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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Ugo Volli
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Contrordine cari ipersionisti, il linguaggio giusto è questo ! 18/04/2009
Cari amici, vi sarà capitato di parlare e perfino di scrivere inavvertitamente di Gaza, della Cisgiordania, dei Territori o del West Bank. Se siete un po’ ipersionisti, parlerete di Giudea e Samaria. Be’, per il vostro bene, smettetela, almeno quando siete in questi luoghi. Sappiate che, se non in Italia e in Israele, dalle parti di Ramallah e Hebron questi nomi sono rigorosamente proibiti. Potete esprimervi solo in una maniera: dovete dire rigorosamente sempre “Palestina occupata”. Dov’è Gerico? Nella Palestina occupata. E Gaza? Nella Palestina occupata. Betlemme? Lo stesso. Quanto poi a tel Aviv o a Haifa, chissà. Meglio non approfondire, almeno se volete conservare qualche illusione sulla “moderazione” di Fatah.
La decisione, informa il Jerusalem Post, è stata presa ufficialmente nella riunione di martedì del governo dell’Autorità Palestinese presieduto dal “tecnocrate” Salaam Fayad (che evidentemente non ha molte cose serie o tecniche di cui occuparsi). Ogni altra denominazione è proibita, e già i media controllati dall’AP annunciano di essersi adeguati. I territori non ci sono più, la Cisgiordania si è dissolta, resta solo la Palestina occupata.  Il ministro degli esteri dell’AP, Riad Malki (che evidentemente manca anche lui di cose serie su cui lavorare) ha spiegato che “inserire parole e frasi straniere nei media arabi e palestinesi è un modo per influenzare il pubblico arabo e internazionale.” “"We are doing our utmost to prevent this kind of unwanted terminology from infiltrating our Arab lexicon and political speech," Malki said. "We also urge the Arab countries to be on alert and foil any attempt by the occupation to insert its own terminology into their media."  Basta con le perfidie dei media, torniamo al linguaggio puro della tradizione!
C’è qualcuno di voi cui, come è accaduto a me, sia venuta in mente la politica linguistica del fascismo, col voi obbligatorio al posto del lei e la proibizione assoluta di usare parole come bar, film, sport eccetera in quanto straniere? Be’, a me sembra un’altra prova che l’ideologia dominante nel mondo arabo è l’islamofascismo. Ma, per carità non usate questa parola, né a ramallah né a Roma. E’ strettamente proibita anche in Eurabia.

Ugo Volli

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