Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
In quella parata si è minacciata la distruzione di Israele ma Sergio Romano non lo scrive
Testata: Corriere della Sera Data: 30 ottobre 2008 Pagina: 37 Autore: Sergio Romano Titolo: «Assistere alle parate»
Non sappiamo se il lettore Paolo Melucci, nella sua lettera al Corriere pubblicata il 28 ottobre 2008 col titolo "Assistere alle parate", intendesse riferirsi alla recente parata militare che, a Teheran, ha visto la presenza degli addetti militari della Germania e dell'Italia. Riteniamo che la risposta sia affermativa, considerata la concomitanza temporale. Comunque il solito Sergio Romano non ha perso neanche questa occasione per prendere le parti di uno stato che, sempre, si scaglia contro Israele. Romano difende non solo la partecipazione del nostro addetto militare, ma anche la posizione internazionale dell'Iran con le sue parole di chiusura: l'Iran, a differenza di altri stati, non ha ancora invaso nessuno. Ma queste parole, oltre ad aprire un'accusa verso altri paesi che Romano tuttavia non cita, ma con le quali cerca di far passare l'Iran come paese migliore degli altri stati, hanno la gravissima colpa di omettere la descrizione di quanto avvenuto in quella parata, dove le solite promesse di distruzione di Israele non sono mancate. Se questo è un modo corretto di rispondere ai lettori, e di informare su quanto succede nel mondo, lo lasciamo ai nostri lettori, che invitiamo a protestare, ancora una volta, contro Sergio Romano.
Caro Romano, fra le varie incombenze degli «attaché militari» credo vi sia anche quella di assistere alle parate militari dei Paesi presso i quali sono accreditati, pure se forse non è il mezzo più moderno per rendersi conto dei progressi degli armamenti. Sbaglio forse? Paolo Melucci, Milano La presenza di un addetto militare alla parata di un Paese presso il quale è accreditato rientra tra le sue funzioni, non è uno scandalo e può essere un gesto di amicizia verso tutti coloro che, tra le forze armate del Paese ospitante, desiderano avere rapporti internazionali. In Italia, durante il fascismo, gli addetti militari stranieri assistevano generalmente alle parate militari anche quando i rapporti di Mussolini con i loro Paesi non erano particolarmente cordiali. In Urss gli addetti militari della Nato smisero di assistere alle parate dell'Armata Rossa soltanto dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan. L'Iran, a differenza di altri Paesi, non ha ancora invaso nessuno.
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