Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
"Intelletuali:Inutile avere nemici.Bastano loro" "L'Iran non è affar nostro".Parole di un grande intellettuale israeliano.Insieme ad altre della stessa lucidità.C'è chi ha detto che si può essere grandi in qualcosa e cretini per tutto il resto.Intellettuali così,e ce ne sono in tutto il mondo occidentale,sembrano la conferma dell' asserzione iniziale. lettera firmata
Il problema in realtà, più che quello degli intellettuali, è quello della disinformazione, come ben coglie la lettera seguente:
L'intervista rilasciata dallo scrittore israeliano alla giornalista Farian Sabahi dimostra, una volta di più, come La Stampa perseveri nel voler imporre ai propri lettori una lettura non corretta di quanto succede in Israele e nel Medio Oriente in generale. L'arte che fa grande alcuni, pochi, giornalisti sta proprio nella capacità di porre le giuste domande alle persone che influenzano, in qualche modo, gli accadimenti importanti. Ma il grande giornalista si dimostra tale solo se ha l'onestà professionale di riportare fedelmente le parole virgolettate che ha ascoltato. Altrimenti egli, e, di conseguenza, il quotidiano, compie un atto gravemente offensivo nei confronti del lettore, della personalità intervistata e, in alcuni casi, degli storici che, domani, potranno lavorare su questi documenti non corretti. L'intervista ad Abraham Yehoshua inizia con un titolo che, già, non corrisponde né alle parole pronunciate dallo scrittore israeliano, né alle sue idee che sono ben note per essere costantemente pubblicate sui quotidiani di molte nazioni. Mai Yehoshua ha sostenuto che l'Iran di Ahmadinejad "NON E' UN PERICOLO PER ISRAELE". Nel testo leggiamo poi, virgolettate, delle affermazioni del genere: gli iraniani vogliono ribadire al presidente George W. Bush che non può continuare a invadere i Paesi del Medio Oriente con il pretesto di esportarvi la democrazia; e, più oltre: L'Iran non è affare nostro. Il pensiero politico di Yehoshua, desidero ribadire, è ben noto a molti, e solo il desiderio, evidentemente, della vostra giornalista, di difendere in qualche modo il regime degli ayatollah può portare La Stampa a riportare concetti che, non appartenendo a quelli sempre espressi da Yehoshua, sono stati travisati. Basta infatti aggiungere o sottrarre una parola per cambiare il senso di una frase. Io non conosco le registrazione di questa intervista, ma non penso che l'articolo sia stato mostrato a Yehoshua prima della pubblicazione. Glielo farò quindi pervenire io stesso, in modo che, se lo riterrà, possa dire anch'egli il suo pensiero. Mi limito qui a far osservare che non è la prima volta che Farian Sabahi, occupandosi di questioni relative al mondo ebraico, induce il lettore a credere delle cose destituite di fondamento. Non credo che, ripeto, sia questo un modo corretto di porsi al servizio del lettore. lettera firmata