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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
26.04.2009 Attentato in Pakistan
Muoiono per mano talebana dodici bambini

Testata: Corriere della Sera
Data: 26 aprile 2009
Pagina: 14
Autore: Cecilia Zecchinelli
Titolo: «Una strage di bambini nel Pakistan talebano»

Ieri attentato vicino a una scuola femminile pakistana. Sono morti dodici bambini. Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 26/04/2009, a pag. 14, la cronaca di Cecilia Zecchinelli dal titolo " Una strage di bambini nel Pakistan talebano  ".

Dodici bambini uccisi da una bomba che assomigliava molto a un pallone da rugby. L’avevano trovata per terra, vicino alla scuola elementare femminile, ci stavano giocan­do, poi l’esplosione. Poco al­tro si sa della strage di ieri a Luqman Banda, un povero vil­laggio di montagna nella re­g ione di Dir, nord-ovest del Pakistan, confinan­te con la valle del­lo Swat che da feb­braio è ufficial­mente in mano ai Talebani e alla loro interpretazione della legge di Al­lah. «Sette bambi­ni erano della stes­sa famiglia, cinque erano femmine, avevano tra i 5 e i 13 anni e lo scoppio ha ferito quattro adulti tra cui una donna», rac­conta l’unica voce che è riu­scita a raggiungere i media pakistani, l’ufficiale di polizia Said Zaman. Che aggiunge prudente: «Non è ancora chia­ro se è stato un atto di terrori­smo premeditato o un caso». Più esplicito il premier pachi­stano Yousuf Raza Gilani: «Chi ha giocato con vite inno­centi non scapperà alla colle­ra di Allah né alla legge».
Non è certo la prima volta che il terrorismo degli Stu­denti di Dio colpisce le scuole femminili: per loro le bimbe possono studiare (il Corano) solo fino a otto anni, poi van­no chiuse in casa; la storia af­ghana pre 2001 lo insegna. E se è vero che di ordigni ine­splosi le montagne tra Paki­stan e Afghanistan sono pie­ne, è anche vero che i taleba­ni già vincitori nello Swat si stanno ora imponendo nelle aree vicine, con le armi con­tro i militari di Islamabad, con il terrorismo contro la po­polazione. Il patto di febbraio (libera sharia in cambio della pace) non ha funzionato. «Nelle ultime due settimane
la situazione è decisamente peggiorata» ha dichiarato il capo degli stati maggiori Usa, l’ammiraglio Usa Mike Mul­len, in visita a Islamabad. «C’è l’assoluto bisogno di una leadership forte e deci­sa » ha aggiunto, criticando così il presidente Asif Ali Zar­dari.
Ancora più duro il genera­le David Petraeus, massimo responsabile Usa per Afghani­stan e Pakistan: «La minaccia più importante alla stessa esi­stenza del Pakistan oggi è co­stituita dai gruppi terroristi interni al Paese, come i taleba­ni » ha detto ieri a Washin­gton in un discorso al Con­gresso, chiedendo 3 miliardi di dollari per sostenere il Paki­stan in questa guerra interna. E rivolgendosi a Islamabad: «Invece di concentrarvi sul tradizionale nemico, l’India, dovete ora guardare all’inter­no ». Dopo gli attentati di di­cembre a Bombay, il Pakistan aveva infatti ammassato mi­gliaia di soldati al confine in­diano. Poi aveva stretto il pat­to dello Swat, sperando di pa­cificare il fronte nord. Ma i progetti di Zardari sono falli­ti: i talebani, denunciavano ie­ri fonti militari, sono ormai arrivati a meno di 100 chilo­metri dalla capitale.

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