mercoledi` 14 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Dnews -Metro - City - Leggo - 24 Minuti Rassegna Stampa
19.01.2009 Disnformazione gratuita
rassegna settimanale

Testata:Dnews -Metro - City - Leggo - 24 Minuti
Autore: la redazione
Titolo: «varie»

Di seguito, una rassegna dei quotidiani gratuiti italiani, e di come nell'ultima settimana hanno affrontato la crisi a Gaza

DNEWS – Pag. 17 Lunedi
12/1 “Gaza una guerra senza testimoni come quelle che piacciono ai militari” (E. Remondino): Da Omero a Olmert, potremmo dire, le bugie di guerra in rima, in prosa e in telecronaca. Ci sto scrivendo un librosopra. “La guerra come fonte di menzogne e la televisione come Pinocchio preferito dalla guerra”. C’è da supporre che in questo libro il sig. Remondino non ricordi nemmeno le menzogne di Arafat (Mohamed al Durra o l’assedio di Ramallah, per es.), dei suoi colleghi RAI che, per dirla con R. Cristiano, “seguono sempre le direttive dell’Autorità Palestinese”, di Hezbollywood, di Hamas, ecc. ecc.

(pag. successiva, 18 di Gianfranco Belgrano): “Gaza piange, Olmert chiede tempo” sottotitolo “Una delelgazione europea entra a Rafah: “Morte, macerie e distruzione”. Obama: “Metterò fine a uno stallo decennale”. Il piano segreto anti-Iran Tel Aviv voleva colpire l’impianto nucleare di Natanz”. Qua siamo proprio al totale capovolgimento dei fatti

 Martedi 13/1 (un mini-editoriale a pag. 15 del direttore contro il rogo di bandiere si conclude con le segg. Parole: “Non si può chiedere la Pace e schierarsi per esempio con i terroristi che vogliono la cancellazione di Israele. Bruciare le bandiere è un’idiozia, sempre e comunque”). A pag. 20 sempre di Gianfranco Belgrano: “Gaza, la strage non si ferma 900 le vittime palestinesi”. Sottotitolo Condanna del Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Oggi attese le risposte alle proposte di Mubarak

City: L’esercito israeliano continua il suo accerchiamento ma non è ancora entrato nel cuore di Gaza: sta distruggendo centinaia di abitazioni... Come fa a saperlo il giornalista se non può entrare a Gaza? Non è che si basa sempre sulle veline di Hamas?

In un altro trafiletto: “Arabi esclusi” sulle prossime elezioni e conclude con “La decisione sarebbe stata presa per alcune manifestazioni della minoranza araba che vive in Israele organizzate in segno di solidarietà con la popolazione di Gaza.” Il giornale si guarda bene dal dire che alcuni deputati sono andati in Libano e hanno avuto rapporti diretti con i capi terroristi

Mercoledi 14/1 a pag. 21 foto di una palestinese con fazzoletto bianconero che piange. Titolo: “Israele intensifica gli attacchi su Gaza Onu un missione per strappare la tregua” Sottotitolo: “Hamas risponde con il lancio di razzi. Domani Ban Ki-moon cercherà la mediazione. Anche qui si invertono le parti, parlando dell’attacco israeliano e della risposta di Hamas

**********************************************************************************

Metro:

Martedi 13/1 pg. 4 Gaza, Israele e Hamas sempre a muso duro” Nel complesso, l’articolo non presenta grandi scorrettezze a parte il fatto che le cifre dei morti sono date per certe, anche se fornite da fonti palestinesi, mentre per quanto riguarda le fonti israeliane viene usato il condizionale: “Secondo fonti dell’intelligence israeliana alcuni importanti leader di Hamas avrebbero trovato rifugio in un bunker costruiti in passato dallo Stato ebraico, come i sotterranei dell’ospedale Shifa di Gaza City, nella convinzione che Israele non attaccherà la struttura, dove sono ricoverati centinaia di feriti palestinesi”

Israele non costruisce bunker militari vicino o addirittura sotto strutture civili.

 Mercoledi 14/1 pag. 4: “Esercito a Gaza city Pressing su Hamas” accompagnato da una foto che ritrae del fumo nero emergente da una zona piena di palazzi: “I blindati israeliani sono entrati alla periferia di Gaza. Sarebbero quasi mille i morti palestinesi”.L’articolo si conclude con le parole di Hamas riportate acriticamente. Accanto il trafiletto: “Le bombe al fosforo bianco” che si conclude correttamente con l’ammissione della Croce Rossa secondo cui Israele “non ne ha fatto uso improprio.

Giovedi 15/1 pag. 4 “L’Egitto ottimista “Tregua per Gaza””, una semplice cronaca degli ultimi eventi , ma con evidenziato “300 i bambini morti a Gaza secondo l’Unicef”. Quanti sono i bambini, israeliani e palestinesi, uccisi e feriti dai missili palestinesi però non viene detto. In un trafiletto accanto: “Razzi dal Libano Tre razzi sono stati sparati ieri dal Libano contro Israele che ha risposto con 17 colpi di artiglieria. Altri tre razzi sono stati trovati dalle forze dell’Unifil e forse erano una trappola per i soldati.

Non dice che è già il secondo attacco in pochi giorni, sotto gli occhi dell’Unifil che evidentemente non ha assolto al suo mandato (o ha un mandato sbagliato).

A pag. 9 nella sezione sportiva Cosimo Croce firma un articolo dal titolo: “Calcio a Gaza, il sogno spezzato” e dal sottotitolo: “Dopo il bombardamento dello stadio uccisi 3 calciatori” racconta di questo stadio distrutto nei bombardamenti, riportando la “testimonianza, raccolta da Radio Popolare, del calciatore del Brindisi Roberto Kettlun Pesce, nato in Cile da padre palestinese nonché nazionale della Palestina” in cui accusa israele di aver voluto di proposito distruggere “un simbolo della autorità palestinese”. In tutto l’articolo non c’è nemmeno una parola di condanna verso Hamas che ha scatenato tutto questo.

 ****************************************************************************************

24 minuti (www.24minuti.it)

Lunedi 12/1 pag. 5 l’articolo dal titolo: “Gaza, oltre 900 morti Rinviati ancora i colloqui”, si apre con la macabra conta dei morti (esagerata rispetto a quanto riportano gli altri giornali, 878 i morti, sempre secondo fonti palestinesi)  secondo un medico Mouawiya Hassanein (li ha contati tutti lui? Fa il medico o la “fonte giornalistica” o, peggio, il portavoce di Hamas?), per proseguire con la cronaca dei “razzi” (perché non chiamarli missili?) sparati da Hamas in zone israeliane “senza causare vittime e danni”. Anche qui si dice che il bunker sotto l’ospedale Shifa di Gaza era stato costruito negli anni Ottanta dagli israeliani.  

Leggo:

Lunedi 12 gennaio, pag. 2 L’articolo non è accompagnato da foto di bombardamenti o macerie (mai quelle israeliane, ovviamente), come per gli altri giornali, ma da un ritratto di Olmert sorridente. Titolo: “Olmert: “Viciini agli obiettivi” I morti sono 878. Dopo obiettivi sarebbe stato più corretto specificare eventualmente il numero degli obiettivi, non i morti palestinesi (tutti uccisi da Israele?) e solo quelli. L’articolo inzia avallando la tesi del titolo: Sedici giorni di bombardamenti e quasi 900 morti non bastano. Per Israele Hamas non è piegato, l’offensiva militare nella Striscia e a Gaza City va avanti. Non dice che è Hamas a rifiutare la tregua e a proseguire l’offensiva verso i civili israeliani a cui segue la reazione DIFENSIVA israeliana. Anche qui la secca e macabra conta dei morti palestinesi in cui vengono definiti civili gli uccisi in scontri a fuoco. Sono “civili armati”? Allora sono terroristi. Sono veri civili? Perché si trovavano in mezzo agli scontri a fuoco? Perché incolpare Israele se Hamas si nasconde tra i civili usandoli come scudi umani (ammesso che siano stati veramente uccisi da Israele)?

Martedi 13/1 pag. 2 un trafiletto dal titolo “Gaza, l’Onu condanna Israele” in cui riporta i voti e il titolo della risoluzione concludendosi “L’Italia si è astenuta dal voto”. Anche qui, secondo la redazione di Leggo, nessuna condanna per Hamas e le sue azioni terroristiche

Mercoledi 14/1 pag. 3 “I rabbini contro il Papa”. Anche qui sono gli ebrei ad attaccare i cattolici e non a reagire ad un’azione molto poco simpatica da parte della Chiesa cattolica.

 Giovedi 15/1 pag. 4 l’articolo è accompagnato dalla foto di un bambino che piange dietro una grata: “L’Egitto: Hamas dice sì alla tregua”. Dopo diversi articoli in cui si fa passare il concetto che è Israele a non fermarsi, ora a dire sì alla tregua è Hamas. Quella di Israele non è una “pretesa”, come la definisce il giornale, ma una legittima richiesta che qualunque Stato avanzerebbe per la sicurezza dei propri cittadini, cioè “le garanzie sull’interruzione delle forniture di armi ad Hamas, contrabbandate a Gaza tramite tunnel sotterranei.

Venerdi 16/1 pag. 2 Mario Landi (parente di Filippo?) firma un articolo dal titolo: “Ministro di Hamas ucciso con la famiglia” Sovratitolato: “Strage in un raid israeliano. Bombe su sede Onu e ospedale. I palestinesi: “Reagiremo”

 Dopo una semplice cronaca dell’accaduto: “Ma ieri le bombe sono tornate a cadere anche sull’Onu e su obiettivi civili. L’artiglieria ha colpito la sede dell’Unrwa, l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, a Gaza City. ... Ordigni delle forze israeliane sono caduti anche sull’ospedale di Al-Quds a Gaza, scatenando un vasto incendio. Panico tra le diverse centinaia di pazienti e personale medico.” Anche qui nessun accenno a Hamas e a quello che fa, così si dà l’impressione che gli israeliani sparino appositamente sui civili per sport.

City

Lunedi 12/1 pag. 7 B.M. firma un articolo dal titolo: “Gaza, la guerra continua Olmert: “Vicini agli obiettivi” sottotitolato 878 morti Dopo 16 giorni di guerra, carri armati israeliani avanzano verso il centro di Gaza City. Il premier Olmert: “Obiettivi quasi raggiunti”. Accompagnato da una foto di bambini davanti a delle macerie: “DISTRUZIONE Le macerie di una moschea a Rafah” L’articolo si conclude con il seguente trafiletto: “Decine di migliaia in fuga Intanto migliaia di famiglie stanno cercando riparo in luoghi più sicuri. Ma l’intera Striscia è isolata dal mondo: i confini con l’Egitto sono chiusi. Secondo l’Onu, 25mila persone si sono rifugiate nei centri di accoglienza di fortuna allestiti nelle scuole o negli edifici Onu.” E poi la solita conta dei morti e feriti (sempre palestinesi, mai quelli israeliani)

Martedi 13 gennaio Pag. 8 B.M. firma un articolo dal titolo: “Guerra a Gaza, 900 morti accompagnato da una foto di tre adulti che estraggono un ragazzo da un’automobile: “VITTIME Un terzo delle vittime sono bambini. Il 44% della popolazione di Gaza ha meno di 14 anni. Sottotitolo: “DOPO 17 GIORNI Continua l’offensiva aerea e via terra di Israele che schiera anche i riser4visti. Tra i palestinesi i morti sono oltre 900: almeno 277 sono bambini. Il Consiglio dei diritti umani dell’Onu esprime una “forte condanna” e chiede l’apertura della Striscia.  Dopo la conta dei morti e feriti (sempre palestinesi) e la condanna unilaterale dell’Onu l’articolo si conclude con le “Prime obiezioni tra i militari” introdotto dal bilancio delle vittime israeliane: “Ieri si è registrato il primo caso di obiezione di coscienza tra i riservisti: secondo il Jerusalem Post un geniere si è rifiutato di partecipare all’offensiva nella Striscia ed è stato condannato a 14 giorni di reclusione.

Giovedi 15/1 Pag. 8 B. M. firma un articolo dal titolo: “Gaza, si tratta per la tregua Hamas: “Ritiro di Israele” e dal sottotitolo: “Oltre 1000 morti Hamas è “favorevole” alla tregua ma chiede il “ritiro immediato” di Israele. Intanto i morti sono oltre mille e l’Onu accusa Tel Aviv (la capitale e sede del governo è Gerusalemme) di “uso eccessivo della forza”. I soldati israeliani raccontano: “A Gaza è tutto distrutto”

“Spariamo a qualsiasi cosa di muova, questa è l’offensiva più aggressiva che sia mai stata condotta: non sembra che siamo lì da poche settimane. Appare tutto distrutto, demolito”. Così Alon, uno degli oltre 20mila soldati israeliani che sta combattendo a Gaza, racconta al Times l’operazione  “Piombo fuso”. “Non vogliamo uccidere i civili – sostiene Alon – Ma è un duro lavoro che stiamo facendo”. Segue la conta dei morti intitolata 300 bambini, questa volta su entrambi i fronti e l’accenno ai tre missili dal Libano per concludersi con l’ìpotesi della tregua. Il tutto accompagnato da una fotografia di un carro armato israeliano.

 Venerdi 16/1 pag. 6 B. M. firma un articolo dal titolo: “Gaza, colpita sede Onu Ma la tregua è più vicina” sottotitolo :Dopo 20 giorni Mentre dal Cairo arrivano segnali positivi per una tregua, Israele intensifica l’offensiva: colpiti anche Onu e giornalisti. Ucciso leader di Hamas. Come in tutti gli altri articoli l’impressione del tutto errata che il lettore medio può ricavare è che tutto il mondo stia lavorando per una tregua, mentre Israele se ne infischia e continua a bombardare i civili

Tanto più che questo articolo è accompagnato da un altro dal titolo: L’“Unicef: “Bambini i più colpiti” in cui riporta le parole del vice direttore dell’Unicef in Medio Oriente Mariella Viviani “Sono loro le vittime innocenti per le quali non c’è più un posto sicuro- dice – Stanno vivendo un trauma senza precedenti che non dimenticheranno”.

 Per inviare la propria opinione DNews, Metro, City, Leggo e 24 minuti cliccare  sulla e-mail sottostante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


milano@ dnews.eu
lettere@metroitaly.it
cityroma@rcs.it , leggonline@caltanet.it
24minuti@ilsole24ore.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT