Afghanistan: Angela Merkel è sfuggita a un attentato terroristico ed è rientrata anticipatamente in Germania. Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/04/2009, a pag. 21, l'articolo di Danilo Taino dal titolo " E’ giallo sulla Merkel 'Sfuggita a un attentato' " e quello di Alessandra Muglia dal titolo " Kabul, arrivano le prime dieci donne soldato " entrate a far parte dell'accademia militare di Kabul, e dal SOLE 24 ORE la breve dal titolo " Karzai assicura: alt alla legge sugli stupri " sull'intenzione del presidente afghano di bloccare la legge che permette lo stupro coniugale. Ecco gli articoli:
CORRIERE della SERA - Danilo Taino : " E’ giallo sulla Merkel 'Sfuggita a un attentato' "
BERLINO — Angela Merkel è tornata a Berlino, dopo una settimana di impegni internazionali, con una certezza in più: l'Afghanistan è un posto pericoloso. Lunedì, durante una sua visita non annunciata alle forze tedesche impegnate nel Paese, la cancelliera ha evitato per soli 20 minuti di assistere a un attacco alla base nella quale era ospitata. Poi, dopo una notte al quartier generale della Bundeswehr a Mazar-i-Sharif, ieri mattina ha rinunciato all'ultima tappa del viaggio in programma ed è ripartita per la Germania senza visitare un'altra base tedesca: per ragioni metereologiche, ha spiegato il governo.
Frau Merkel è arrivata a Kunduz, Afghanistan settentrionale, alle 9.30 di lunedì, assieme al ministro della Difesa Franz Josef Jung. Ha salutato i soldati e ha ascoltato una relazione sulla ricostruzione civile della zona. Alle 11.30, è salita su un elicottero ed è partita per Mazar-i-Sharif. Venti minuti dopo, due razzi sono stati sparati verso la base, senza colpirla. Un portavoce dei gruppi talebani nella zona ha fatto sapere al settimanale Der Spiegel che erano «mirati alla Merkel». Se sia vero che i militanti radicali islamici fossero informati della presenza della cancelliera a Kunduz, oppure se usino la circostanza per motivi di propaganda, non è dato sapere. Membri delle forze armate tedesche definiscono però «ridicola » l'idea che i missili avessero un obiettivo tanto importante e ricordano che negli ultimi tempi gli attacchi si sono intensificati, dal momento che si avvicinano le elezioni di agosto.
Fatto sta che un lasso di tempo di soli 20 minuti è una casualità curiosa. Ieri mattina, la cancelliera sarebbe poi dovuta andare a Feyzabad, un'altra base tedesca, a oltre duemila metri di altitudine. Il tempo era brutto, pioveva, le nuvole erano basse e quindi il viaggio è stato annullato— hanno spiegato le autorità. Alle 7.30, la cancelliera è dunque ripartita per Termez, la base logistica in Uzbekistan, e da lì è rientrata a Berlino. Il governo tedesco dice che l'annullamento dell'ultima tappa del viaggio non è dovuto a considerazioni di sicurezza ma solo al maltempo. Non un viaggio fortunato, dunque.
Il blitz afghano della cancelliera — come l'hanno chiamato i giornali tedeschi — ha tra l'altro irritato Frank-Walter Steinmeier, il ministro degli Esteri del governo di Grande Coalizione e futuro sfidante socialdemocratico di Frau Merkel alle elezioni di settembre. Ha fatto sapere di non essere stato avvertito se non «più o meno per caso» domenica pomeriggio, mentre al corrente del viaggio era almeno un giornale, la popolare Bild che ha un rapporto stretto con la cancelliera. Steinmeier pensa che volesse essere solo un colpo di pr. Non riuscitissimo, bisogna dire.
CORRIERE della SERA - Alessandra Muglia : " Kabul, arrivano le prime dieci donne soldato "
Mimetica e velo, sguardi seri e qualche sorriso: sono schierate su un attenti le prime (future) donne soldato afghane. Dieci pioniere, tutte diciottenni, selezionate tra 57 candidate, hanno rotto il monopolio maschile della prestigiosa Accademia militare nazionale di Kabul, risorsa chiave per portare il Paese fuori dal pantano, secondo la nuova strategia di Obama, che ha previsto 4200 soldati americani per l’addestramento delle truppe afghane.
Negli anni ’80 c’erano sì state alcune giovani che avevano indossato la divisa a fianco dei sovietici, ma non era mai successo che delle ragazze venissero addestrate come militari nel Paese in cui le donne ancora rischiano la vita per gesti banali, come uscire di casa senza il permesso dell’uomo o andare a scuola.
«Non mi vedo ancora con il fucile in mano, e tanto meno a sparare», confessa Lida Laizy, che parlando con El Mundo si dice felice di essere tra le prime cadette afghane, anche se per ora non vuol sentir parlare di armi. E nemmeno di partire per il fronte. «Be’, se si dovrà andare, si andrà », abbozza Sonia Baha Nijrabi, sperando in realtà che, quando finirà la sua formazione, anche la guerra sia finita.
Le giovani cadette hanno prestato giuramento l’altro giorno dopo le prime due settimane di corso. È la prima volta che pantaloni e giacca prendono il posto dei tradizionali abiti lunghi e morbidi.
Ma questa, assicurano, non è la prima sfida che hanno dovuto affrontare. Ottenere un posto nell’accademia è stato un percorso a ostacoli. Oltre a superare un test all’università hanno dovuto passare un esame di inglese e un altro di educazione fisica. «Questa è stata la prova più difficile» ricorda Sonia, che ha dovuto correre e fare addominali, esercizi mai fatti prima (a scuola soltanto i maschi fanno educazione fisica).
Non le scoraggia sapere che questo è nulla a confronto di quello che le aspetta. Il percorso è lungo. Più o meno sette anni per loro che aspirano a diventare medici militari: uno in Accademia e sei alla facoltà di medicina dell’università di Kabul. Bisturi e kalashnikov, camice bianco e mimetica. L’accademia, inaugurata nel 2003 dal comandante generale Karl Eikenberry (poi nominato da Obama ambasciatore Usa a Kabul), segue il modello di addestramento americano. Anche se faranno i medici «dovranno apprendere la disciplina e le tattiche militari, sapere cosa significhi indossare un uniforme e curare la preparazione fisica», riepiloga la comandante americana Letsi Pérez.
Le cadette sono l’eccezione tra il migliaio di alunni dell’Accademia. Ma resta un esperimento interessante: maschi e femmine si ritrovano compagni di banco in un paese dove è considerato inopportuno guardare in faccia una donna e il burka continua a essere la regola. Un progetto destinato ad espandersi: «In futuro la presenza delle donne si estenderà in tutti i rami dell’esercito — annuncia Pérez — Ora non è ancora possibile perché mancano strutture adeguate. Nell’accademia ci sono soltanto camere e bagni per uomini e le cadette pernottano fuori, ma nel 2011 verrà inaugurata una nuova ala femminile», fa sapere.
«Spero che la nostra esperienza contribuisca al cambiamento dell’Afghanistan », auspica Lida. Ma Sara Shaibani, una delle poche selezionate senza una famiglia di militari alle spalle, rivela che al di fuori del padre e del fratello nessuno sa che sta studiando per diventare soldato. «Nessuno lo capirebbe», spiega. E, al telefono dalla California, si dice sorpresa di questa «svolta» Deborah Rodriguez, l’autrice del bestseller La parrucchiera di Kabul (Piemme), spaccato della Kabul post-talebana ricco di storie e confidenze delle afghane che frequentavano la scuola per parrucchiere da lei aperta.«Credo che sia una sfida molto dura da affrontare per queste ragazze, loro sono molto coraggiose. Spero di sbagliarmi, ma credo che si tratti di casi quasi eroici, purtroppo isolati».
SOLE 24 ORE - " Karzai assicura: alt alla legge sugli stupri "
Il presidente afghano Hamid Karzai si è impegnao per una completa revisione della controversa nuova legge sul diritto di famiglia che autorizza lo stupro del marito sulla moglie. Karzai si è già consultato con i principali leader religiosi del Paese e con i ministri del suo governo. E si impegna a sostenere una Costituzione che " garantisca diritti uguali per gli uomini e per le donne ". Secondo fonti Onu, la nuova legge obbliga le donne a concedersi al marito senza opporre resistenze e tacitamente permette il matrimonio di bambine.
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