Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
I trapianti tra musulmani e cristiani saranno proibiti in Egitto ? dietro la richiesta del sindacato dei medici, i Fratelli musulmani
Testata: Corriere della Sera Data: 20 agosto 2008 Pagina: 21 Autore: Cecilia Zecchinelli Titolo: «Egitto, proibiti i trapianti tra musulmani e cristiani»
Dal CORRIERE della SERA del20 agosto 2008:
PARIGI — Il profeta Maometto non si è mai ovviamente espresso sui trapianti di organi. E tanto meno il Corano, parliamo di 14 secoli fa. Ma la battaglia in corso in Egitto ha una forte valenza religiosa, come quasi tutto ormai. La questione in breve: il Sindacato dei medici egiziani ha da poco annunciato che trapianti tra persone di «diverso credo o nazionalità» vanno proibiti, i trasgressori puniti. Una decisione che non solo sorpassa il Parlamento (dove una nuova legge sul tema è ancora in discussione) ma soprattutto che segna un aggravarsi nelle già tese relazioni tra cristiani e musulmani d'Egitto. «E' chiaro che l'idea viene dai Fratelli Musulmani che controllano il nostro sindacato — dice al Corriere Nabil El Guindy, medico iscritto all'organismo, della minoranza laica —. Dicono che serve a evitare il traffico di organi, che ricchi cristiani ora ne comprano a due lire da poveri musulmani. Fandonie. Per fortuna quasi l'intero Paese si è sollevato. Medici, giornalisti, politici, intellettuali, comici satirici, religiosi: un coro di no». Verissimo. «Abbiamo tutti lo stesso sangue egiziano, e il traffico d'organi può avvenire anche tra gente dello stesso credo », ha dichiarato il vescovo Marcos, portavoce della Chiesa copta, preoccupato che si arrivi presto «a proibire anche trasfusioni o altro». Ma anche dal «Vaticano musulmano» di Al Azhar è arrivata una bocciatura: «Servirà solo ad istigare discriminazioni tra copti e musulmani », ha detto Abel Moti Bayumi, esperto del Centro studi islamici, lamentando che né gli sheikh né i vescovi siano stati consultati. Più in là si è spinto l'avvocato Naguib Gibrael, capo dell'Unione per i diritti umani e noto attivista, che ha denunciato il Sindacato dei medici alla magistratura. «La decisione è discriminatoria, viola i diritti umani, va revocata subito », ha detto. La questione in realtà era già stata affrontata da molti giuristi islamici contemporanei, in numerose fatwa (responsi). Una proviene dal celebre (e controverso) Yusuf Al Qaradawi, vicino alla Fratellanza, telepredicatore su Al Jazeera, capo del Consiglio mondiale delle fatwe. Che in sintesi dice: «Solo se il non-musulmano è impegnato in una guerra contro i musulmani o contro l'Islam, o se è un apostata, va escluso». Per altri sheikh (nel 1996 ci fu un grande convegno sul tema) «trapianti tra musulmani sono da preferire», ma «in caso di necessità» (leggi per salvare una vita) tutto va bene. E allora perché tutto questo? «Come sempre è l'uso strumentale dell'Islam fatto dai Fratelli Musulmani e quelli come loro per fini politici, per razzismo ma anche per interesse privato », risponde El Guindy. Che racconta come negli ospedali egiziani e nelle università di medicina i copti siano da sempre stati discriminati. «Molti sono stati costretti ad emigrare, Magdi Yacoub ad esempio, che oggi è uno dei chirurghi cardiologi più famosi del mondo, a Londra è stato perfino nominato Sir». Per chi resta in Egitto la musica è diversa.
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