Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 24/03/2009, a pag. 23, l'intervista di Umberto De Giovannangeli a Richard Falk dal titolo " Chiedere la verità su Gaza non è antisemitismo ".
Pessima la scelta di Umberto De Giovannangeli che decide di intervistare Richard Falk sui presunti crimini di guerra di Israele. Pessima perchè Richard Falk, relatore speciale per i diritti umani dell'Onu,è stato espulso da Israele per falso e propaganda e, per questo, è poco attendibile nelle sue "indagini" e nelle sue dichiarazioni su Israele.
Secondo Falk " il «ricorso alla forza» da parte di Israele per far cessare il lancio di razzi palestinesi sul suo territorio - causa scatenante del conflitto per lo Stato ebraico - non è «giustificato dal punto di vista legale considerate le alternative diplomatiche disponibili».". Quali alternative diplomatiche? Israele è stata bombardata quotidianamente da Hamas per mesi...non vediamo le alternative diplomatiche che, per altro, nemmeno Falk specifica.
Poi Falk dichiara " Chiedere verità e giustizia per i civili uccisi a Gaza, denunciare l’assoluta illegalità, oltre che la disumanità, delle punizioni collettive inflitte ad una popolazione stremata dall’embargo, tutto ciò non ha nulla a che fare con l’antisemitismo". Incolpare Israele della situazione dei civili di Gaza e negarle il diritto di difendersi dai terroristi di Hamas ha a che fare eccome con l'antisemitismo. Non menzionare Hamas fra i colpevoli dei morti palestinesi è disonesto.
" A Gaza sono state colpite aree densamente popolate. Ciò è incontestabile. Alla popolazione non è stata data possibilità di fuggire dal teatro di guerra. Occorre accertare le responsabilità e punire i responsabili. ". Gli israeliani hanno avvisato la popolazione prima di bombardare gli edifici. Ad impedire l'evacuazione sono stati i terroristi di Hamas.
Falk, così attento ai presunti crimini di Israele, non nota quelli di Hamas. Non importa se Israele è uno Stato democratico che si difende mentre Hamas è un'organizzazione terroristica e non importa nemmeno se i risultati sulle inchieste non sono ancora arrivati. Falk ha iniziato un processo contro Israele. Processo inutile perchè, secondo lui, Israele è colpevole e va condannato, senza ascoltare la difesa.
Ecco l'intervista :
Un’inchiesta di esperti per determinare se fosse possibile per i soldati israeliani distinguere tra la popolazione civile e obiettivi militari durante l’offensiva a Gaza e per stabilire quindi se sia stato commesso un crimine di guerra. A proporlo è Richard Falk, dal marzo 2008 Relatore Speciale Onu per i Diritti Umani nei Territori Palestinesi Occupati. «In me e nel team che ha redatto il rapporto (discusso ieri a Ginevra nel Consiglio dei diritti umani, ndr.) non c’è alcuna volontà persecutoria verso Israele. A muoverci c’è la determinazione a stabilire la verità. È quanto dobbiamo alle vittime di Gaza. Verità e giustizia», dice Falk a l’Unità. Richard Falk, professore emerito di diritto internazionale all’Università di Princeton e membro del Foro di New York, non intende pronunciare alcuna «sentenza». Ma non è neanche reticente su quanto fin qui assunto nel rapporto: «Ci sono motivi per concludere che l’offensiva militare a Gaza costituisca un crimine di guerra». Secondo il relatore speciale dell’Onu per i Territori, il «ricorso alla forza» da parte di Israele per far cessare il lancio di razzi palestinesi sul suo territorio - causa scatenante del conflitto per lo Stato ebraico - non è «giustificato dal punto di vista legale considerate le alternative diplomatiche disponibili».
Professor Falk, nel rapporto presentato oggi (ieri, ndr.) al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Lei ha perorato l’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia piena luce sull’offensiva militare israeliana a Gaza. Su che basi fonda questa richiesta?
«Sulle norme del Diritto umanitario internazionale e su quelle della Convenzione di Ginevra. Le ricerche da noi effettuate offrono materiale sufficiente per affermare che se in un teatro d’operazione militare non è possibile distinguere tra obiettivi civili e militari, l’operazione è un’attività totalmente illegale e sembra costituire un crimine di guerra della maggiore gravità secondo il Diritto internazionale. Ebbene, sulla base di elementi di prova attualmente disponibili, ci sono fondati motivi per ritenere che gli attacchi (israeliani) risultano illegali di per sè e sembrano costituire un crimine di guerra della più grande portata in base al Diritto internazionale» .
Professor Falk, in passato le autorità israeliane l’hanno accusato più volte di un atteggiamento pregiudizialmente ostile nei confronti dello Stato ebraico».
«Sono accuse che respingo con la massima fermezza e con sdegno. Chiedere verità e giustizia per i civili uccisi a Gaza, denunciare l’assoluta illegalità, oltre che la disumanità, delle punizioni collettive inflitte ad una popolazione stremata dall’embargo, tutto ciò non ha nulla a che fare con l’antisemitismo. A Gaza sono state colpite aree densamente popolate. Ciò è incontestabile. Alla popolazione non è stata data possibilità di fuggire dal teatro di guerra. Occorre accertare le responsabilità e punire i responsabili. Chiedere l’accertamento della verità è essere “pregiudizialmente ostile” a Israele?. Da democratico e da ebreo mi ribello a questo assunto».
Le autorità israeliane sostengono che l’Operazione Piombo Fuso si configura come un esercizio di autodifesa?
«I bombardamenti sistematici su aree densamente popolate non possono essere giustificati dal punto di vista legale. Si tratta di un crimine di guerra. E come tale va perseguito».
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