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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Chiarissimo ! 15/02/2009

In risposta al vs commento  a "Ci devono pensare gli ebrei" del 14/02/2009, la vostra deduzione è, per l'appunto, "vostra", tanto che il titolo da me scelto era "La Shoah e il Mondo", niente a che vedere con il titolo posto da voi.

Appare infatti evidente che c'è una stretta relazione tra la valenza mondiale dell'Ebraismo, in quanto custodia dell'Antica Tradizione "mondiale", e la valenza mondiale della Shoah, che, come ho già sottolioneato, a meno di tapparsi gli occhi non è solo ebraica.

Gente che guarda al di là delle bandiere nazionali ed ha una buona percezione del ruolo in uno scenario esteso, sa come comportarsi.

Israele non è altro che una concessione degli Angloamericani al Sionismo in urto con il mondo Arabo e per esigenze coloniali. Per quanti motivi aveva il Sionismo di chiedere indietro la Palestina dopo 1800 anni di esilio, persecuzione, discriminazione, altrettanti motivi dovevano spingere a non aggravare la situazione già grave, creata nel 1947 dagli Angloamericani, con la conquista militare di nuovi territori.

Così non è stato e oggi si continua sulla pista aperta dalle rivendicazioni Sioniste, cosa che allontana pericolosamente dalla valenza storico scientifica dell'Ebraismo e che porterà inevitabilmente a ulteriori ripercussioni negative sulla realtà ebraica nel mondo e, quel che è peggio, al prolungarsi dello stato confusionale complessivo, mentre ben altre sarebbero state le cose da fare in questi ultimi 60 anni.

Spero che adesso sia chiaro cosa intendo dire.

 Ci era chiaro fin dalla sua precedente mail, chiaro nel senso che abbimo capito come la vede.  quel che ci risulta invece poco chiaro sono "le cose da fare in questi ultimi 60 anni."come lei scrive. ma le risparmiamo la spiegazione, vista la sua interpretazione della storia.


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