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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Giorgio Israel
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In ordine sparso 06/03/2009

In ordine sparso. Questa sembra la parola d´ordine che contrassegna il comportamento dell´Occidente di fronte all´Iran, alla minaccia dell´integralismo islamico e sulla questione mediorientale.
Dapprima l´amministrazione Obama dichiara di offrire la pace all´Iran se il pugno chiuso verrà aperto. Poi decide di non aspettare e apre il suo pugno accettando di partecipare alla Conferenza dell´ONU sul razzismo che si terrà a Ginevra (la cosiddetta Durban II) ritenendo di poterne correggere le deviazioni in senso anti-israeliano. Pessimo segnale di debolezza. Quindi si rende conto che la situazione è compromessa e che i suoi propositi equivalgono a tentare di raddrizzare le gambe ai cani, e si ritira. Ottima scelta che un´amministrazione avveduta e informata poteva prendere subito senza fare inutili balletti. Poi riapre il pugno offrendo all´Iran di assumere il ruolo di potenza regionale "equilibratrice" in cambio dell´assunzione di atteggiamenti moderati. Per tutta risposta riceve una scarica di pugni chiusi: Obama è un sostenitore del terrorismo sionista, Israele è un tumore canceroso, la Shoah è un´invenzione e i missili iraniani sono puntati sui siti nucleari israeliani. Per ora Washington tace.
Alcuni ministri europei decidono di fare un passo di "gran coraggio" dichiarando che, se continua così - ma che cosa deve succedere di peggio? - non andranno a Ginevra. Quantomeno il ministro Frattini ha la dignità di annunciare che l´Italia non andrà. Gli altri sono pronti a seguirlo - se continua così. Frattanto il ministro Frattini ha assunto, d´accordo con il Segretario di Stato Clinton, il ruolo di esploratore nei confronti dell´Iran per sondare se lo scambio di cui sopra abbia qualche speranza di successo. Si rende conto dell´assurdità della situazione e - seconda scelta dignitosa - cancella il suo viaggio. Ma al contempo Hillary Clinton, mentre depreca l´abbattimento da parte israeliana di qualche edificio abusivo a Gerusalemme, annuncia che l´Iran verrà invitato alla conferenza sull´Afghanistan. Forse come premio per le dichiarazioni su Israele e la Shoah e per i pugni sferrati a Obama.
Un passo avanti, uno indietro e uno di lato, uno strillo e un inchino. In questo tragicomico minuetto seicentesco l´unico che, per ora, è riuscito a salvarsi è il ministro Frattini. Per il resto, lo spettacolo è di un´assenza di idee, di prospettive, e persino di senso morale che lascia esterrefatti. Continuando così c´è da attendersi che, al ritorno dalla conferenza sull´Afghanistan, qualcuno sventoli un foglietto con la risoluzione finale proclamando: «Questa è la pace per il nostro tempo». Intanto a Teheran si svolgeranno i festeggiamenti per la costruzione della prima atomica. Dove si svolgerà la conferenza? A Monaco, senza dubbio.

 


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