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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
09.04.2009 Secondo Udg i terroristi sono tali solo se israeliani
anche se il loro corteo è diretto ad una altura per pregare

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Coloni si fanno giustizia da sè. Feriti dodici palestinesi.»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 09/04/2009, a pag. 27, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo "Coloni si fanno giustizia da sè. Feriti dodici palestinesi " preceduto dal nostro commento.

Udg riporta la notizia dei dodici palestinesi feriti scrivendo che, probabilmente, tutto è nato dall'uccisione a colpi d'accetta del ragazzo israeliano  per mano di un terrorista palestinese. Bat Ayn viene definita come una delle colonie più radicali della Cisgiordania. Udg specifica anche che, proprio a Bat Ayn, era nata una cellula terroristica ebraica. Il terrorismo viene riconosciuto solo se è israeliano, come al solito. Nella frase " Gli incidenti sono iniziati quando da Bat Ayan (dove una settimana fa un palestinese ha assassinato a colpi di scure un ragazzo ebreo) è partito un corteo di coloni diretti verso una vicina altura per celebrare un rito religioso." non si fa accenno al terrorismo. Il palestinese è classificato come assassino, non come terrorista, fra gli abitanti di Bat Ayan, invece, secondo Udg, i terroristi ci sono, anche se , come peraltro scrive Udg, vanno in corteo per celebrare un rito religioso. Terroristi ?!?!
Ecco l'articolo:

Dodici palestinesi feriti e altri quindici intossicati da gas lacrimogeni sono il bilancio di una mattinata di duri scontri divampati fra coloni israeliani e contadini palestinesi nella zona di Betlemme (Cisgiordania).
Gli incidenti sono iniziati quando da Bat Ayan (dove una settimana fa un palestinese ha assassinato a colpi di scure un ragazzo ebreo) è partito un corteo di coloni diretti verso una vicina altura per celebrare un rito religioso. La loro presenza nelle immediate vicinanze del villaggio palestinese di Beit Safa ha allarmato la popolazione locale che ha fatto accorrere gli abitanti dei vicini villaggi di Beit Umar e Zurif.
La situazione è allora degenerata e per riportare l’ordine l’esercito israeliano ha fatto ricorso a gas lacrimogeni, a proiettili rivestiti di gomma e ha anche sparato alle gambe verso dimostranti che risultavano essere particolarmente violenti. La agenzia di stampa palestinese Maan riferisce che alcune decine di coloni sono poi entrati a Beit Safa sparando e danneggiando automobili in sosta. La possibilità che coloni di Bat Ayan cercassero di vendicare l’attentato della settimana scorsa era stata presa in seria considerazione da Tsahal, anche perché anni fa in quella colonia (considerata una delle più radicali dei Territori) si costituì una cellula terroristica ebraica che progettava un grave attentato anti-palestinese. Da giorni dunque la presenza dell'esercito in quella zona resta molto rafforzata. Gli scontri di ieri ripropongono la questione cruciale della colonizzazione dei Territori. Un rapporto segreto dell’UE - rivelato dal quotidiano The Guardian - accusa le autorità israeliane «di perseguire con determinazione l’annessione illegale di Gerusalemme Est» promuovendo il Muro in Cisgiordania. l’espansione degli insediamenti, le demolizioni di case, una politica discriminatoria sul rilascio delle licenze.
Il rapporto sostiene che da quando sono iniziati i colloqui di Annapolis alla fine del 2007, quasi 5mila progetti di nuove unità abitative dei coloni sono stati presentati alle autorità,e di questi tremila fino ad adesso hanno ottenuto l'autorizzazione.
Vi sono ora circa 500mila coloni nei Territori, compresi 190mila di Gerusalemme Est. Una espansione che è nei progetti del nuovo governo israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu. Oltre il 38% dei terreni su cui sono stati costruiti gli insediamenti è proprietà privata di palestinesi, denuncia a sua volta «Peace Now», lo storico gruppo pacifista israeliano, secondo cui «il tasso di crescita dei coloni supera di gran lunga quello della media nazionale». Nel 2008, i coloni hanno costruito 1.257 strutture, con un aumento del 57% rispetto alle 800 strutture dell’anno precedente. Sono cresciuti in particolare gli avamposti, che il governo israeliano si era impegnato a smantellare (ma non lo ha mai fatto), dove sono stati costruiti 261 edifici contro i 98 del 2007.

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