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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
23.03.2009 L'occasione per un processo a Tsahal
Umberto De Giovannangeli non se la lascia sfuggire, ma rivela tutta la sua faziosità

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Rivelazioni e magliette shock I dubbi di Israele sull’etica dei soldati»
L'esercito israeliano si affida oggi a una "forza senza regole e senza pietà"? Lo sostiene Umberto De Giovannangeli in un articolo pubblicato da L'UNITA' del 23 marzo 2009, nel quale sfrutta le testimonianze di soldati israeliani su presunti abusi a Gaza durante l'operazione Piombo fuso e la vicenda di un negozio di Tel Aviv che produce magliette che incitano alla violenza e ai crimini di guerra per criminalizzare l'intero esercito israeliano.
L'inchiesta per accertare se effettivamente a Gaza vi sono stati abusi o crimini è squalificata preventivamente come un'operazione meramente di facciata.
Da parte nostra ci sembrano esaustive alcune  considerazioni di Herb Keinon, pubblicate dal Jerusalem Post del 20 febbraio 2009.
Sulla serietà dell'inchiesta in corso:
"I detrattori di Israele in giro per il mondo si facciano pure beffe di questa affermazione. Noi israeliani la prendiamo invece molto sul serio, e per noi è estremamente importante continuare a prenderla sul serio. Questo paese combatte non perché voglia farlo, ma perché è costretto. E dal momento che lo deve fare, è cruciale che gli israeliani siano certi della moralità della loro causa. L’idea di un esercito ad alto standard etico non è importante per la nostra “immagine nel mondo”; è importante per la nostra immagine davanti a noi stessi. Israele è un paese che esige enormi sacrifici dai suoi cittadini, e i cittadini saranno disposti ad affrontare tali sacrifici solo se sanno che si sacrificano per una causa giusta e retta. Se l’esercito si comportasse in modo immorale, taglierebbe il ramo su cui si regge e dissuaderebbe proprio le persone migliori dal servire nelle forze armate o dal mandarvi i loro figli".
Sulle testimonianze che hanno dato avvio all'inchiesta e alla polemica:
"È importante sottolineare che nessuna delle testimonianze citate si riferisce a qualcosa che i soldati dicono d’aver fatto in prima persona, ma sempre a qualcosa che dicono d’aver sentito o visto fare da altri soldati. Ed è importante che i racconti riportati sembrano cadere sotto la fattispecie delle aberrazioni ad opera di singoli individui durante una guerra contro un nemico spietato che si nasconde dietro i civili, e non come una sistematica perdita da parte dell’esercito della sua bussola morale".
(fonte israele.net, http://www.israele.net/articolo,2444.htm )


Ecco il testo dell'articolo di u.d.g.:

Testimonianze drammatiche. T-shirt agghiaccianti. Non si spegne la polemica in Israele sui sospetti di violenze gratuite su civili da parte di militari impegnati nell’operazione Piombo Fuso contro Hamas, nella Striscia di Gaza. Sospetti riportati con evidenza dai media sulla base di racconti fatti da reduci durante i corsi del «Seminario militare Rabin », istituzione vicina al movimento dei kibbutz. L'esercito ha fatto filtrare ieri i primi esiti di «accertamenti interni» secondo cui una parte dei racconti più sconvolgenti nonsarebbe attendibile. Ma il giornale Haaretz, sulle cui colonne sono comparse le prime rivelazioni, rilancia denunciando la scoperta di elementi stando ai quali - asserisce - almeno un'unità si sarebbe ritenuta autorizzata a far fuoco finanche sui soccorritori della Croce Rossa o della Mezzaluna Rossa nei 22 giorni di guerra di Piombo Fuso ( oltre 1.400 morti secondo stime palestinesi). Per Gideon Levy, firma di punta di Haaretz il quadro generale rivela l’immagine di giovani soldati che a casa «hanno una morale», ma a Gaza «cambiano codice di comportamento » essendo ormai «addestrati a pensare che la vita e i beni dei Palestinesi non abbiano alcun valore». L'immagine di un esercito che a suo dire «ha cessato da lungo tempo d’essere il più morale al mondo» E dal quale nonc’è da attendersi «alcuna seria investigazione». Bambini palestinesi trucidati, madri in lacrime sulla tomba dei loro figli, foto di ragazzini con una pistola pistola puntata alla testa,moscheebombardate. Sono queste le macabre immagini che soldati israeliani chiedono di stampare sulle magliette, accompagnate da slogan che fanno rabbrividire. «On shot, two kills» (un colpo. due morti) è l’inquietante frase stampata sulla t-shirt di un militare in borghese, ripreso di spalle da Haaretz. Sopra la scritta, la foto di una donna palestinese incinta, centrata in un mirino. Gli uffici di «Adiv», il negozio di magliette nella zona sud di Tel Aviv, stanno ricevendo un numero crescente di richieste da parte di militari israeliani. Una maglietta appena uscita dalla stampante è stata prenotata da un cecchino di Tsahal. Sotto la foto del corpo diunbambino palestinese, con accanto la madre in lacrime, campeggia la scritta «Better use Durex» (meglio usare il profilattico»). «Scommetti che sarai violentata?», è la domanda stampata sulla maglia di un altro soldato, accanto all’immagine di una ragazza piena di lividi. Diverse magliette portano la scritta «conforming the kill» (verifica di avere ucciso), con l’invito a sparare un colpo di pistola alla testa alle proprie vittime. Su altre t-shirt, le immagini di moschee bombardate. Poi, cadaveri e devastazioni. In attesa di formalizzare «l'inchiesta approfondita» promessa venerdì, lo Stato maggiore ha lasciato trapelare sul quotidiano Maariv anticipazioni che provano a ridimensionare l'accaduto, sostenendo che alcuni dei fatti più gravi denunciati(come l’uccisione a sangue freddo di un'anziana donna) non risultano mai avvenuti. E sarebbero solo «voci» di seconda mano. MaHaaretz non si ferma. E ieri ha denunciato, attraverso un reporter inviato a Gaza, il ritrovamento in una casa occupata a suo tempo da militari israeliani di un inquietante biglietto in ebraico in cui si legge: «Regole di ingaggio: fuoco anche sui soccorritori. Non su donne e bambini». RifletteAmyAyalon, già capo di Shin Bet (il servizio segreto interno d’Israele): «Un tempo Tsahal era fondato su etica e sacrificio, mentre oggi, dopo l’offensiva contro Gaza, si basa solo sulla forza». Una forza senza regole né pietà.

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