Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
"Abu Ala: «Israele accoglierà 5mila profughi palestinesi» " titola L'UNITA' del 14 dicembre 2008, a pagina 23. Nell'articolo, Umberto De Giovannangeli si dilunga a illustrare le proposte che secondo Abu Ala, capo negoziatore palestinese, Israele avrebbe rivolto alla controparte. Verso la fine si scopre però che i palestinesi le hanno rifiutate, quindi in ogni caso, siano o meno vere le dichiarazioni di Abu Ala, non vi è nulla di concreto. Israele non "accoglierà 5mila profughi": si è forse detta disponibile a farlo, ricevendo un sicuro rifiuto da parte palestinese.
Il titolo e gran parte dell'articolo sono dunque fuorvianti.
U.d.g., va anche rilevato, sposta la capitale di Israele da Gerusalemme a Tel Aviv.
Ecco il testo:
Il «negoziatore» parla. E svela particolari inediti della proposta di pace avanzata dalla controparte. Il negoziatore in questione è Ahmed Qrei (Abu Alla),già primoministro palestinese, l’uomo a cui il presidente dell’Anp,Mahmud Abbas (Abu Mazen), ha affidato il compito di trattare con la delegazione israeliana,guidata dalla ministra degliEsteri,e leader di Kadima,Tzipi Livni, un accordo globale di pace. Trattative segrete, ma non troppo. È lo stesso negoziatore capo palestinese a rendere noti alcuni punti,qualificanti, della proposta israeliana. Le rivelazioni di Abu Ala riguardano,in particolare, le rivendicazioni territoriali d’Israele e la questione altrettanto cruciale del diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi. Israele è disposto a cedere ai palestinesi il 93,2per cento della Cisgiordania in un eventuale accordo di pace. Il che significa,spiega Abu Ala, che hanno richiesto l’annessione del 6,8 per cento del territorio cisgiordano. Israele,spiega l’ex premier palestinese, intende inglobare all’interno dei nuovi confini dello Stato ebraico, quattro grandi blocchi di insediamenti: Ariel,Ma’aleh Adumim,Givat Ze’ev e Efrat-Gush Etzion. Tradotto in percentuale (di territori) ciò significa inglobare il 6,8% della Cisgiordania palestinese. Uno 0,5% inmenorispetto alla richiesta iniziale, che riguardava il 7,3% della West Bank. Israele,rivela ancora AbuAla,ha presentato ai negoziatori palestinesi mappe dettagliate riguardanti sia la prima sia la seconda richiesta. «Israele - dice Abu Ala a l’Unità - si è detto disponibile a uno scambio,parziale, di territori, ma sia in termini quantitativi che qualitativi la loro proposta non era all’altezza delle richieste formulate».Israele,secondo Abu Ala, si è anche disposto ad accogliere 5mila rifugiati palestinesi in cinque anni. Ambedue le proposte,sottolinea il capo negoziatore dell’Anp,sono ritenute inaccettabili dai palestinesi. Resta il fatto,annotano fonti diplomatiche occidentali a Tel Aviv,che per la prima volta Israele riconosce che la questione dei rifugiati è un problemapolitico e non una questionemeramente umanitaria. E,sempre per la prima volta,dà concretezza a questo approccio diverso. Un approccio decisamente avversato dalla destra nazionalista israeliana. In questo quadro s’inserisce anche il braccio di ferro interno al campo palestinese. Il 64% dei palestinesi di Cisgiordania e Gaza ritiene che il mandato del presidente dell'Anp Abu Mazen debba scadere all'inizio del gennaio 2009,al termine dei quattro anni prestabiliti (come sostiene Hamas) e non possa essere esteso fino al 2010,come viene invocato dai dirigenti dell’Anp e da al-Fatah. Questa è una delle indicazioni emerse da un sondaggio pubblicato dal Centro palestinese di ricerche demoscopiche (Psr) diretto da Khalil Shikaki. Fra quanti si attendonola fine intempi brevi delmandatodiAbuMazen, la grande maggioranza vuole nuove elezioni presidenziali, mentre una minoranza vorrebbe una sua sostituzione con il presidente del parlamento AbdelAzizDweik (un dirigente di Hamas, detenuto in Israele). AbuMazen - indica il sondaggio - mantiene un netto margine di vantaggio su IsmailHaniyeh (Hamas). Mase al-Fatah candidasse alla presidenza Marwan Barghuti (che sconta l’ergastolo in Israele) quel vantaggio sarebbe più sensibile.
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