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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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L'Opinione Rassegna Stampa
12.09.2008 Frattini a scuola da D'Alema ?
elogia e "incoraggia" il regime siriano

Testata: L'Opinione
Data: 12 settembre 2008
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Anche per Frattini, la Siria svolge “un ruolo strategico”»
Riportiamo da L'OPINIONE del 12 settembre 2008 un articolo sulle dichiarazioni che il ministro degli Esteri italiano Frattini avrebbe rilasciato in Siria, a fianoc di un interlocutore,  il suo omologo siriano Walid Moallem che, contro la posizione della stessa Unione Europea ha sostenuto che Hamas e Hezbollah “non sono movimenti terroristi”.

Ci auguriamo che Frattini smentisca la volontà italiana di "incoraggiare" il regime siriano. Se così non fosse, dovremmo iniziare a preoccuparci.

La Siria avrebbe “un ruolo strategico” importante nel Medio Oriente e l’Italia intende incoraggiarla a “svolgere un ruolo forte di attore regionale”. Indovinate chi l’ha detto. Massimo D’Alema? No: Franco Frattini, nella conferenza stampa congiunta con il suo omologo siriano Walid Moallem. Perché mai la Siria meriterebbe un aiuto italiano per svolgere un “ruolo forte di attore regionale”? Nella stessa conferenza di ieri, Moallem ha ribadito che Hamas e Hezbollah “non sono movimenti terroristi”. E che il ritiro israeliano dalle alture del Golan è “una condizione su cui non si deve discutere” prima di riprendere il dialogo. Damasco, insomma, non cambia di un millimetro. E’ questo il regime che noi dovremmo incoraggiare?

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