Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Come si fa a prendere una decisione importante senza discuterne in parlamento? 09/03/2009
COME SI FA A PRENDERE UNA DECISIONE IMPORTANTE SENZA DISCUTERNE IN PARLAMENTO?
Ma ha fatto bene l´Italia a decidere di non partecipare a Durban 2, la conferenza sull´"antirazzismo" organizzata da esperti dei diritti umani come Libia, Cuba e Iran, che si svolgerà a Ginevra fra un mese e mezzo? Il ministro Frattini, responsabile della decisione, spiega che non si trattava solo di respingere l´approccio antisemita del documento di apertura, ma anche di difendere la libertà di espressione, che il documento nega col rifiuto dell´"islamofobia". "Eh già, magari questa volta ha ragione", potrebbe dire qualcuno anche a sinistra, "benché sia un berlusconiano". Ma poi all´onorevole Fassino, "ministro ombra" per gli esteri del Pd, che pure è una persona per bene e su Israele ha posizioni diverse da quelle del suo compagno Massimo D´Alema, è venuto un dubbio: come si fa a prendere una decisione importante senza discuterne in Parlamento? Giusta idea, e sommamente euraraba: l´importante non è decidere, ma discutere: parliamone. E magari non sarebbe stato meglio dibatterne anche con gli organizzatori? Che volete, una limatina e un aggettivo ambiguo in un documento diplomatico non si negano a nessuno. La Libia, in fondo, è un posto creativo, si sa, al limite del folkloristico. E´ la posizione del governo francese, che in genere è assai più eurarabo del nostro. E anche del Vaticano, che deve pur compensare le tirate d´orecchio a Williamson e il viaggio in Israele del Papa: dare un colpo al cerchio e uno alla botte non è forse un imperativo quasi evengelico? In fondo è un proverbio popolare e si sa: vox populi, vox Dei. Insomma l´importante è parlare sempre con i nemici dell´Occidente (oltre che di Israele), compiacerli, lasciarli schiamazzare. "Parole, parole, parole," come cantava Mina, "parole, parole, parole..." Oggi, domani, sempre. Qualunque cosa, pur di non prendere atto del conflitto. Magari così, pensano i buonisti eurabiani, gli islamisti si sfogheranno e ci lasceranno occuparci in pace dei problemi importanti come la scelta del prossimo segretario del PD, del candidato presidente della provincia di Torino o del candidato sindaco di Bologna. Le cose importanti, si sa, sono queste. A parte il campionato di calcio, naturalmente.