Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Spesso mi chiedo se veramente la soluzione del conflitto arabo-israeliano sia la creazione di uno Stato Palestinese. Ebbene, io sostengo con coraggio l'idea che ciò non sia la vera soluzione, ma che, al contrario, sia pericoloso:infatti il problema grave non è la mancanza di una patria per i palestinesi, ma il mancato riconoscimento di israele da parte del mondo arabo.Del resto i palestinesi avevano a portata di mano il loro stato, l'ONU offrì loro nel novembre 1947 un territorio assai più vasto di quello ebraico, ma in quell'occasione il mondo arabo espresse un odio incredibile, volevano "buttare a mare" gli ebrei.15 mesi di combattimenti infernali, ecco che cosa produsse quel rifiuto e si ha poi il coraggio di lasciare addosso ad israele l'arma umanitaria(eterna!!) dei profughi! Yasser Arafat espresse in molte dichiarazioni dei concetti terribili, affermò (cito testualmente) che:"Il popolo palestinese non esiste (avete capito bene...). La creazione di uno stato Palestinese è solo un mezzo per continuare la nostra lotta al "sionismo" (si intenda ebrei) globale". Ciò è tremendo, in realtà se tale stato dovesse un giorno nascere si trasformerebbe in un trampolino di lancio per l'imperialismo arabo e sarebbe inoltre controllato da organizzazioni terroristiche e dagli Stati arabi come l'Iran e la siria.. E' terribile vedere come il mondo si rifiuti di capire che qui il conflitto è esistenziale e come Israele, nonostante la sua innegabile forza militare, sia forse lo stato più minacciato, più insultato e delegittimato del mondo.Ci commuoviamo tanto (giustamente)per le nazioni martoriate dell'Africa, ma nessuno pensa alla sofferenza di una nazione che è sempre sotto il tiro di nemici mortali che vogliono, tra l'altro, apparire sempre come martiri ed eroi. Ora, qualcuno potrebbe chiedermi, che soluzione auspichi? Semplice, io spero che un bel giorno il mondo islamico abbia il coraggio di pronunciare un solenne mea culpa e dica:"Abbiamo preso in giro il mondo per tanto tempo, abbiamo fatto soffrire il nostro stesso popolo e lo abbiamo educato all'odio e spesso seviziato, riconosciamo israele e accogliamo i palestinesi nelle nostre nazioni". Forse è un'utopia, ma è in questo che bisogna sperare.