Ieri una commissione formata da formata dal russo Boychenko con un belga, un norvegese e un egiziano ha proposto all'Onu una nuova bozza per la conferenza sul razzismo di Ginevra, eliminando, cosi si dice, gli elementi antisemiti della bozza originale. Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/03/2009, a pag. 16, la cronaca di Maurizio Caprara dal titolo " Durban, retromarcia all'Onu Via dal testo le frasi antisemite " , dall'OPINIONE l'articolo di Michael Sfaradi dal titolo " Difficile che la Ue regga la pressione islamica " e tre brevi da REPUBBLICA, MANIFESTO e MESSAGGERO. All'Onu sono raoppresentati 200 Stati, vedremo quale sarà la bozza definitiva.
Ecco gli articoli:
CORRIERE della SERA - Maurizio Caprara : " Durban, retromarcia all'Onu Via dal testo le frasi antisemite "
ROMA — Le resistenze al documento che dovrebbe essere alla base della prossima conferenza dell'Onu sul razzismo, adesso, potrebbero venire dalla parte opposta a quelle occidentali impegnate a contrastarne le prime versioni: da parte di alcuni Stati islamici. La commissione incaricata di cercare un punto d'intesa tra i membri delle Nazioni Unite ha prodotto ieri una nuova bozza del testo, sceso da una dimensione di circa 250 capoversi a una più snella, contenuta in 17 pagine. La potatura dei capitoli controversi, eseguita da un gruppo coordinato dal «facilitatore» russo Youri Boychenko, ha eliminato i riferimenti a Israele.
Nella stesura iniziale, elaborata in un comitato sotto presidenza libica, lo Stato ebraico era accusato di realizzare una «forma di apartheid » e di costituire una seria minaccia alla sicurezza internazionale.
Cancellata dalla nuova bozza anche la diffamazione delle religioni, una categoria suscettibile di entrare in collisione con i diritti di critica e di manifestazione del pensiero, introdotta in origine su sollecitazione di Paesi islamici in ricordo dello sdegno di propri cittadini per le vignette su Maometto stampate nel 2005 in Danimarca.
La sfrondatura del documento era una richiesta dell'Unione europea, schierata a favore di una bozza elaborata dall'Olanda e, da lunedì scorso, orientata a non partecipare alla Conferenza, fissata a Ginevra dal 20 al 24 aprile, se il testo finale dovesse mantenere elementi antisemiti. Scrivere daccapo la bozza e assottigliarla era uno degli obiettivi di Franco Frattini, il ministro degli Esteri che il 5 marzo ha ritirato la delegazione italiana dai lavori preparatori della Conferenza, chiamata in gergo «Durban2».
Nella città sudafricana di Durban, nel 2001, l'appuntamento precedente dell'Onu su xenofobia e intolleranza si trasformò in un palcoscenico per antisemiti intenzionati a definire razzista il sionismo, una manovra che indusse Israele e Stati Uniti a lasciare il dibattito. Il 5 marzo scorso il titolare della Farnesina ha annunciato il ritiro dell'Italia dai lavori preparatori per Ginevra, un passo apprezzato da Israele, dopo che a Gerusalemme c'era stato fastidio per un viaggio di Frattini in Iran previsto per la settimana successiva e poi, nella stessa giornata del 5, rinviato.
Le resistenze al nuovo testo- base proposto dalla commissione formata dal russo Boychenko con un belga, un norvegese e un egiziano potrebbero venire da Stati musulmani inclini a mantenere le accuse a Israele e la condanna della diffamazione delle religioni, a cominciare dal-l'Iran.
«Ci batteremo fino alla fine», è stato il proclama di un diplomatico arabo, che non ha voluto essere citato, riferito dall'agenzia di stampa
France Presse. La versione assottigliata della bozza ha eliminato anche i riferimenti a richieste africane per risarcimenti delle schiavitù imposte in passato da nazioni d'Europa. E niente accenni alle condanne, auspicate da Stati dell'Ue, per la discriminazione dell'omosessualità.
Frattini ha commentato che il documento snello va interpretato come effetto dell'azione italiana per uscire dalla paralisi alla quale era arrivato il negoziato. Secondo il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner nella nuova versione «sembra che precisi miglioramenti siano stati compiuti». Ieri però non era ancora chiaro quale sarà la reazione complessiva dell'Ue. Circa i punti su Israele e la libertà di religione che più europei avevano indicato come «linee rosse» invalicabili, Boycenko ha sostenuto: «La linea rossa è diventata rosa». L'intensità, forse, verrà misurata giovedì e venerdì ai margini del Consiglio europeo a Bruxelles.
L'OPINIONE - Michael Sfaradi : " Difficile che la Ue regga la pressione islamica "
Che altri paesi europei oltre all'Italia stiano prendendo in considerazione di seguire l'esempio gli Stati Uniti e Canada ed abbiano deciso di boicottare la conferenza Durban II contro il razzismo, così come la vorrebbe il blocco arabo musulmano e i suoi alleati, è senz'altro una buona notizia ma non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi.
Karel Schwarzenberg, Ministro degli Esteri della Repubblica Ceca e Presidente di turno dell'Unione Europea, ha usato "il pugno di ferro nel guanto di velluto" dichiarando che se la bozza del documento di preparazione alla conferenza non verrà ritirata la U.E. non prenderà parte ai lavori di Ginevra.
In un secondo momento ha ammorbidito la sua posizione limitandosi a caldeggiare dei suggerimenti al fine di modificare i termini adottati per poi tornare alla carica dicendo che se le indicazioni non saranno prese in considerazione ci sarà da parte della presidenza U.E. un forte appello, verso gli stati membri, al boicottaggio della conferenza stessa.
L'Europa, dopo l'esperienza catastrofica della prima conferenza contro il razzismo tenutasi in Sudafrica, vuole prendere le distanze dai punti del documento programmatico in cui si f a riferimento ad Israele ed alla sua politica nei confronti della popolazione palestinese, punti che definiscono l'esistenza in essere di: "violazione dei diritti umani e crimine contro l'umanità in una nuova forma di apartheid". Il tono delle critiche contro il governo di Gerusalemme era tale che si è più volte superato il muro dell'antisemitismo e questo ha portato alle decisioni di boicottaggio della conferenza stessa.
L'intenzione europea sarebbe quella di sostituire il documento incriminato, 250 paragrafi scritto in un "politichese" che lascia aperte mille interpretazioni diverse (dove di chiaro che sono solo degli attacchi ad Israele) e sul quale è decisamente difficile trovare un accordo, con un nuovo testo, molto più snello e facilmente percorribile, messo a punto dagli olandesi. Come ha precisato il ministro degli esteri Franco Frattini il documento olandese non menziona temi offensivi o controversi e non contiene approcci antisemitici come quello attualmente in discussione. Nel caso in cui il testo olandese diventasse la base di discussione della conferenza l'Italia potrebbe tornare sui suoi passi e prenderne parte, segnali in questo senso sono arrivati anche dagli Stati Uniti e dal Canada. C'è anche da registrare che altri paesi europei come la Danimarca, l'Olanda, l'Estonia, la Polonia e la Germania, nel caso in cui la proposta europea non dovesse essere presa in considerazione come base negoziale, hanno intenzione di prendere anche loro in seria considerazione il boicottaggio dell a conferenza Ginevrina. Questa area "RED-LINE" lanciata dalla presidenza europea, purtroppo, conta diverse defezioni, c'è infatti chi ancora non ha deciso quale linea politica adottare anche se, secondo il capo della diplomazia italiana, nessuno in Europa è disposto ad accettare il documento attualmente sul tavolo. Abbiamo però seri dubbi che l'Europa sappia rimanere unita davanti al contrattacco che, siamo certi, non tarderà ad arrivare da parte di chi ha interesse a far passare il documento originale senza i cambiamenti richiesti. Potrebbe comunque essere il segnale che qualche cosa anche nel vecchio continente sta cambiando, un segnale che può accendere qualche speranza di cambiamento, nel prossimo futuro. Sono in molti, nel vecchio continente, a sperare in un Europa che sappia contrastare, quando ce n'è bisogno, le forzature e ad i ricatti dei paesi del blocco musulmano e dei loro alleati.
La REPUBBLICA - dedica solo una breve alla notizia. La cosa non ci stupisce per niente.
Il MANIFESTO - pubblica una breve a pag. 10 dal titolo " Durban II, ora Usa e Ue potrebbero rientrare " ( da notare le virgolette) nella quale si legge : "Il documento di 17 pagine elimina la maggior parte delle frizioni tra occidente e paesi musulmani: salta il riferimento alle «atrocità» commesse da Israele contro i palestinesi, e scompare anche il concetto di diffamazione religiosa, che in molti vedevano come un limite alla libertà di espressione. ". Il MANIFESTO cita le parti tolte, senza specificare che sono state eliminate perchè antisemite (e non perchè motivo di "frizioni" fra occidente e paesi musulmani).
Il MESSAGGERO - dedica alla notizia un articolo dal titolo " Razzismo, l'Onu cambia il testo della risoluzione ". Nel finale c'è un riassunto dei punti eliminati (quelli antisemiti), l'ultima frase è " Un documento dimezzato, con buona pace dei diritti umani" come se la nuova bozza fosse negativa. Invece è proprio in virtù dei diritti umani che il documento è stato tagliato: Israele e i suoi abitanti hanno i loro diritti (specie quello di esistere e di difendersi), anche se i Paesi arabi dove comanda il fondamentalismo islamico non vogliono riconoscerglieli.
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