Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Iran, le opinioni di Peres a Cernobbio e Sarkozy a Parigi nella cronaca di Barbara Benini
Testata: Il Giornale Data: 06 settembre 2008 Pagina: 18 Autore: Barbara Benini Titolo: «La gaffe dell'Eliseo, Israele attaccherà l'Iran»
Sul GIORNALE di oggi, 06/09/2008, a pag.18, con il titolo " La gaffe dell'Eliseo, Israele attaccherà l'Iran ", Barbara Benini riferisce sull'intervento del presidente israeliano Shimon Peres a Cernobbio, e l'opinione di quello francese sui rapporti con l'Iran.
Un incontro a porte chiuse, lontano da orecchi indiscreti. Un incontro tra capi di Stato e di governo, riservato, riservatissimo. Che però viene intercettato dai giornalisti. E rimbalza in giro per il mondo, rischiando di minare il precarissimo equilibrio tra Iran e Israele. «L’Iran sta prendendosi un grave rischio a continuare il processo per ottenere una forza nucleare militare, cosa di cui siamo certi, perché un giorno, qualsiasi sia il governo israeliano, ci troveremo una mattina con Israele che ha colpito. Non si tratta di sapere se sarà legittimo, intelligente o no. Che faremo allora? Sarà una catastrofe!». A parlare con toni tanto allarmistici è il presidente francese Nicolas Sarkozy durante un incontro a porte chiuse con i rappresentanti di Siria, Qatar e Turchia avvenuto nel corso della sua visita a Damasco. L’avvertimento, lanciato dal capo dell’Eliseo ai suoi colleghi mediorientali, per un errore tecnico è stato però ascoltato anche dai giornalisti. Che, naturalmente, hanno fatto circolare «lo scoop». L’indiscrezione non ha fortunatamente creato un caso diplomatico, ma certamente contribuisce a dare maggiore concretezza a timori diffusi, non solo nell’area mediorientale, ma anche tra i governi occidentali. Da Cernobbio, dove ha partecipato ai lavori del Workshop Ambrosetti, il presidente israeliano Shimon Peres, ha gettato acqua sul fuoco. «Non credo sia necessario attaccare l’Iran. Credo che il problema possa essere risolto non militarmente ma politicamente ed economicamente. Non si inizia qualcosa mandando l’esercito. È un errore, e fino a che c’è una possibilità di agire politicamente ed economicamente è molto meglio». Tanto più che la questione iraniana non coinvolge solo Israele, ma tutto il mondo, da oriente a occidente. Ed è proprio su questa condivisione del problema e sul comune interesse a risolverlo con le armi della politica che poggiano la cautela e l’apparente ottimismo di Peres. «Il mondo non può permettere che dei fanatici abbiano in mano strumenti nucleari - ha ricordato il presidente israeliano - . Non credo che il signor Putin o il prossimo presidente degli Stati Uniti possano tollerarlo. L’Iran non è un problema di Israele ma è un problema per la pace».
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