Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
C’è il nodo della Striscia di Gaza e il “67-plus” 24 /11/2008
Pubblichiamo una replica di Danielle Sussmann a «Svolta dell’Anp: si fa lo spot sui giornali israeliani», articolo pubblicato dal GIORNALE il 23 novembre 2008 e commentato da INFORMAZIONE CORRETTA al seguente link http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=26707
Spett.le Redazione,
che l’AP (ANP è solo in Italia e non se conosce la ragione) abbia comprato le pagine pubblicitarie di alcuni tra i più noti quotidiani israeliani per diffondere il piano di pace saudita del 2002, non è una scelta di pace per via di alcune fondanti questioni. La prima, più nota, riguarda la Striscia di Gaza. Lo stato palestinese si fonderà su parte della Cisgiordania o West Bank e sulla Striscia di Gaza. Il nodo di Gaza è centrale per la discussione sul futuro stato palestinese. Non mi risulta affatto che il piano saudita sia stato giudicato positivo dal governo israeliano. A chi è attento alle vicende mediorientali, non sfugge che il piano ripropone i confini del 1967 e negli incontri con i sauditi – il primo vertice interreligioso promosso da Riyad sarà la tappa più importante – vi è una trattativa con gli israeliani sull’intera questione. Sopratutto, il 14 aprile del 2004, il Presidente degli Stati Uniti George W.Bush ha consegnato una lettera- impegno al Premier israeliano Ariel Sharon che, tra altri punti importanti, riconosce ad Israele un più ampio margine sui confini del 1967, piano chiamato anche “67-plus”. Sulla base delle realtà maturate in questi decenni, tenendo conto dei luoghi a maggior densità araba o ebraica in Cisgiordania e Striscia di Gaza. Su questa base Sharon ha deciso per il ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza e le trattative saranno finali non potranno che essere funzionali al testo del Presidente degli Stati Uniti uscente. Lo stesso tema è stato ribadito nell’intervista ad Obama sul Jerusalem Post nel luglio scorso. Pertanto, un dato acquisito che smonta la tesi palestinese. Cordialmente, Danielle Sussmann