mercoledi` 14 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Il Foglio - L'Opinione Rassegna Stampa
23.04.2009 Pace in Medio Oriente: Netanyahu invitato in Egitto e gli incontri a fine maggio alla Casa Bianca
Una breve del Foglio e l'analisi di Michael Sfaradi

Testata:Il Foglio - L'Opinione
Autore: La redazione del Foglio - Michael Sfaradi
Titolo: «Il premier israeliano Netanyahu invitato in Egitto - Pace in Medio Oriente? Obama parla ai sordi»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 23/04/2009, la breve in prima pagina dal titolo " Il premier israeliano Netanyahu invitato in Egitto " e dall'OPINIONE l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo "  Pace in Medio Oriente? Obama parla ai sordi". Ecco gli articoli:

Il FOGLIO - " Il premier israeliano Netanyahu invitato in Egitto "

In un incontro con il capo dei servizi segreti egiziani, Omar Suleyman, il primo ministro di Gerusalemme Netanyahu è stato invitato al Cairo. Sarà il suo primo incontro con il presidente egiziano Mubarak. Ieri il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, ha detto che l’iniziativa araba per la pace in medio oriente è “una ricetta per la distruzione di Israele”. Il piano di pace include il riconoscimento da parte dei paesi arabi dello stato di Israele in cambio del ritiro dai Territori occupati nel 1967. La posizione di Lieberman non è in linea con quella del presidente americano, Obama. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha ribadito invece l’importanza di raggiungere un accordo globale per la pace nella regione. “Israele deve formulare con gli Stati Uniti i dettagli”, ha spiegato. Le forze militari israeliane “hanno seguito la legge” nell’operazione di Gaza. E’ il risultato dell’inchiesta interna all’esercito israeliano, che mostra come i miliziani di Hamas usassero i civili come scudi umani. I palestinesi accusano i soldati israeliani della morte di 1300 civili.

L'OPINIONE - Michael Sfaradi : "  Pace in Medio Oriente? Obama parla ai sordi"

Il presidente Barack Obama non ha mai nascosto la sua intenzione di prendere per le corna il "toro mediorientale" al fine di arrivare ad una pace duratura nella regione. Il suo è un progetto ambizioso, e visto che prima di lui altri presidenti hanno fallito e si sono scontrati con il muro di odio ed incomprensioni che caratterizza la situazione mediorientale, ci risulta difficile credere che le sue buone intenzioni riescano ad andare a buon fine. Solamente Jimmy Carter riuscì ad ottenere un buon risultato, ma la pace di Camp David più che un successo della diplomazia fu dovuta alla necessità egiziana di riuscire a sganciarsi dallo stato di guerra cercando nel frattempo di recuperare tutto quello che era andato perso durante i disastri delle guerre precedenti. Oltre al grande desiderio di pace che da sempre vive in ogni israeliano. Bisogna poi tenere presente che a Camp David sedevano uno di fronte all´altro due statisti del calibro di Sadat e Begin, uomini forti che avevano a cuore l´interesse dei loro popoli. Barack Obama vorrebbe rilanciare il processo di pace convocando alla Casa Bianca il primo ministro israeliano Bibi Netanyahu ed il presidente palestinese Abu Mazen, prendendo come base di trattativa l´iniziativa I araba per il Medio Oriente. Il primo problema è che Abu Mazen rappresenta di fatto soltanto una piccola minoranza ed ogni accordo da lui firmato avrebbe un valore politico vicino allo zero. Bisogna anche considerare che se i colloqui di pace e i trattati fino ad oggi firmati sono miseramente falliti la ragione deve essere ricercata nella mancanza di volontà da parte araba di accettare un compromesso che preveda l´esistenza in pace ed in sicurezza dello Stato di Israele. Gli israeliani, anche i più disponibili, non si fanno troppe illusioni perché le continue minacce da parte del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, del presidente iraniano Mahmud Ahmedinejad e del capo di Hamas Ismail Haniye, rendono di fatto inutile ogni trattativa con quella bambola di pezza che è diventato il presidente palestinese. Se a questo aggiungiamo che il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman ha definito l´iniziativa araba per il medio oriente "un piano pericoloso, una ricetta per la distruzione di Israele" il quadro si completa. Il presidente americano, e su questo ha ragione, ha dichiarato che non si può discutere all´infinito, ma un piano che prevede il ritiro totale dai i territori occupati ed il ritorno all´interno di quello che rimarrebbe dello Stato di Israele dei profughi arabi o presunti tali, con le conseguenze politico demografiche che ne seguirebbero, può essere preso in considerazione soltanto da qualcuno che vuole suicidare l´indipendenz a dello Stato ebraico. Pertanto sembra che questa proposta, a meno che non cambino i termini di trattativa, andrà ad allungare la lunga lista delle iniziative per la pace in Medio Oriente che sono servite solamente come spot politici ma che di fatto non hanno spostato di un millimetro lo status quo.

Per inviare il proprio parere a Foglio e Opinione, cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it
diaconale@opinione.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT