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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa - Corriere della Sera - L'Unità - Il Giorno - Il Messaggero Rassegna Stampa
27.10.2008 Operazione americana contro le centrali operative dei terroristi iracheni in Siria
ma i titoli sbagliati non permettono di capire

Testata:La Stampa - Corriere della Sera - L'Unità - Il Giorno - Il Messaggero
Autore: Francesco Semprini - Cecilia Zecchinelli - Giampaolo Cadalanu - Toni Fontana - la redazione
Titolo: «Commando Usa entra in Siria Damasco: “Uccisi otto civili” -La Siria accusa l'America, blitz in un nostro villaggio -Siria attacco Usa in elicottero nove morti, Damasco protesta - Raid Usa in territorio siriano Damasco accusa nove morti»
 Blitz Usa in territorio siriano con l'Iraq: nove morti -Blitz americano in Siria, otto morti

Da La STAMPA del 27 ottobre 2008 riportiamo la cronaca di Francesco Semprini sull'operazione antiterroristica americana in Siria.
Semprini riferisce che "fonti anonime del Pentagono" hanno dichiarato  che
"l’operazione aveva come obiettivo centrali operative a cui fanno capo guerriglieri che operano in Iraq e si rifugiano al di là del confine".
Il titolo " Commando Usa entra in Siria Damasco: “Uccisi otto civili”" non permette di comprendere la dinamica e le cause dell'episodio. Un difetto che non è solo della STAMPA :  il CORRIERE della SERA titola "La Siria accusa l'America, blitz in un nostro villaggio", La REPUBBLICA "Siria attacco Usa in elicottero nove morti, Damasco protesta" Il  L'UNITA': "Raid Usa in territorio siriano Damasco accusa nove morti", Il GIORNO:  "Blitz Usa in territorio siriano con l'Iraq: nove morti" e Il MESSAGGERO :"Blitz americano in Siria, otto morti". In questi ultimi due casi caso l'articolo non è da meno: In quello del MESSAGGERO, tutto basato sulle dichiarazioni siriane, solo nell'ultimo capoverso vengono nominati i passaggi di "armi fondi e combattenti - probabilmente anche di al-Qaeda" al confine tra Siria e Iraq. Sul GIORNO leggiamo solo che l'area dove ha avuto luogo l'operazione è "considerata sicura".

Ecco il testo di Semprini


Una squadriglia di elicotteri militari statunitensi ha condotto ieri un’operazione lampo in territorio siriano, vicino al confine con l’Iraq, terminata con l’uccisione di almeno otto persone. Il raid è il primo che vede coinvolte le forze speciali di Washington in Siria, ed è stato immediatamente condannato da Damasco come una «grave aggressione». Secondo fonti anonime del Pentagono l’operazione aveva come obiettivo centrali operative a cui fanno capo guerriglieri che operano in Iraq e si rifugiano al di là del confine: «Stiamo cercando di risolvere la cosa con le nostre mani», ha spiegato il funzionario della Difesa.
Nelle ultime settimane l’esercito Usa aveva intensificato le operazioni per «bonificare» l’area a cavallo tra i due Paesi, considerata una porta di accesso «incontrollata» per i chi vuole entrare in Iraq. Secondo Damasco le forze Usa avrebbero preso di mira l’area agricola di Al-Sukkariya, nei pressi del villaggio di Abu Kamal, a meno di otto chilometri dal confine con l’Iraq.
Poco prima del tramonto quattro elicotteri sono giunti nella zona volando a bassa quota lungo le rive del fiume Eufrate e «hanno attaccato un edificio in costruzione uccidendo i lavoratori che si trovavano al suo interno», spiega la nota del governo siriano. Il bilancio delle vittime è incerto, secondo la tv al Arabiya due degli elicotteri sono atterrati e un commando delle forze speciali ha fatto irruzione nell’edificio, «uccidendo almeno sette persone, tra cui cinque membri di una stessa famiglia», la cui abitazione sarebbe stata interamente distrutta. L’agenzia ufficiale Sana afferma che «otto civili hanno subito il martirio», mentre la tv siriana Al Dunia ha fornito un bilancio di nove morti e 14 feriti. Secondo le autorità di Damasco è certo che tra le vittime ci sono quattro bambini di una delle famiglie che viveva nell’edificio preso di mira.
Il ministero degli Esteri siriano ha convocato gli incaricati d’affari di Stati Uniti e Iraq a Damasco, per esprimere «la protesta e la condanna per questo grave attacco». «Condanniamo l’aggressione e riteniamo le forze americane responsabili di questo atto e di tutte le sue ripercussioni», avverte Damasco che ha chiesto all’Iraq di chiarire la sua posizione nella vicenda. L’obiettivo del raid si trova vicino alla città irachena di Qaim, considerata un porto franco per i militanti sunniti e una centrale di smistamento di armi e denaro necessari per compiere gli attentati. Nei giorni scorsi il Pentagono aveva ribadito che mentre i confini tra Iraq, Giordania e Arabia Saudita sono diventati più sicuri grazie alla collaborazione tra i rispettivi governi e le truppe americane, la situazione sul confine nord-occidentale è ancora fuori controllo specie dalla parte siriana. E’ da lì che entra il 95% dei guerriglieri stranieri provenienti dall’Africa del Nord e da altri Paesi, aiutati da militari siriani collusi con al Qaeda e con gli irriducibili baathisti dell’ex Raiss di Baghdad, Saddam Hussein.

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