Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il presidente degli Stati Uniti manterrà la promessa ? a un israeliano di Sderot aveva detto: "Sarai tra i miei primi ospiti"
Testata: Corriere della Sera Data: 07 novembre 2008 Pagina: 5 Autore: Francesco Battistini Titolo: «La famiglia di Sderot che aspetta l'insediamento»
Dal CORRIERE della SERA del 7 novembre 2008:
GERUSALEMME — L'amo, non l'amo. A metà fra il trasporto e la diffidenza — i sondaggi dicono che la maggior parte degl'israeliani tifava McCain, mentre in Cisgiordania si vendono da giorni le tazze celebrative di Obama —, nel giorno in cui riceve l'anatra zoppa Condoleezza Rice al suo ottavo e forse inutile viaggio, questa parte di mondo studia le mosse di Obama e non sa bene che cosa vedervi. Amico o no, il vento del cambiamento è così forte da spingere Yedioth Ahronot a fare un gioco: ce l'abbiamo un Obama, noi? Le risposte sono sconsolanti: meglio concentrarsi sulla sostanza, allora, e chiedersi se a valere è l'Obama che voleva Gerusalemme indivisibile o quello, poco dopo, che precisava come la cosa fosse comunque negoziabile. A tranquillizzare chi teme prezzi alti, c'è comunque la forte lobby che l'onda nera porta con sé. «Siamo tornati alla storica alleanza degli anni Sessanta — esulta il rabbino Marc Scheiner —, quando Martin Luther King aveva l'appoggio degli ebrei di New York». Non solo Rahm Emanuel, il capo di gabinetto che secondo il papà Benjamin «non va certo alla Casa Bianca a pulire i pavimenti» e farà pesare le sue radici. Dietro Obama, spuntano consiglieri come Dan Kurtzer e Dan Shapiro, convinti sostenitori dell'esistenza di Israele e della necessità di due Stati. E poi l'esercito dei deputati e dei senatori americani d'origine ebraica: mai così tanti, nota il Jerusalem Post, a partire da quel Jared Polis che in Colorado s'è presentato a festeggiare la vittoria mano nella mano col giovane compagno. Per gennaio, cerimonia d'insediamento, a Washington s'è prenotato anche il signor Pinhas Amar. Vive a Sderot, la città vicino a Gaza martellata dai razzi di Hamas. Quando Obama visitò la sua casa devastata, glielo disse: sarai tra i miei primi ospiti. Pinhas ora aspetta: «Lo vedremo subito, se mantiene le promesse».
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