Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
il comune di Città di Castello, un ridente paesino umbro, si è gemellato con la città di Ramallah che aspira a diventare capitale del futuro stato palestinese. Non ho nulla contro simili iniziative benemerite, ci mancherebbe. Senonché constato che la nazione di cui Ramallah vorrbbe diventare capitale, cioè la Palestina, cova la neanche tanto segreta aspirazione, nella maggior parte dei suoi abitanti soprattutto quelli legati ad Hamas, di ributtare Israele a mare. Il gemellaggio è stato voluto (ovviamente) "nel nome della pace e per gettare un ponte di dialogo tra i popoli". Ma nel dibattito che ne è seguito in consiglio comunale, nessuno, stando a quello che hanno riportato le cronache, ha citato Israele, né tantomeno nessuno ha ufficialmente stuzzicato il sindaco di Ramallah, ospite per l'occasione, sulla questione israelo-palestinese. La domanda più imbarazzante che gli è stata rivolta ha riguardato il seguente suggestivo tema: "quali altri città europee sono gemellate con Ramallah?" Un paese della Norvegia e un altro della Francia", ha risposto il primo cittadino Janet Michael, con gran disappunto dei tifernati che volevano evidentemente essere i primi. Vi invito a seguire con curiosità la questione che, a me sembra, un altro caso in cui lo spirito di fratellanza tra i popoli che ispira tanti cittadini delle terre francescane, rischia di essere impiegato in modo sbagliato o, quantomeno, improprio.