Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Un altro buon motivo per boicottare Durban II L'analisi di Dimitri Buffa
Testata: L'Opinione Data: 13 marzo 2009 Pagina: 6 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «A Durban un altro pericolo, dopo l'equiparazione di sionismo e razzismo, il reato di islamofobia»
Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 13/03/2009, l'articolo di Dimitri Buffa dal titolo " A Durban un altro pericolo, dopo l'equiparazione di sionismo e razzismo, il reato di islamofobia " su Durban II e sulla richiesta dei paesi arabo-islamici di far diventare reato il vilipendio delle religioni (in particolare dell'Islam) . Ecco l'articolo:
Prendersi 30 anni di carcere per una bestemmia o per avere disegnato vignette su Maometto vi sembra una cosa logica o la solita follia politically correct made in Onu? Ebbene sappiate che a Ginevra a metà aprile nel meeting sul razzismo e la discriminazione religiosa che sarà l´ideale continuazione di quello di Durban del 2001 (da cui il nick name "Durban II") oltre a doversela vedere con tutti i paesi arabo-islamici e con le loro ong teleguidate perché non si tenti il bis di equiparare il sionismo al razzismo e lo stato di Israele alla Germania di Hitler, il mondo intero dovrà guardarsi da qualcosa se possibile ancora più pericoloso: l´equiparazione dell´islamofobia e del dileggio delle religioni a un crimine contro l´umanità. Insomma chi bestemmia un qualunque dio, non sia mai allah, verrà equiparato a Milosevich o a Bashir del Sudan. E magari trovate anche una Carla del Ponte che vi fa arrestare appena mettete piede fuori dall´Italia o dal vostro paese europeo. Queste ennesime idiozie politically correct sono tutte contenute, in maniera esplicita o implicita, nella bozza di risoluzione distribuita ieri l´altro dai rappresentanti del Pakistan a Ginevra in vista di Durban II. E se l´Onu adottasse un simile testo di riferimento e costringesse gli stati membri alimitare di conseguenza la libertà di stampa e di espressione dei cittadini che ne fanno parte, un eroe civile come Salman Rushdie, che ha passato la vita a nascondersi dai sicari di Khomeini, in futuro potrebbe farsi venti anni di carcere. Non parliamo dei disegnatori danesi delle famose vignette su Maometto. Ecco quindi cosa ci attende a Ginevra al convegno cosiddetto "Durban II": tra le altre insidie questa non è affatto da sottovalutare. Naturalmente tutte queste minacce si nascondono dietro l´apparente scopo di non seminare, anzi predicare, l´odio in relazione alle religioni. E uno sprovveduto potrebbe anche ingenuamente credere che i pakistani volessero intendere "tutte le religioni". Guarda caso però nella risoluzione del Pakistan non c´è neanche un piccolo riferimento ai veri predicatori d´odio, in genere anti ebraico, che ha diritto di entrata persino nei libri di scuola, in Siria, come in Egitto, nei territori palestinesi come in Arabia Saudita. Per tacere dell´Iran. Niente di tutto ciò: i riferimenti in materia sono tutti dedicati all´Islam e al tentativo diffamatorio di accostarla al terrorismo dopo l´11 settembre. Insomma censura e vittimismo si tengono. Perciò guai a chi oserà usare d´ora in poi l´espressione "terrorismo islamico". Esistono quindi per la conferenza Durban II anche altri motivi per boicottarla. E di questo si è parlato ieri in un aula del Senato in cui si è tenuto un convegno in materia, alla presenza del ministro degli Esteri Frattini, il primo e sinora l´unico ad accodarsi agli Usa di Obama nel boicottare la conferenza in questione, sotto il coordinamento della deputata del Pdl Fiamma Nirenstein, una delle più grandi amiche di Israele a sedere nel Parlamento italiano. Per il Pd,nello stesso intergruppo di "amici di Israele", c´era invece l´ex sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti, un ex Margherita. Ieri però, l´incontro diplomatico più importante, in vista di Durban II dove parteciperanno il Vaticano e la Francia ma non l´Italia o gli Usa, è stata la visita dei rabbini più rappresentativi dello stato ebraico a Papa Benedetto XVI. In vista di Durban II hanno chiesto che il Vaticano, visto che non può fare a meno di partecipare, almeno tenga gli occhi aperti e contrasti tutte queste iniziative assurde dei paesi arabo-islamici che tendono a metter in difficoltà diplomatiche Israele, censurando al contempo qualsivoglia critica ai regimi dittatoriali del Medio Oriente e dell´Africa del Nord, con il pretesto dell´ "islamofobia". A guidare la delegazione ricevuta in Vaticano il rabbino capo di Haifa, Shear-Yashuv Cohen, il quale ha dichiarato: "Permettetemi di ricordare la profonda preoccupazione per il carattere chiaramente anti- semita del testo proposto per la United Nations Durban Review Conference, che oltre ad ignorare completamente il significato e la lezione della Shoah, punta il dito contro lo Stato d'Israele con critiche pregiudiziali, ignorando volontariamente allo stesso tempo i veri colpevoli di discriminazione istituzionalizzata di religioni come l´ebraismo e di violazione dei diritti umani''. Chi, nei paesi arabo-islamici, ha orecchie per intendere e per rompere questo tragico conformismo lo faccia prima che sia troppo tardi: l´islamofobia non esiste, o è veramente poca cosa rispetto all´anti semitismo dei testi scolastici di hamas o di hezbollah per non parlare degli "statement" di capi di stato come Mahmoud Ahmadinejad. Se ciò si fa finta di non capirlo sarà molto meglio che Durban resti conosciuto ai più come una marca di dentifricio.
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