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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.11.2008 Un corso per i licei, per combattere pregiudizi e ignoranza sul conflitto israelo-palestinese
organizzato dalla Uil

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 novembre 2008
Pagina: 18
Autore: Andrea Garibaldi
Titolo: «Conflitto Israelo-palestinesi corso speciale in 9 licei»
E' un ottima iniziativa quella della Uil, che ha organizzato in alcuni licei un corso sul conflitto israelo-palestinese, per cercare di rimediare alla diffusa ignoranza e alle false informazioni circa la storia del conflitto.

Dal CORRIERE della SERA del 21 novembre 2008 riportiamo l'articolo di Andra Garibaldi"Conflitto Israelo-palestinesi corso speciale in 9 licei"


ROMA — Meno della metà degli italiani sa quando è stato fondato lo Stato di Israele. Il 35 per cento crede che nel 1948 già esistesse uno Stato di Palestina. Il 20 per cento ritiene che sia stata l'Onu a conquistare militarmente la Palestina per poi cederla a Israele. Dati di un' indagine di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera, 2002. Nulla lascia credere che il livello informativo sia migliorato e la causa si annida anche dentro le scuole. Difficile che negli studi superiori si arrivi col programma al conflitto mediorientale, difficilissimo che si riesca ad approfondire. Nasce da qui l'iniziativa della Uilscuola, che sta per portare nelle ultime due classi di nove scuole superiori un corso di formazione sulla storia di Israele e sul conflitto tra israeliani e palestinesi.
Ad accogliere la proposta del sindacato sono stati il classico «Giulio Cesare» e l'Istituto tecnico per il turismo «Colombo» di Roma, il Liceo scientifico di Poppi (Arezzo), l'Istituto d'arte di Chiavari (Genova), il II scientifico «Colombo» di Genova, l'Istituto tecnico per l'agricoltura e il Polo classico, scientifico e magistrale di Gorizia, lo scientifico di Isernia e l'Istituto tecnico per le attività sociali «Pertini» di Campobasso. «C'è l'esigenza — spiega Paolo Pirani, segretario confederale Uil — di separare la conoscenza della Shoah da quella di un conflitto che dura da oltre un secolo nel Medio Oriente».
La strada verso questo corso per studenti è stata lunga. Nasce da uno dei viaggi in Israele promossi dall'associazione «Appuntamento a Gerusalemme», di cui è animatrice, fra le altre, Adriana Martinelli. Tre anni fa c'erano anche Pirani e alcuni parlamentari come Fabrizio Cicchitto, Forza Italia, e Giuseppe Caldarola, Ds. Il gruppo ascoltò all' università Mount Scopus una conferenza di Alessandro Della Pergola, che lì insegna Demografia. Dopo la lezione, fu servito tè alla menta e fu mostrato ai presenti un volume, «Israeliani e palestinesi. Torti, ragioni e speranze». Frutto del lavoro di Settimio Dell'Ariccia, ebreo italiano residente in Israele, e della moglie Clara Sonnino, che avevano raccolto un'ampia rassegna stampa internazionale. Il figlio, Lello Dell'Ariccia, aveva organizzato gli articoli e vi aveva aggiunto, con Nessia Laniado, scrittrice ebrea italo- egiziana che ha militato anche in Avanguardia operaia, una cronologia dei fatti. Partì l'idea di portare questa opera nelle scuole.
Il volume, dunque, si propone di offrire una visione il più possibile oggettiva, ma gli autori vivono e lavorano in Israele. Nella rassegna stampa ci sono alcune interviste a palestinesi e articoli tratti dall'Unità, e molto Foglio, Jerusalem Post e  Ha'aretz. Sulla materia e sui criteri di selezione le discussioni potranno aprirsi, infinite. La Uil, illustrando gli obiettivi del corso, parla anche di «suscitare un dibattito fra docenti e allievi», di «assunzioni di responsabilità nei confronti delle future generazioni». Ora la speranza degli organizzatori è che le scuole inseriscano la partecipazione al corso fra i crediti formativi. Le lezioni, sperimentali, si svolgeranno, da gennaio, di pomeriggio. Saranno tenute dai docenti di storia, con l'aiuto di esperti segnalati dalla Uil, come Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea a Udine, Marco Paganoni, docente di Storia d'Israele a Trieste, Antonella Castelnuovo, docente di comunicazione interculturale a Siena.

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