Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
"Sua eccellenza" riscuote gli applausi degli ambasciatori arabi e quelli del quotidiano comunista
Testata:Corriere della Sera - Il Manifesto Autore: Maurizio Caprara - Pierluigi Battista Titolo: «La lettera degli ambasciatori arabi: «Bravo D'Alema» - E l'ex ministro attacca ancora il Corriere»
Dal CORRIERE della SERA del 15 gennaio 2009, riportiamo l'articolo di Maurizio Caprara "La lettera degli ambasciatori arabi: «Bravo D'Alema» "
ROMA — La linea critica verso Israele confermata con numerose dichiarazioni durante l'offensiva su Gaza ha procurato a Massimo D'Alema un segno di gratitudine degli Stati arabi. «Gentile onorevole, ho il piacere di esprimerle a nome del Consiglio degli ambasciatori arabi in Italia pieno apprezzamento per le posizioni che Sua Eccellenza ha espresso e mantenuto sin dall'inizio dell'ultima gravissima crisi che ancora oggi insanguina la striscia di Gaza», ha scritto all'ex ministro degli Esteri l'ambasciatore del Libano Melhem Mistou, decano dei diplomatici arabi a Roma, in una lettera sulla quale il Corriere è in grado di riferire. Dopo che D'Alema si è dato verso il governo di Ehud Olmert un profilo più tagliente rispetto al segretario Walter Veltroni e altri del Partito democratico, all'estero le sue scelte non sono passate inosservate. Tra i promotori più attivi della lettera, datata 12 gennaio, ci sono stati gli ambasciatori di Libia Abdulhafed Gaddur, di Egitto Ashraf Rashed, della Lega Araba Walid Gargani. Oltre a loro, il decano libanese rappresenta i colleghi di Algeria, Arabia Saudita, Emirati, Iraq, Kuwait, Marocco, Mauritania, Oman, Qatar, Siria, Sudan, Tunisia e il delegato dell'Autorità palestinese. D'Alema aveva definito «spedizione punitiva» l'attacco israeliano su Hamas a Gaza, costato centinaia di morti e seguito a 6.464 missili lanciati in tre anni contro Israele. «Non mi impiccherei a una parola più o meno infelice, non credo sia una spedizione punitiva », è stata la fredda difesa, con presa di distanza incorporata, che del compagno di partito ha compiuto il ministro degli Esteri del governo ombra del Pd Piero Fassino. «La posizione dell'Italia è sbilanciata nel sostegno acritico a Israele», è stata ieri la dichiarazione quotidiana di D'Alema. Ha scritto il decano: «Onorevole, la misurata e lucida analisi dei fatti che Ella ha espresso nelle Sue recenti dichiarazioni riflettono purtroppo la drammatica situazione». Poi, «stima» e «la più alta considerazione» a D'Alema per l'«infaticabile impegno » in favore «della pace possibile». Una delegazione dei diplomatici arabi va oggi da Franco Frattini, Pdl, successore di D'Alema. Anche se riceverà attestati di stima, il preferito è già noto.
Di Pierluigi Battista "E l'ex ministro attacca ancora il Corriere" :
Massimo D'Alema ha criticato ieri il Corriere della Sera sostenendo che «l'accostamento tra l'intervento in Kosovo e la situazione di Gaza è improprio». «Hanno scritto che in Kosovo ci furono solo vittime serbe. Stupisce — ha aggiunto — tanta faziosità e ignoranza. Dimenticano le migliaia di vittime kosovare per le quali furono decisi i bombardamenti aerei. Si trattava di fermare una strage». L'onorevole D'Alema, nella sua foga polemica, sovrappone tempi diversi ma non può negare che, come abbiamo scritto, nei «78 giorni di bombardamento aereo Nato» sulla Serbia e sul Kosovo le vittime civili ammontarono (dati di Amnesty International e della Croce Rossa internazionale) a oltre 500. Contro zero della Nato. A proposito di «sproporzione»
A pagina 17 del CORRIERE della SERA MAGAZINE, la perfetta risposta a D'Alema sulla "democraticità" di Hamas. Nell'editoriale "Hamas e il tiranno", Piero Ostellino ricorda:
Il bello della democrazia - secondo Karl Popper, filosofo, liberale, della Scienza - non è che , con le elezioni, si può eleggere anche un tiranno. E' che los i può cacciare
E poi si chiede:
quante probabilità avrebbe un partito che fosse pubblicamente contrario al lancio di missili contro Israele, sconfessasse lo Statuto di Hamas (che ne propugna la distruzione, così come lo sterminio degli ebrei, e ne chiedesse, invece, il riconoscimento come premessa di pace) non dico di pronunciarsi liberamente e di candidarsi alle elezioni, ma di esistere ?
Oltre agli ambasciatori arabi, ad esaltare D'Alema è Il MANIFESTO. In prima pagina titola "La solitudine dei numeri primi", sottotitolo: "Le scomode verità di D'Alema. Dire che a gaza c'è "un massacro e non una guerra", definire "una spedizione punitiva l'offensiva israeliana e denunciare una campagna mediatica a favore di Tel Aviv gli ha procurato attacchi anche all'interno del suo Pd. E il risentimento del maggior quotidiano nazionale. Sabato 17 pacifisti in piazza". Sempre in prima pagina l'editoriale di Tommaso di Francesco dall'esplicito titolo "Viva D'Alema"
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