Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Il "colonialista dal volto umano" confonde Hamas e i palestinesi un intervento di Victor Magiar
Testata: Corriere della Sera Data: 13 gennaio 2009 Pagina: 38 Autore: Victor Magiar Titolo: «Hamas non è il popolo palestinese»
Da pagina 38 del CORRIERE della SERA del13 gennaio 2009, riportiamo l'intervento di Victor Magiar "Hamas non è il popolo palestinese"
Caro direttore, chi ha dormito almeno una volta in un campo profughi palestinese sa che è una menzogna confondere il popolo palestinese con Hamas. Il colonialismo non ha solo il volto cinico e razzista dell'europeo predatore, ma può avere anche quello ipocrita, e comunque razzista, dell'europeo benevolo, dallo sguardo pietoso e indulgente verso altri popoli considerati incapaci di prendere in mano il proprio destino. Così, i colonialisti dal volto umano non vogliono vedere la più evidente delle verità: una parte del popolo palestinese ha scelto di risolvere la propria condizione di oppressione usando gli strumenti della politica e del compromesso, un'altra parte, minoritaria, ha scelto la via della guerra totale, della nuova «soluzione finale» per gli ebrei in Medio Oriente e nel resto del mondo. Rimango sempre allibito quando sento dire che la condizione di occupazione (o in generale quella di oppressione o sofferenza) debba inevitabilmente sfociare in scelte radicali: non è vero. È possibile invece esprimere altre posizioni e individuare altre vie: questo è il dibattito che ha attraversato la società palestinese in questi decenni e che trova nella nell'ANP e in Mahmoud Abbas la sua più avanzata rappresentazione. Del resto (smascheriamo un'altra manipolazione) la posizione rappresentata da Hamas non si può definire radicale, ma fanatica, razzista e totalitaria. È ormai insopportabile sentir recitare il solito mantra che la pace fra israeliani e palestinesi non è stata raggiunta per responsabilità di «entrambe le parti»: dal 2000 la pace è in ostaggio della multinazionale dell'integralismo islamico e nessuno in questi anni ha realmente aiutato Al-Fatah a contrastare Hamas, anzi… Nel mondo musulmano importanti finanziatori hanno ingrassato Hamas a dismisura, in Europa politici e «attivisti», mascherati da campioni della realpolitik, hanno fatto di tutto per farci digerire il mostro integralista. Questa, secondo me, la massima responsabilità dei manipolatori della parola più sacra ad ebrei e musulmani: pace. Quando Hamas si è impossessata di Gaza decimando per le strade i militanti di Al-Fatah, i loro dirigenti e i loro parenti, bambini inclusi, (www.youtube.com/watch? v=7_OGhj43GAE) nessun presunto «amico del popolo palestinese» ha fiatato, nessuno ha formato delegazioni di pacifisti o di parlamentari per fermare i golpisti e il loro eccidio fraterno. Così come non li abbiamo visti andare da Hamas a chiedere di smettere il lancio dei missili (… e a dire il vero non li abbiamo visti nemmeno protestare per altre tragedie in altre parti del mondo). No. Il colonialista dal volto umano ha sempre la stessa risposta pronta: «poveretti bisogna capirli… hanno tanto sofferto» e quindi è loro concesso tutto. In realtà è a Hamas che concedono tutto, al popolo palestinese rimane solo una sanguinaria dittatura. Siamo ormai al paradosso: in Europa le strade si gonfiano di urla che confondono la tragedia palestinese con il disegno di Hamas, che vuole la tragedia, mentre nel mondo arabo si attende con ansia la caduta di Hamas, la cui sconfitta militare e politica potrà aprire nuovi scenari. Immagino già la risposta, il solito mantra: la soluzione è politica! Certo, ma la soluzione politica ci sarà solo a condizione della sconfitta del ricatto militare. Chi crede nella violenza ha un suo codice culturale e psicologico: Hamas ha interpretato la pazienza di Israele come segno di debolezza. Dopo 8 anni di missili Israele non solo ha risposto, ma ha spiegato a Hamas, Hizb-Allah e Iran, che è ancora uno Stato solido e forte, che la loro violenza non paga. Invece di raccogliersi ad Assisi per fare proclami sul destino del mondo, vadano i pacifisti a Sderot e a Gaza: spieghino loro a Hamas che la soluzione è solo politica. Spieghino che deve rinunciare alla violenza contro Israele, Al-Fatah e i palestinesi. Spieghino ai cittadini del sud di Israele che possono fare affidamento anche sull'opinione pubblica europea, e non solo su Tzahal.
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