Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L'Iran ha ormai l'uranio per la bomba lo affermano gli esperti che hanno letto il rapporto dell'Aiea
Testata: Il Foglio Data: 21 novembre 2008 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Teheran ha l’uranio arricchito per costruire la bomba atomica - La bomba sarà pronta primavera ?»
Dalla prima pagina de Il FOGLIO del 21 novembre 2008 , riportiamo l'articolo:
Vienna. La Repubblica islamica ha accumulato abbastanza uranio arricchito per una bomba nucleare, secondo gli esperti che hanno letto il rapporto di mercoledì dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea). Con 630 chilogrammi, “hanno chiaramente abbastanza materiale per una bomba”, ha spiegato il fisico nucleare Richard Garwin al New York Times. Teheran non ha ancora la tecnologia per costruire una testata, ma il più è fatto. Tanto più che la stessa Aiea ammette lo stallo nelle indagini sulla militarizzazione del programma nucleare. “La mancanza di cooperazione” da parte iraniana ha reso impossibili “progressi” sulle ricerche passate dell’Iran su una testa di missile con carica nucleare, esplosivi ad alto potenziale e un possibile sito di test atomici. Il guardiano nucleare dell’Onu ribadisce anche che, “contrariamente alle decisioni del Consiglio di sicurezza, l’Iran non ha sospeso l’arricchimento e ha continuato a installare nuove cascate (di centrifughe) e a testarne di nuova generazione”. Il presidente americano, George W. Bush, che lunedì inconterà il premier israeliano Olmert, si è detto “deluso”: l’Iran non ha approfittato della “porta aperta” con l’offerta di incentivi economici e politici in cambio della sospensione dell’arricchimento. Una ventina di esperti e ex diplomatici americani, capitanati dall’ex ambasciatore all’Onu Thomas Pickering e dall’ex inviato in Afghanistan James Dobbins, hanno chiesto al presidente eletto, Barack Obama, di rinunciare a “isolamento, minacce e sanzioni”, perché “è giunto il momento di vedere cosa una vera diplomazia può compiere”. Gli europei, per contro, si trovano di fronte a un dilemma. Dopo aver applaudito alla promessa di Obama di dialogare con l’Iran, ora temono che commetta il loro stesso errore: lasciarsi trascinare in un lungo negoziato inutile. “Tutto dipende da come e quando questa carta è giocata”, ha spiegato il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner: “Washington può aiutare a uscire dall’impasse o rovinare il processo del doppio approccio” degli incentivi e delle sanzioni.
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