Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Continua la propaganda sull'"assedio di Gaza" che utilizza le dichiarazioni dei dirigenti dell'Unrwa, e persino i messaggi nelle bottiglie
Testata:Liberazione - La Repubblica Autore: Francesca Maretta - la redazione Titolo: «Israele taglia (ancora) la corrente Gaza in coda per pane e candele - Lettera d´amore in bottiglia spezza l´assedio della Striscia»
Da LIBERAZIONE del 26 novembre 2008, un articolo che sulla base delle dichiarazioni di un dirigente dell'Unrwa rinnova le affermazioni, più volte rivelatesi false e prodotte dalla macchina propagandistica di Hamas, sulla mancanza di energia elettrica a Gaza.
Francesca Maretta" Israele taglia (ancora) la corrente Gaza in coda per pane e candele", pagina 8:
I palestinesi sostengono di aver violato il cessate il fuoco in risposta a un'incursione dell'esercito israeliano a Gaza, nella zona di al-Fukhari, a est di Khan Yunis, dove nove carri armati e due bulldozer, sono stati usati per distruggere serre e campi di patate. Tra qualche ora la centrale elettrica di Gaza smetterà di funzionare. A meno che i valichi non riaprano immediatamente. Abbiamo parlato di questa situazione con Jihn Ging, capo dell'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite a Gaza. «Il cessate il fuoco in vigore da giugno ha sostanzialmente comportato cinque mesi di tranquillità di cui ha beneficiato la popolazione civile in Israele che non ha avuto il terrore dei razzi lanciati verso il proprio territorio ogni giorno. Ma la popolazione di Gaza non ha tratto vantaggio da questa tregua. Non c'è stato un tangibile miglioramento del blocco. Le chiusure sono continuate. Nelle scorse due settimane ci sono state violazioni del cessate il fuoco da entrambe le parti. Questo ha comportato per Gaza un ulteriore irrigidimento delle chiusure. Dal quattro novembre non abbiamo avuto forniture a Gaza. Questo significa mancanza di medicinali, di cibo. E la centrale elettrica non funziona perchè non entra carburante. La situazione è estremamente difficile».
Il governo israeliano sostiene di aver chiuso i valichi per i nuovi lanci di razzi. Le chiusure ci sono state quando sono stati lanciati i razzi e anche quando non sono stati lanciati. Le chiusure paiono dunque una questione politica, più che di sicurezza. Questo non è accettabile. Alcuni razzi sono stati lanciati oggi in risposta a un'incursione israeliana. La realtà è che questo è un conflitto, ci sono scontri e ci sono questioni di sicurezza, ma la popolazione civile ha diritto alla protezione nel rispetto del diritto internazionale e l'aiuto umanitario non deve essere ostacolato. Questo principio non è rispettato.
Perchè l'Egitto non apre la sua frontiera con Gaza? Questa è una domanda da porre al governo egiziano. Comunque il confine con l'Egitto è una frontiera per il passaggio delle persone, non è un valico attrezzato per il passaggio di merci e forniture. Certo potrebbe essere aperto per permettere a chi vuole uscire da Gaza di potersi recare all'estero.
In questa situazione come funzionano gli ospedali? Con l'elettricità a singhiozzo, macchine che tengono in vita pazienti dipendono dai generatori, che dipendono da carburante che non entra. Se a questo si aggiunge che non entrano medicinali a sufficienza dal quattro novembre, si capisce che la condizione dei malati, delle persone anziane, dei più poveri, è disperata. Inoltre la metá della popolazione di Gaza, settecentocinquantamila persone, è composta da minori. Sono queste le persone che soffrono per le chiusure.
Cosa pensa dei paesi che a parole esprimono solidarietà alla popolazione di Gaza, ma non fanno passi concreti verso Israele? La comunità internazionale dovrebbe comprendere l'importanza per tutti, israeliani e palestinesi del rispetto per il diritto internazionale e capire quello che è necessario fare per riportare stabilità e sicurezza in questo conflitto. Da mesi il Quartetto dice che è necessario un nuovo tipo di approccio per Gaza. Basta parole, si passi all'azione, i valichi devono essere aperti.
A quando un nuovo assalto della popolazione di Gaza al confine con l'Egitto, com'è avvenuto all'inizio dell'anno? La pressione sta aumentando. Se continua così è inevitabile. Siamo di fronte a un vero e proprio assedio su Gaza. Non si fanno passare gli aiuti umanitari, l'economia è stata distrutta, la gente non ha lavoro, ora non ci sono soldi nelle banche. La gente soffre a livello fisico e psicologico. Dato che quello che accade è sotto gli occhi di tutti, mi auguro che prevalgano a un certo punto umanità e legalità.
Il governo israeliano dice che è colpa di Hamas se la gente di Gaza soffre. Cosa ne pensa? Hamas e i palestinesi hanno le loro responsabilit, in primo luogo per il lancio dei razzi che sono illegali e ingiustificabili, ma Israele ha precise responsabilità indipendentemente da quello che fa Hamas. Le responsabilità di Israele sono regolate dal diritto internazionale, non dai miliziani di Gaza. Le azioni illegali di una parte non legalizzano o giustificano le risposte dell'altra. Chi tira i razzi non può decretare che un milione e mezzo di persone siano sanzionate illegalmente.
Lei si trova a Gaza. La sua situazione è migliore di quella degli abitanti della Sriscia. Ci racconta come le chiusure condizionano la sua vita in questi giorni? Le chiusure ci riguardano tutti. Il 70% della Striscia è senza elettricità. Non c'è abbastanza acqua perchè le pompe, che vanno a corrente elettrica, non funzionano in maniera regolare, il che vale anche per le fognature, che sono al collasso. Ci sono mancanze di ogni tipo. Per esempio le panetterie hanno ridotto all'osso la produzione perchè manca l'elettricità che tiene in funzione i forni. I prodotti lattiero - caseari Made in Israel non entrano e a Gaza non si producono. Dal 4 novembre non arrivano forniture verdura fresca, eccetto che nelle due occasioni di apertura. Quello che entra è dispensato col contagocce e le scorte terminate, in queste condizioni non si possono ritoccare.
La REPUBBLICA descrive una Gaza sotto assedio attraverso lo spazio singolarmente ampio dato a una vicenda palesemente minore, nella pagina degli esteri:
"Lettera d´amore in bottiglia spezza l´assedio della Striscia", pagina 20
GERUSALEMME - Una toccante e appassionata lettera d´amore, apparentemente inviata da un abitante palestinese di Gaza all´amata, è stata trovata dentro una bottiglia durante un´operazione di pulizia della spiaggia della città israeliana di Ashkelon, i cui abitanti sono piuttosto abituati a ricevere da Gaza messaggi di ben altro tipo, in forma di razzi. «Ti amo. Sono pazzo di te. Prego Dio che non ci separi mai. Mi hai cambiato la vita. Sei la mia vita. Sei i miei occhi», è scritto nella lettera in lingua araba. La lettera è stata firmata con una A seguita da un cuore e da una S. «Questa è una lettera molto toccante che riscalda anche il cuore. È triste che non abbia raggiunto la donna amata, ma forse quest´ultima la potrà leggere ora che è stata ritrovata e pubblicata» ha detto al quotidiano Yedioth Aharonoth, Yoav Nakash, responsabile dell´operazione di pulizia della spiaggia che ha trovato la bottiglia con il messaggio d´amore.
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