Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Dite bene. Israele non prevede censure: anche i padri della patria vengono ferocemente criticati. Ma non aspettatevi che l'Italia segua un tal esempio: qui da noi quel che conta sono i "paletti", vale a dire quella miserabile metafora che segnerebbe il confine fra gli argomenti "già sdoganati" (di cui si può parlare), da un lato, e quelli "non ancora sdoganati" o non sdoganabili, dall'altro. Nelle scuole, ad esempio, non si può svolgere un discorso critico sulla filosofia politica - perché ciò toglierebbe sacralità a una costituzione che come funzionari dello stato saremmo tenuti a considerare intoccabile. Intorno alle dichiarazioni di Cossiga, poi, meglio piantare a cerchio il numero più fitto possibile di "paletti". Poiché, dopotutto, anche il costituente Pertini lo diceva: "ma cosa vogliono, questi ebrei?" - Tuttavia non sono i paletti ad appoggiarsi alla costituzione. Semmai sarà il contrario: sarà proprio la gloriosa cosituzione ad appoggiarsi ai paletti !!! Giacché sono i paletti che contano. E nascondono il re nudo: cioè che dietro i paletti non vi è alcun criterio, mentre criterio incontestabile sono i paletti stessi. Mentori dei paletti risultano essere, dunque, coloro che sempre più fittamente vengono a far parte di quella legione chiamata dei novelli "sanfedisti relativisti". E nemmeno si atteggiano a seguaci di De Maistre: giacché lo spirito dei paletti soffia ovunque, non avendo bisogno di decisione alcuna ma solo di far diventare la propria viltà una legge per il prossimo.