Vediamo come affrontano la guerra Israele-Hamas due quotidiani, IL RIFORMISTA e IL MESSAGGERO.
IL RIFORMISTA - Pubblica in prima pagina una nalisi di Tariq Ramadan, nulla che che non si sapesse già, quindi nulla di inaspettato, tanto che il direttore Antonio Polito, si sente in obbligo di fargli seguire un pezzo firmato da lui stesso, per confutarne il contenuto. Continuiamo a stupirci delle sceklte di questo quotidiano. Cosa pensi Ramadan lo sanno anche le pietre, per cui kla scelta di pubblicarlo è difficile da giustificare come fa Polito, " conoscere le idee dell'avversario". Le idee di Ramadan sono quelle dei Fratelli Musulmani, si suppone che il lettore del Riformista ne abbia sentito parlare. Perchè Polito non fa dei bei servizi sui paesi arabi (non affidandoli possibilmente a Valeria Brigida ), per capire quanto le < idee > di Ramadan rappresentano oggi un pericolo mortale per i paesi arabi moderati ? Sarebbe molto più utile ai suoi lettori, piuttosto che sbattere in prima pagina uno dei più pericolosi propangandisti di ijad, pericoloso ancor di più per la sua abilità di presentarsi sotto mentite spoglie. Per ora continuiamo a tenere separato il Riformista dalla triade Unità-Manifesto-Rinascita, anche se il contenuto degli articoli di oggi - e non ci riferiamo a Ramadan - non lo differenzi poi così tanto.
L'opinione di IC su Tariq Ramadan è espressa da Giorgio Israel nella rassegna di oggi.
IL MESSAGGERO - Due paginate dove emerge la firma di Eric Salerno. In una intervista a Nemer Hammad, sottolinea soprattutto le parole contro Israele, mentre l' ex fiduciario a Roma di Arafat, ha in questi giorni fatto diverse dichiarazioni contro Hamas. In un altro definisce il capo terrorista Nizar Rayan " Erede spirituale del fondatore di Hamas, Yassin". Cosa ci sia di spirituale nel massacrare il prossimo, dovrebbe spiegarcelo Salerno, a meno che l'aver scelto quella parola per presentarlo non avesse il compito di ingentilirne l'immagine. Accanto ai pezzi firmati da Salerno, ce n'è uno dal titolo " Anche le moschee tra gli obiettivi, per Tel Aviv sono depositi di razzi". A parte quella perla di Tel Aviv, visto che in Israele le moschee vengono restaurate dallo stato ebraico a sue spese, ci sembra strano che le distrugga in un paese musulmano. Anche ragionando che in Italia, paese non ancora nel mirino missilistico di Hamas, capita sovente che alcune moschee risultino dedite non a preghiera ma a centro di arruolamento terroristi. Ma Salerno queste cose non le sa.....
Per inviare la propria opinione al Messaggero e al Riformista, cliccare sulle e-mail sottostanti.