Silver Shadow - è regolarmente iscritta all’Istituto per le esportazioni israeliane e risponde a tutte le regolamentazioni previste dal ministero della Difesa per la fornitura all’estero di equipaggiamenti e servizi di difesa». Oltre ad essere bravi gli israeliani sono garantiti da un sistema che considera una risorsa nazionale l’esportazione di servizi di sicurezza.
«Da noi invece se ti offri di proteggere le navi italiane rischi dei guai o di finire sotto inchiesta – si lamenta Carlo Biffani titolare del Security Consulting Group, una delle poche compagnie private italiane specializzate nella difesa marittima -. Noi italiani siamo bravi quanto gli israeliani, ma per operare dobbiamo quasi nasconderci. La mia compagnia per operare in questo ramo d’attività ha dovuto aprire una società con sede all’estero e i nostri specialisti possono lavorare solo da lì».

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