Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Hamas rompe la tregua, la disinformazione incolpa Israele l'esempio di quattro quotidiani
Testata:La Stampa - La Repubblica - Il Messaggero - Il Manifesto Autore: la redazione - Eric Salerno - Michele Giorgio Titolo: «L’annuncio di Hamas «La tregua con Israele è finita» - Da Gaza Hamas annuncia la fine della tregua con Israele - La tregua è finita, la Livni preme per attaccare la Striscia»
Hamas rompe ufficialmente la tregua con Israele, adossando a quest'ultima ogni responsabilità. I nostri quotidiani registrano senza una critica la versione del gruppo islamista, quando non la adottano come vera e oggettiva. Dimenticando che lanci di razzi kassam, tentativi di infiltrazioni e di attentati non sono mai cessati. Così come le forniture di beni essenziali che Israele ha continuato a far pervenire a Gaza nonostante l'"assedio" e nonostante il perdurare dell'aggressione islamista.
Da pagina 19 de La STAMPA"L’annuncio di Hamas «La tregua con Israele è finita»"
Hamas non intende prolungare i sei mesi di tregua a Gaza, che scade oggi. «La nostra posizione è contro il suo prolungamento», ha detto un portavoce, precisando che la responsabilità è di Israele che non ha rispettate le condizioni, stringendo ancor più l’assedio alla Striscia anziché rimuoverlo. Già da due giorni i gruppi armati palestinesi attivi a Gaza non si sentono più legati da impegni e bersagliano le città israeliane di Sderot e di Ashqelon con continui lanci di razzi.
Da pagina 18 de La REPUBBLICA, "Da Gaza Hamas annuncia la fine della tregua con Israele" :
GAZA - A poche ore dalla scadenza del termine fissato di sei mesi, Hamas ha annunciato ieri ufficialmente la fine della tregua siglata a giugno con Israele, con la mediazione dell´Egitto. Tornano dunque a rullare i tamburi di guerra al confine tra Gaza e Israele meridionale. «La tregua è conclusa e l´occupazione israeliana è assolutamente responsabile di questa fine», riferisce il comunicato reso noto nella Striscia di Gaza dopo una riunione in cui sono intervenuti i leader di Hamas, del Fronte Popolare, del Fronte Democratico e della Jihad Islamica. L´accordo per il cessate-il-fuoco prevedeva la fine degli attacchi di tutte le milizie palestinesi per sei mesi; mentre a Israele era richiesto di porre fine alle operazioni militari nella Striscia, abolire il blocco imposto al territorio e riaprire progressivamente i valichi di frontiera con Gaza. Da tre giorni solo ripresi i lanci dei razzi Qassam sul Negev israeliano. Il presidente Abu Mazen, a Washington in questi giorni, ha lanciato un appello perché la tregua sia mantenuta.
A pagina 19 del MESSAGGERO Eric Salerno scrive di una "chiusura quasi ermetica di Gaza con il blocco dei rifornimenti (alimentari, gas e benzina)" che gistificherebbe secondo Hamas l'interruzione della tregua. Si noti che la premessa del gruppo islamista, ovvero la "chiusura quasi ermetica", non viene posta in dubbi, benché contrasti con i fatti. L'ipotesi della ripresa delle eliminazioni mirate contro i "leader politici" di Hamas è criticata da Salerno con l'argomento che essi sono stati eletti democraticamente. Sono dunque liberi di far sparare sui civili israeliani ?
Il titolo del pezzo è "Hamas: «E' finita la tregua con Israele". Il sottotitolo "E ora a Gaza risponderemo colpo su colpo" suggerisce l'idea di un'aggressione israeliana alla quale il gruppo islamista risponderebbe difendendosi.
Non fa ovviamente eccezione Il MANIFESTO. a pagina 11, nell'articolo "La tregua è finita, la Livni preme per attaccare la Striscia", Michele Giorgio nega esplicitamente che Israele sia sotto attacco attraverso i lanci di razzi kassam: La fine, annunciata da Hamas, di una tregua già finita da almeno un mese tiene col fiato sospeso mezzo mondo che ieri sera attendeva la scadenza ufficiale della tahdiyeh tra Israele e Hamas come l'inizio di una nuova guerra. La popolazione di Gaza invece ha continuato a vivere nel pieno di un conflitto durante i sei mesi di cessazione ufficiale delle ostilità, a causa dell'embargo attuato da Israele mentre da alcune settimane gli abitanti di Sderot e di altri centri del sud dello Stato ebraico sono tornati a fare i conti con i lanci di razzi Qassam. «La tregua finisce domani» ha comunicato ieri il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, spiegando che il cessate il fuoco è inutile, poiché non ha portato - come prevedeva l'intesa raggiunta con la mediazione dell'Egitto - alla fine del blocco israeliano che colpisce la popolazione civile. Proprio ieri l'Unrwa (Onu) ha sospeso la distribuzione di cibo a Gaza per l'esaurimento di tutte le scorte di farina a causa dell'embargo precisando che il carico più recente di grano era atteso il 9 e 10 dicembre, ma non è riuscito a entrare a Gaza per la chiusura dei valichi. A 750mila palestinesi su una popolazione di 1,5 milioni dipende dall'assistenza alimentare dell'Onu e l'Unrwa distribuisce ogni giorno cibo a 20mila persone, altrimenti morirebbero di fame. Oggi partirà per Gaza un quinta nave di aiuti del Free Gaza Movement ma la tonnellata di medicinali e latte in polvere a bordo serviranno a ben poco, ammesso che la marina israeliana lasci passare il battello pacifista. A Gaza si pensa che per qualche giorno proseguirà lo scontro a bassa intensità tra militanti armati ed esercito israeliano. Con attacchi e ritorsioni a ripetizione. «Poi potrebbe scattare un massiccio attacco israeliano o una serie di omicidi mirati - ipotizza il giornalista di Gaza Safwat Kahlut -: le fazioni palestinesi si sentono autorizzate a resistere anche con le armi al blocco israeliano, Hamas non le fermerà». Secondo altri sarà importante seguire il comportamento egiziano. Il Cairo, dopo il «no» del movimento islamico alla ripresa del negoziato di riconciliazione con Fatah, avrebbe deciso di «punire» i dirigenti politici islamici ed entrerà in scena solo se Israele lancerà un attacco militare senza precedenti. Altri ancora parlano di contatti in corso a livello arabo per spingere Hamas ad accettare una nuova tregua, senza porre condizioni a Israele. Il futuro di Gaza è anche motivo di scontro politico in Israele tra il ministro della difesa Barak e quello degli esteri Livni. Barak nega che la tahdiya sia stata un errore e sostiene che Israele risponderà solo se attaccato (ma mercoledì sera un palestinese è rimasto ucciso in un raid aereo). La Livni invece preme per un attacco ampio e ripete che «nel lungo periodo Israele non può permettersi di avere uno stato guidato dai terroristi di Hamas sul suo confine meridionale».
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