Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Sceneggiatore a Hollywood dopo che il suo romanzo “La venticinquesima ora” ha ispirato il film di Spike Lee, David Benioff è noto in Italia anche per i racconti di “La ballata di SadJoe (2005). Di quella raccolta, peraltro contemporanea e molto americana, la storia più singolare era ambientata in Cecenia, protagonisti due soldati russi. Da dove venisse quella capacità di evocare un luogo tanto distante lo spiega “La città dei ladri”.
In questo picaresco memoir familiare Benioff ripercorre non senza humour l’epopea del nonno, l’ebreo russo Lev Beniov, 17enne durante l’assedio di Leningrado. Insieme a Kolya, disertore dell’Armata Rossa per troppo amore delle ragazze, il timido Lev sgozzerà due tedeschi e troverà l’amore. Intorno a loro una città allo stremo, il coraggio russo, la crudeltà del Reich; ricostruiti grazie a nonno Lev e a buone letture, tra cui Benioff cita Kaputt di Curzio Malaparte.